FOTO
DI MARCO CACCIA |
Inverno- Prim. 06 - Estate 06 - Autunno 06 - Inverno 07 - Primavera 07 - Estate 07 - Autunno 07 |
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Sabato 27 Dicembre 2014 – M.te Canto Alto – Prati Parini ii |
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Finalmente ecco la neve anche in pianura. Pochi centimetri ma sufficienti a dare un’aria natalizia al panorama. Così, visto che la sera sarò a cena con gli amici ai Prati Parini, decido di raggiungerli partendo da casa e poi tornare sfruttando il passaggio di qualcuno. Ne approfitto per un po’ di scatti al paesello imbiancato, poi San Mauro e poi su fino alla cima del Canto Alto che raggiungo per il tramonto. Purtroppo la perturbazione non è ancora passata e non posso ammirare i bei colori. Però in compenso le nebbie e le luci della città creano un’atmosfera magica che non mi lascio scappare. Arrivo ai Parati Parnini giusto per l’aperitivo e poi una bella serata in allegria con tanti amici… La mattina dopo non mi lascio sfuggire l’occasione di salire a fare un giro in Città Alta per qualche scatto all’alba, è stata dura alzarsi, ma ne è valsa la pena! |
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Sabato 27 Dicembre 2014 – M.te Canto Alto – Prati Parini ii |
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Finalmente ecco la neve anche in pianura. Pochi centimetri ma sufficienti a dare un’aria natalizia al panorama. Così, visto che la sera sarò a cena con gli amici ai Prati Parini, decido di raggiungerli partendo da casa e poi tornare sfruttando il passaggio di qualcuno. Ne approfitto per un po’ di scatti al paesello imbiancato, poi San Mauro e poi su fino alla cima del Canto Alto che raggiungo per il tramonto. Purtroppo la perturbazione non è ancora passata e non posso ammirare i bei colori. Però in compenso le nebbie e le luci della città creano un’atmosfera magica che non mi lascio scappare. Arrivo ai Parati Parnini giusto per l’aperitivo e poi una bella serata in allegria con tanti amici… La mattina dopo non mi lascio sfuggire l’occasione di salire a fare un giro in Città Alta per qualche scatto all’alba, è stata dura alzarsi, ma ne è valsa la pena! |
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Venerdì 26 Dicembre 2014 – M.te Cabianca ii |
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Dopo le abbuffate di Natale ci si ritrova con Andrea e Luca per una gita di sci-alpinismo (la mia prima di questa pazza stagione). La scarsità di neve fa a botte con la voglia di ski-alp e, considerate le condizioni poco normali del periodo, decidiamo di fare una classica tardo-primaverile... Lasciata l'auto a Carona ci incamminiamo sci in spalla fino alla baita Cabianca. Qui finalmente iniziamo la salita con le pelli con difficoltà abbastanza rilevanti per la poca neve fino al lago dei Frati. Da qui la neve non manca, ma il vento a prodotto dei "bellissimi" lastroni a cui è bene stare alla larga.Saliamo in centro alla Valrossa con un freddo cane (bevanda ghiacciata nello zaino) fino a che sbuchiamo al caldo Sole. Da qui con attenzione percorriamo i traversi fino all'antecima del Cabianca e quindi in breve eccoci sulla vetta. Il vento è calato, il Sole è caldo e si sta benissimo... tolte le pelli e dopo la pausa panino si scende sempre percorrendo i traverso con la massima accortezza poi, arrivati all'imbocco della Valrossa, giù "a manetta" su un bel tratto di neve eccellente. In basso purtroppo ecco la maledetta crosta e poi, poco sotto il Lago dei Frati, sci in spalla e giù a piedi fino alla macchina... Beh, visto il periodo di carestia, assolutamente una gita degna di nota! e chi ben comincia.... |
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Mercoledì 24 Dicembre 2014 – Grigna Settentrionale – Cresta Piancaformiaii |
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È da tanti anni che attendo di andare a percorrere la cresta di Piancaformia con la neve. Già un paio di anni fa l’avevo percorsa ma in veste asciutta. Chi ci è stato mi garantisce che con la neve è un altro mondo in quanto i passaggi diventano esili ed i contrasti tra il bianco della neve e l’azzurro del cielo e del lago sono meravigliosi. Con Sergio decidiamo di lasciare l’auto al rifugio Cainallo, non al solito parcheggio perché non si capisce dove e se bisogna prendere il ticket, e ci incamminiamo mentre in cielo una splendida alba colora tutto di rosso. La neve non è molta, come ovunque in questo pazzo inverno, ma speriamo che più in alto la troveremo e che i nostri ramponi si potranno divertire. Dopo i primi tratti facili inizia la neve ed il ghiaccio e quindi cambiamo assetto. Il passaggio dei tanti alpinisti ha creato una specie di autostrada e quasi non ci accorgiamo della salita. Il cielo resta sempre sporcato da nuvole grigie non previste. Senza particolari problemi arriviamo al rifugio Brioschi da dove poi, ritorniamo alla macchina passando dal Bogani. Peccato per il tempo grigio e la traccia fin troppo evidente che ci hanno tolto un po’ della bellezza di questa famosa cresta che vedremo di ripercorrere in condizioni migliori. |
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Lunedì 08 Dicembre 2014 – Corno Stella – M.te Toroii |
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Giorno di festa e previsioni meteo perfette. Sarebbe un peccato non sfruttare la giornata e così, con Sergio, decidiamo di completare il tris di escursioni dell’Immacolata con una classica traversata che però d’inverno acquista un particolare fascino… la Corno Stella – Monte Toro. Decidiamo di partire presto per ammirare l’alba e così prima delle 07.00 siamo in cammino. Arriviamo al Montebello mentre l’alba si avvicina e così ci fermiamo un po’ ad ammirarla. Dopo le foto di rito a questo spettacolo sempre meraviglioso procediamo verso il Lago Moro dove inizia la neve “vera”. Saliamo dalla normale fino al panettone prima della cresta dove, sotto un masso ci fermiamo per una breve sosta al riparo dal forte e freddo vento che soffia. Raggiunta la cresta la seguiamo fedelmente, tracciando il percorso su neve abbastanza buona, e raggiungiamo la vetta. Nel frattempo il vento è cessato ed il Sole ci scalda alla grande… il panorama è eccezionale ed in vetta uno spettacolo grandioso e si sta benissimo. Ritorniamo sui nostri passi fino al Lago Moro per evitare di tracciare anche l’altra porzione di cresta e poi risaliamo verso la quota sopra il passo di Valcervia. Qui ricominciamo a tracciare l’affilata cresta che, con un po’ di attenzione e qualche passaggio delicato, ci porta sulla cima del Toro. Anche qui lo spettacolo è assicurato, ma alcune nuvole iniziano ad avanzare da ovest. Con attenzione scendiamo dalla cresta ovest fino a dove finiscono le rocce. Qui, considerata la qualità buona della neve, scendiamo dritti al Lago delle Foppe, poi lago delle Trote e quindi ritorniamo al Montebello dove ci fermiamo per la pausa pranzo. Poi giù veloci dalle piste tristemente verdi fino alla macchina e poi via rapidi per evitare spiacevoli eventuali code… |
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Domenica 07 Dicembre 2014 – P.zo Segade ii |
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Dopo la bella, ma fisicamente impegnativa, escursione di ieri per oggi il programma prevede una bella dormita e, se il meteo si confermerà bello, una salita su qualche facile cima per ammirare il tramonto. La domenica si presenta ancora uggiosa e pare non volersi tirare fuori. Per fortuna il meteoman Lino come sempre è disponibile ad una consulenza privata e mi consiglia di partire perché in quota sono già presenti le aperture che dovrebbero aumentare con il passare delle ore. Non ci penso due volte e via, alle 14.00 ci troviamo con Luca e Marti per salire al Pizzo Segade. La strada fino al rifugio San Marco è pulita e transitabile senza problemi. Il tempo è magnifico con un tappeto di nuvole che si stende sotto di noi!! Lasciata l’auto ci incamminiamo lungo la via Priula fino al Passo San Marco. Da qui decidiamo di seguire il 101 per poi salire al Segade dalla cresta est. Il sentiero non è tracciato, ma senza particolari problemi raggiungiamo la selletta tra il Segade ed il Fioraro. Da qui inizia uno spettacolo difficilmente descrivibile. La calda luce del tramonto illumina la bianca neve delle cime Orobiche, le nuvole ribollono sospinte da un fresco vento da nord, mentre nel fondovalle resiste il tappeto di nuvole. Arrivo alla croce giusto due secondi prima che il Sole si nasconda dietro al Ponteranica, ma poi i colori esplodono ed un meraviglioso tramonto ci viene regalato. Ammiriamo il mutare dei colori e poi, mentre avanza il buio, iniziamo la discesa dalla cresta Ovest ancora intonsa. Senza particolari problemi ritorniamo al Passo e da qui alla macchina, mentre nel cielo migliaia di splendide stelle si illuminano… |
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Sabato 06 Dicembre 2014 – P.zo Tre Signori ii |
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Meteo incerto, ma con possibilità di qualche apertura in quota con miglioramento annunciato durante la giornata. Con Sergio decidiamo di inaugurare le "vacanze dell'Immacolata" con una classica Brembana che, anche in caso di tempo non troppo bello, non dovrebbe darci troppi problemi. Arriviamo ad Ornica sotto la ormai solita pioggerella e, il bello di partire, inizia a piovere bene. Ci mettiamo in assetto da pioggia e risaliamo fino al Ferdi tra gocce e umidità tropicale. Poi a circa 1800 m la pioggia si trasforma in neve, ma le nuvole non hanno intenzione di diradarsi. Facciamo una breve sosta all'ultimo bivacco salendo e poi proseguiamo iniziando a pestare neve dai 2000 circa. Il manto aumenta in modo considerevole dai 2200. Alla Bocchetta d'Inferno i cartelli sono coperti, non nevica più ed un venticello da nord ci fa sperare... Saliamo regolari verso la cima avvolti in una densa nebbia. A 2400 circa il terreno si fa ripido, mettiamo ramponi e picca e su dritti... ad un certo punto il cielo si apre, sopra di noi l'azzurro e la croce di vetta!! Ancora pochi passi e siamo in cima, le nuvole sono appena sotto di noi e ci lasciano ammirare un panorama fiabesco. Foto di rito poi giù perchè il freddo è intenso, ci reimmergiamo nella nebbia, poi ancora neve e una leggera pioggia che ci accompagna fino ad Ornica... Una gita classica resa incredibile dalle condizioni meteo particolarissime e dalla totale assenza di persone lungo tutto l'itinerario! Oggi ne è valsa la pena di svegliarsi presto, prendere l’acqua ed il freddo… |
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Sabato 08 Novembre 2014 – P.zo Mellascii |
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Anello con partenza/arrivo a Premana. Salita dalla Val Fraina fino alla bocchetta di Lèrecc tutto all’ombra. Ultimo tratto molto insidioso per la neve ghiacciata, ma con calma ed attenzione sbuchiamo, finalmente, al Sole. Da qui parte la lunga cresta che in circa un’ora porta in vetta al Mellasc toccando prima la cima Cassera. La neve presente è, in alcuni tratti ghiacciata e, io ed Andrea che siamo senza ramponi, tribuliamo non poco. Fortuna Sergio è più preparato e sta davanti a tagliare gradini che ci permettono una sicura progressione. Una volta sul filo di cresta la neve è più morbida e si procede più tranquillamente anche se è più faticoso per chi traccia. In vetta un po’ di nebbia che va e viene, ma ci godiamo lo stesso la vista sul versante nord delle Orobie e su tutti i monti innevati che ci circondano. Discesa fino alla bocchetta dalla medesima cresta con la massima attenzione. Poi giù per il bel sentiero fino al rifugio Casera Vecchia di val Varrone e da qui percorriamo il lungo itinerario che ci riporta a Premana lungo la Val Varrone. |
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Domenica 02 Novembre 2014 – M.te Cancervo – M.te Venturosa ii |
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Dopo la bella cavalcata di ieri nella zona dei Laghi Gemelli oggi è tempo di un tramonto Orobico che da un po' manca. Con Claudia decidiamo così di aspettare il calar del Sole in vetta al Venturosa. Prima del tramonto saliamo al Cancervo dal canalino dei sassi e torneremo poi alla macchina dal Passo Grialeggio facendo l'anello perfetto! E' il terzo tentativo di riprendere il tramonto dal Venturosa e come si sul dire... buona la terza |
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Sabato 01 Novembre 2014 – Sette cime brembane dall’alba al tramonto ii |
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Testo by Andrea. |
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Sabato 26 Ottobre 2014 – Tracciolino – Forcella di Fransedo - Frasnedoii |
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Classica escursione autunnale fuori provincia. Quest’anno “espatriamo” all’imbocco della Val Chiavenna dove, dal paese di Verceia saliamo per la strada sterrata (a pagamento), saliamo all’imbocco della Valle dei Ratti. Da qui percorriamo il tracciolino, percorso che segue la piccola ferrovia a servizio delle dighe e che porta in Val Codera. Poco dopo il bivio per il borgo di San Giorgio deviamo a destra e saliamo per un ripidissimo sentiero fino alla Forcella di Frasnedo da dove, si vede a picco, il piccolo borgo di Frasnedo. Scendiamo per bel sentiero tra i faggi colorati d’autunno fino a rifugio dove ci gustiamo un ottimo pranzo. Ritorniamo passando per il lago di Moledana e da qui chiudiamo l’anello ritornando alla macchina. |
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Domenica 19 Ottobre 2014 – Pizzo Zerna – Laghi di Caldirolo ii |
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Dopo diverso tempo di assenza dalle montagne per vari motivi, è tempo di tornare a calcare il terreno a me più consono… Visto che in giro si stanno diffondendo diversi report che documentano i bellissimi colori dei larici e considerato che ieri ho scattato già ottime foto nell’uscita con il corso fotografico del CAI di Bergamo ai Campelli di Schilpario, decido di fare un giro che mi permetta qualche buono scatto non tralasciando un po’ di dislivello. Visto che c’è anche Claudia optiamo per una tranquilla salita in Valsambuzza con destinazione Pizzo Zerna e Laghi di Caldirolo. Tempo eccezionale, passo tranquillo e buone foto… per le 13.30 siamo alla macchina comodi comodi per tornare senza il ben che minimo traffico! |
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Sabato 27 e Domenica 28 Settembre 2014 – Il Diavolo veste Unicef: staffetta da Bergamo al P.zo del Diavolo di Tendaii |
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Testo by Andrea |
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Mercoledì 17 Settembre 2014 – P.zo Becco, Farno e c.ma Papa Giovanni ii |
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Dopo tanto tempo sento via cell Don Mauro che mi propone un’escursione in zona Laghi Gemelli. Pur sapendo che il tempo non sarà troppo buono accetto subito. Si uniscono anche Sergio e Mario. Lasciata l’auto al parcheggio delle Baite di Mezzeno saliamo fino all’omonimo passo, discesa al rifugio (chiuso) e poi via verso il Lago Colombo e quindi la ripida salita dalla normale del Becco. Lungo tutto il tragitto pochi sprazzi di Sole e tanta nebbia ed umidità. Dopo la sosta in vetta decidiamo di non scendere dalla normale con le catene, ma di procedere sul versante Nord andando verso il passo d’Aviasco. Qui Sergio lancia la proposta di proseguire verso il Farno ed io accetto. Mario e Don Mauro preferiscono scendere e ci ricongiungeremo tra un paio d’ore al Passo dei Laghi Gemelli. Si procede spediti per ghiaioni e su sentieri quasi inesistenti, ma con percorso ben definito da tanti ometti in pietra. Tocchiamo la cima del Monte d’Aviasco prima e poi il Farno. Lungo la traversata le nebbie si alzano lasciandoci ammirare un po’il panorama e facendoci incontrare diversi camosci. Dal Farno scendiamo verso il passo di Valsanguinio e poi raggiungiamo il Passo Laghi Gemelli dove, come da programma, ci ricongiungiamo con Don Mauro e Mario. Da qui rapida salita alla cima Papa Giovanni e poi giù verso il Passo Marogella e quindi le Baite di Mezzeno chiudendo un bellissimo anello anche se un po’ umido e nebbioso… |
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Sabato 13 Settembre 2014 – Da Piazza Brembana al rifugio Benignii |
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Anche quest'anno si ripresenta la possibilità di fare una bella cavalcata sulle Orobie. Visto che ricorre il trentesimo del rifugio Benigni, come CAI Piazza Brembana, non possiamo non fare qualcosa che tocchi il meraviglioso Nido d'Aquila. Sergio propone così di partire a piedi dalla sede del CAI e di raggiungere il rifugio percorrendo il 101. Il problema che subito emerge è superare la barriera naturale del Venturosa che divide Piazza Brembana dal Passo Baciamorti. Dopo una serie di ipotesi e perlustrazioni è chiaro che l'unico percorso fattibile è salire dal ripidissimo sentiero che dalla loc. Fondi di Piazza sale alla Baita Maffenoli e da qui proseguire verso Cespedosio, transitare sulla strada asfaltata e poi risalire al Passo di Grialeggio da dove si può agevolmente arrivare al Passo di Baciamorti. Considerato che questo primo tratto è veramente molto ripido e lungo proviamo a pensare ad altre alternative. Alla fine però si decide di percorrere il "malefico" 128 e poi, una volta raggiunto il Passo Baciamorti, il 101 fino al Benigni. Per dare ancora maggior valore alla cavalcata decidiamo di inserire nel tragitto anche la salita alla cima più rappresentativa di questa zona: il Pizzo Tre Signori. Dopo le varie discussioni ed alcuni ritiri pre-partenza (tra cui quello del Presidente Andrea messo ai box da un incidente stradale) ci troviamo sabato 13 settembre alle ore 5.00 alla sede del CAI. Il gruppo è formato da me, Paolo, Ettore e Sergio, pochi ma buoni. Inoltre Stefano salirà da Valtorta facendo lo stesso itinerario, ma purtroppo non lo incontreremo. Si parte subito di buona lena fino al ponte che da inizio al sentiero 128. La luce della frontale illumina i primi ripidi tornati ed i passi regolari calpestano l'umido terreno. Poco dopo i tornanti lasciano spazio ad un sentiero che sale dritto e ripido. I polpacci iniziano a bruciare ed il fiato a sentirsi... piano piano però raggiungiamo Baita Maffenoli con i primi colori dell'alba. Proseguiamo poi su sentiero tranquillo fino Baite Campo dove ammiriamo l'alba. Una lunga discesa ci porta fino alla strada e poco dopo di nuovo su tornanti regolari fino al Passo Grialeggio che raggiungiamo verso le 8.30. Dopo la piccola sosta via verso il Baciamorti che tocchiamo in meno di un'ora e poi via lungo il 101 che ci porta prima alla Bocchetta di Regadur e poi al rifugio Nicola. Qui la prima vera sosta ristoratrice prima di proseguire verso i Piani di Bobbio dove ci fermiamo per la pausa pranzo e per il contatto telefonico con Andrea che ci segue da casa. Siamo un po' stanchi, ma tutto va bene e si prosegue tranquilli! Dopo il Passo del Toro arriviamo al Grassi dove ci concediamo un'altra sosta e scambiamo due battute con alcuni amici di Zogno. Ora ci attende la salita al Tre Signori dal caminetto. Saliamo lenti e seguenti fino ad arrivare alla croce. Sono le 17.00, il meteo è meraviglioso e siamo quasi arrivati... la gioia e la soddisfazione iniziano a farsi sentire! Dopo la doverosa pausa contemplativa in cima scendiamo dal versante opposto rimanendo alti sulla Valle d'Inferno e ricongiungendoci al 101 poco prima del Giarolo. Qui le nebbie giocano con la luce e non possiamo far altro che ammirare questo meraviglioso spettacolo tutto per noi! Orami ci siamo, ma prima di terminare le fatiche, decidiamo di toccare anche la cima Piazzotti. Dunque dalla Bocchetta di Trona su per prati fino alla croce dove ci stringiamo la mano con forza e decisione. Adesso è davvero fatta!! Scendiamo spaiati verso il rifugio ammirando uno spettacolare tramonto e quando lo raggiungiamo la gioia è davvero grande! I rifugisti e le mogli e morose salite da Cusio ci accolgono con gioia e ci fanno i complimenti. Il tempo di darsi una lavatina e siamo con le gambe sotto al tavolo. La serata scorre serena tra una battuta ed un bicchiere di vino (grazie Stefano per il pensiero), fuori le stelle riempiono il cielo e la foschia si addensa nelle valli... Non possiamo fare a meno di goderci questo spettacolo prima di coricarci stanchi e soddisfatti per un'altra bella cavalcata che ci ha permesso di riscoprire la bellezza della natura e l'amicizia che solo l'ambiente montano sa far venir fuori. |
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Domenica 17 Agosto 2014 – Piz Languard |
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Trasferta in Engadina a Pontresina con Claudia. L’occasione è il Swiss Mountain Film Festival dove, una mia foto, è stata selezionata per un premio. Visto che le premiazioni sono alla sera, decidiamo di salire al mattino presto per un’escursione. La meta è il Piz Languard che è una delle cime più alte della zone e dove, proprio sotto la vetta, c’è un rifugio. Lasciata l’auto nel parcheggio dell’Hotel dove pernotteremo ci incamminiamo sulle piste da sci che portano all’Alpe Languard evitando di prendere la funivia. Sentiero molto bello anche se piuttosto ripido. Dall’Alpe si seguono i bellissimi sentieri che portano prima alla Georgy Hutte e poco dopo alla panoramicissima vetta del Piz Languard. Arriviamo sulla vetta con il cielo limpidissimo ed una temperatura fresca che ci permette di gustare il panorama a 360° sui monti Svizzeri e con il Bernina proprio davanti a noi. Nonostante già arrivare sulla cima sia una passeggiata piuttosto lunga, decidiamo di proseguire l’escursione andando prima alla Furcla Pischa ed agli omonimi laghi, poi alla Chamanna Paradis e quindi tornare all’Hotel da un altro sentiero che ci permette di chiudere un lungo e meraviglioso anello in un angolo magico delle Alpi. |
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Sabato 16 Agosto 2014 – Pizzo Alto |
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Dopo la bufera di ieri oggi fa un freddo cane, ma il tempo è bello. Le previsioni parlano di cieli più sereni ad ovest e così, con Andrea, ci spostiamo in valsassina con destinazione Pizzo Alto da Premana. Posti nuovi per entrambe… Lasciamo l’auto in paese e da qui ci incamminiamo per un ripido sentiero che ci porta all’Alpe Deleguaccio dove un simpatico signore ci ospita nella sua baita per un caffè caldo e quattro chiacchiere. Proseguiamo poi, sempre su ripido sentiero di cui un tratto attrezzato, per i due meravigliosi laghetti naturali. Da qui si risale la costiera fino ad un passo da dove deviamo ad Est verso la cima del Pizzo Alto che raggiungiamo poco dopo. Panorama eccezionale sui laghi di Como e Lugano, sulle Orobie che iniziano a mettere il cappello, Sulla Valtellina e sulla Val Chiavenna. Dopo le foto di rito ed il pranzo riscendiamo fino al passo e, percorrendo la cresta scendiamo verso la contrada di Premaniga. Il sentiero in questo tratto è stato danneggiato in più punti da grosse valanghe e non è facile da trovare. Da Premaniga si ritorna a Premana con la bella mulattiera. Bellissimo e abbastanza impegnativo giro ad anello in una zona dove c’è ancora molto da scoprire… |
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Giovedì 14 Agosto 2014 – M.te Resegone |
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Ultimo giorno di lavoro prima di due settimane di ferie e naturalmente oggi è una giornata bellissima. Visto che posso uscire un momento prima dal lavoro, con Claudia, decidiamo di salire al Resegone per un tramonto. Tempo un po’ incerto ad Ovest (per l’avanzare del fronte che porterà bufera con tempesta e allagamento a ferragosto) e quindi tramonto un po’ sottotono. Però, come sempre, qualche buono scatto e bellissimi panorami! |
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Domenica 27 Luglio 2014 – Traversata M.te Toro-Corno Stella |
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Sabato giornata con pioggia battente per tutto il giorno e la domenica a pranzo per la festa di laurea per Claudia alla Merletta. Inoltre sabato sera altra abbuffata con i parenti sempre per la laurea… Risulta quindi necessario fare una sgambata in mattinata per un po’ di allenamento e per fare posto alle abbuffate. La scelta cade sul Corno Stella nella speranza che a nord sia più limpido e che ci siano nuvole basse. Arrivo a Foppolo poco prima delle 7.00 sotto un cielo nuvoloso e mi incammino verso le piste. Alla IV baita decido di deviare a sinistra e salgo per ripidi e molto bagnati prati fino alla cresta dell’antecima del Toro. Da qui, proseguo per cresta fino alla cima. Due minuti in vetta e giù dalla cresta opposta dove le rocce lisce e le suole umide mi creano qualche problemino in più del normale… Finito il breve tratto un po’ impegnativo non mi resta che seguire il filo di cresta passando a nord del Lago Moro e ricongiungendomi con la normale fino in vetta. Da qui rapida discesa fino alla macchina. |
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Sabato19 Luglio 2014 – Poker di 4000 al Monte Rosa |
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L’idea era di salire qualche bel 4000 in due giorni, ma le brutte previsioni meteo per domenica ci fanno cambiare programma. Decidiamo di puntare alla zona del Rosa dove, in un solo giorno, si possono fare diverse salite. Ancora una volta il dubbio è se salire a piedi o con gli sci; sentiti i rifugi del gruppo del Rosa tutti ci consigliano vivamente di salire con gli sci. Così ri-tiriamo fuori gli assi dagli sgabuzzini e via… siamo in 8 e l’obiettivo sono le cime dalla Parrot alla Vincent. Alle 6.40 siamo a Gressoney, ci prepariamo con calma e mi metto davanti alla biglietteria per essere tra i primissimi, e così sarà! Partiamo da P.ta Indren alle 8.30 circa e saliamo lenti e seguenti fino al Colle del Lys passando dal famoso “canalino” che permette di salire più veloci evitando il rifugio Mantova. Verso le 11.45 siamo ai 4436m della Punta Parrot e stiamo tutti bene! Il meteo è buono con cumuli che ribollono sotto di noi e nuvole alte che scorrono sopra. Tira un vento teso e fa molto freddo. Dopo le foto ed i complimenti di rito ripercorriamo la lunga cresta, riprendiamo gli sci e ci dirigiamo alla seconda cima, la Ludwigshöhe che raggiungiamo senza nessun problema a piedi lasciando gli sci a tre minuti dalla cima. Rapidamente scendiamo e risaliamo ai piedi del Corno Nero dove ri-lasciamo gli sci e con piccozza e ramponi saliamo il rapido pendio che ci porta a pochi metri dalla cima. Per raggiungere la madonnina tribuliamo un po’ a causa di rocce molto esposte e di un traverso con ghiaccio duro. Raggiunta la vetta del terzo quattromila di giornata, non siamo ancora del tutto contenti, specialmente io perché la Vincent mi manca ancora, e così decido di salirla. Alla fine anche il resto del gruppo opta per la rapida salita a questo bel panettone di neve che raggiungiamo in breve e senza problemi. In cima la soddisfazione è moltissima per tutti, ma in particolare per me che raggiungo i miei 25 quattromila saliti. Tolte le pelli ci godiamo una bella discesa su neve bella fino a quota 3800, poi è sopravvivenza su pappetta fino a P.ta Indren. Arrivati alla macchina si scatena un bel temporale con pioggia forte, ma ormai noi siamo all’asciutto in macchina, contenti soddisfatti per la bellissima giornata e per le cime salite! |
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Giovedì 17 Luglio 2014 – Gemello del Breithorn Orientale – Roccia Nera |
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Nella zona dei Breithorn mi mancano da salire solamente due 4000 che ci erano sfuggite due anni fa; il gemello del Breithorn e la Roccia Nera. Così, con Mattia, decidiamo di sfruttare un giorno di ferie per chiudere il cerchio. Fino all’ultimo siamo in dubbio se salire con gli sci o a piedi, ma poi considerando che le due cime non sono molto sciistiche optiamo per andare a piedi. Prendiamo la prima funivia a Cervinia e per le 8.30 siamo in cammino a Plateau Rosa mentre i primi sciatori solcano le piste ottimamente innevate. Saliamo “liberi” fino al pianoro sotto al Breithorn occ preso d’assalto anche oggi, poi ci leghiamo e procediamo verso il Gemello. Ai piedi di questo notiamo una traccia che sale dritta per la paretina Ovest e, dopo un rapido consulto, decidiamo di salire da lì. Il pendio presenta neve ottima e la pendenza sempre sostenuta a circa 45° con un tratto più ripido quasi non si sente. Sbuchiamo sulla cresta ed in breve (grazie alla neve sempre ottima) siamo sulla prima cima di giornata. Percorriamo poi la bella ed estetica cresta che, senza difficoltà, ci porta sull’altro 4000 di giornata e ci permette di chiudere il cerchio delle cime della zona. Da qui scendiamo il pendio della normale del Roccia Nera e ritorniamo contenti e soddisfatti a Plateau Rosa dove riusciamo a prendere l’ultima funivia prima dello stop per la pausa pranzo… Una giornata di ferie ottimamente investita!! |
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Domenica 13 Luglio 2014 – C.ma Piazzotti – M.te Avaro |
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Gita nelle Orobie brembane con Andrea per immortalare le bellezze che le montagne di casa sanno regalare. Le previsioni meteo sono tra l'incerto ed il pessimo con rischio temporali e acquazzoni forse già dalla tarda mattinata. Decidiamo allora di "giocare in casa" ed avere la possibilità di ripiegare velocemente ed avere un riparo sicuro... La scelta cade quindi sul Benigni. Ci troviamo alle 7.00 a Zogno sotto un cielo nuvoloso, ma solo di nebbie a metà valle. Infatti alla curva degli Sciocc dove lasciamo l'auto, il cielo è blu e non ci sono ancora nuvole. Non ci facciamo illudere e decidiamo di salire rapidi fin sopra il canalino (ormai tutto sgombro di neve). Qui optiamo per raggiungere la Bocchetta di Valpianella e da lì per erba e qualche roccetta la cima Piazzotti. Sono circa le 9.00, i cieli sono ancora abbastanza puliti e abbiamo ancora un bel po’ di tempo. Scendiamo quindi al rifugio dove Andrea, con Elisa, verifica lo stato del rifugio dopo le grandi nevicate ed io mi concedo un giro al Lago Piazzotti dove la neve, le nuvole, le rocce ed il cielo giocano a rincorrersi ed a mischiarsi tra loro... i riflessi sono meravigliosi e non mi resta altro da fare che immortalarli! Dopo questa meravigliosa pausa ci rimettiamo in cammino verso il Passo di Salmurano con l'obiettivo di verificare le condizioni del 101 fino all'Avaro. Camminiamo ormai nella nebbia fino alla cima dell'Avaro da dove scendiamo rapidi fino ai pieni dove ci aspetta la meritata pausa pranzo. Oggi "testiamo" il nuovo locale "Al Ciar" dove un gruppo di giovani propone un sacco di buonissimi prodotti vallari (dai formaggi, alle birre, miele, creme, ecc...) gustandoci delle vere prelibatezze! (test ampiamente superato). Ci rimettiamo in cammino e subito inizia a piovigginare, ma nulla di che, arriviamo alla macchina asciutti e contenti! |
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Sabato 05 Luglio 2014 – M.ti Trobbio – Costone – Strinato |
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Dopo le tantissime uscite lontano dalle montagne di casa è ora di tornare sulle belle Orobie. Con Sergio decidiamo di andare a vedere come è il canale Ovest della cima di Trobbio e poi da lì vedremo cos’altro concatenare anche in base al meteo che è previsto ancora una volta incerto. Partiamo alle 6.00 da Valbondione ed in un’oretta e mezza siamo al Curò per il caffè. Il meteo è molto bello anche se l’umidità è alta. Proseguiamo sul bellissimo sentiero che in breve ci porta alla deviazione che sale verso la vedretta del Trobio. Saliamo agevolmente fino a toccare la neve ancora presente in abbondanza. Le nuvole iniziano a ribollire verso la pianura quindi decidiamo di salire subito il canale tralasciando il Gleno. Messi ramponi e presa la picca saliamo il breve e carino canale che ci porta sulla cresta. Qui un breve passaggio su roccia un po’ esposta (II+) e siamo sulla prima cima di giornata. Poi proseguiamo sulla cresta abbastanza semplice e con qualche tratto nevoso, fino all’antecima del Costone e, dopo un breve tratto di facile arrampicata, alla cima vera. Da qui scendiamo sul versante nord ancora ben carico di neve fino a prendere la cresta Sud dello Strinato che risaliamo per la via normale. Da qui, dopo la pausa mangereggia, scendiamo per ampie lingue di neve al rifugio Barbellino e poi al Curò da dove, dopo una lunga sosta, ritorniamo alla macchina. Un bellissimo e lungo itinerario tra neve, roccia ed i meravigliosi panorami delle Orobie. Un ritorno proprio bello e soddisfacente! |
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Domenica 22 Giugno 2014 – Colle del Lys |
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Sabato 14 Giugno 2014 – P.zo Tresero e P.ta Pedranzini |
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Tempo strano ed instabile, quindi salta la prevista trasferta Svizzera per chiudere in bellezza la stagione dello scialpinismo.
Con Andrea, Battista, Nicola e Domenico “ripieghiamo” su una gita da farsi in giornata. Saliamo al Passo Gavia prima dell’alba e da qui, praticamente da subito con gli sci ai piedi, saliamo la bella traccia che porta alle cime più famose di questa zona con il San Matteo in primis.
La nostra meta è il Tresero e, di buona lena, risaliamo i pendii che ci portano alla cresta finale. Qui raggiungiamo i pochi, una decina scarsa, sci alpinisti che ci precedono. Attacchiamo la cresta e in breve raggiungiamo la grande croce di vetta.
Il tempo è splendido e si sta benissimo.
Foto a raffica, un po’ di relax e poi via, decidiamo di proseguire lungo la bella cresta che conduce alla Punta Pedranzini. Cresta non difficile, ma da affrontare con attenzione visto alcuni passaggi esposti ed un po’ di rocce comunque abbastanza facili.
Raggiunta anche questa cima indossiamo gli sci e via verso il Gavia che raggiungiamo verso le 13.30 giusti giusti prima dell’arrivo delle nuvole.
Ci godiamo un buon pranzetto al rifugio Berni e poi via, si ritorna a casa… sarà l’ultima sciata della stagione? Mah, speriamo di no…. |
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Sabato 07 Giugno 2014 – Breithorn + M.te Leone |
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Ancora una volta (per fortuna) è arrivato il fine settimana, ed ancora una volta eccoci a decidere una bella meta da fare con gli sci che, quest’anno, non vogliamo proprio mollare.
Oggi sono con Andrea Sergio ed Oliviero (loro due a piedi) e, dopo la solita tiritera per decidere dove andare, optiamo per il Passo del Sempione.
Partenza da casa alle 3.40 ed inizio percorso alle 6.15 circa. Spalliamo gli sci per qualche minuto (15 circa) e poi li calziamo e non li toglieremo più (a parte un breve tratto sul traverso) fino al ritorno.
Saliamo spediti fino al passo del Breithorn, qui, visto che sto molto bene e che gli altri sono un po’ indietro, salgo direttamente alla cima di questa classica sci-alpinistica. Sono l’unico del gruppo a cui mancava questa vetta!
Qualche foto e poi giù su neve perfetta fino a raggiungere gli altri che sono ormai sul ghiacciaio del Leone.
Alla base della cresta si cambia assetto e, presi picca e ramponi, iniziamo l’ultimo impegnativo tratto.
Oliviero è rimasto indietro e ci comunica che torna indietro, io intanto proseguo a tracciare l’esile cresta che, con la neve marcia, è abbastanza insidiosa.
In particolare c’è un traversino molto esposto e gli ultimi passi prima della cima dove è vietato sbagliare…
La giornata è meravigliosa e alle 12.00 siamo tutti e tre sulla vetta più alta delle Alpi Lepontine.
Dopo le foto ed i complimenti ritorniamo con la massima attenzione al deposito sci, risaliamo al passo del Breithorn e da qui, io e Andrea, ci godiamo una discesa super fino alla parte bassa del vallone. Qui il caldo ha rovinato la neve, ma arriviamo sci ai piedi a cinque minuti dalla macchina dove, comodi e soddisfatti aspettiamo gli amici che a piedi stanno scendendo. |
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Domenica 01 e Lunedì 02 Giungno 2014 – Piz Rimpfischorn |
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Domenica 01 e Lunedì 02 Giungno 2014 – Piz Rimpfischorn
Ancora una trasferta Svizzera con Matu e Sergio con destinazione un bel 4000: il Rimpfischorn che, con i suoi 4199 metri di quota rappresenta una delle molteplici meravigliose cime che si trovano nel Vallese.
Domenica è dedicata al viaggio fino a Tasch (4 ore) e alla salita alla Taschhutte (circa un’ora di cammino).
Per le 14.00 siamo al rifugio e ci godiamo un pomeriggio di completo relax. Dopo la cena, verso le 21.00 si va a nanna con la sveglia puntata per le 3.30 ed un po’ di preoccupazione per la salita visto gli eventi della giornata. Infatti, un gruppo di Milano è partito per la cima alle 4.30 ed è rientrato al rifugio alle 20.00 per problemi di “traffico” e difficoltà nella parte finale. Il rifugista ci ha rassicurato che in 6 ore saremo in vetta e che le condizioni sono ottimali…speriamo!
Dopo una bella dormita, alle 3.30 la sveglia dei compagni di stanza ci sveglia e quindi via.
Il cielo è stellato, ma con qualche nuvola di umidità che non ci convince troppo.
Colazione “dei campioni”, vestizione e via si parte per la cima.
Portiamo gli sci per dieci minuti poi inizia la neve e, alla luce delle frontali, saliamo seguendo le tante tracce presenti.
Verso i 3400 metri di quota arriva un’alba splendida, le cime più alte delle Alpi svettano sopra le nebbie e si colorano di magnifici colori… mi godo lo spettacolo e scatto foto a raffica.
Sull’itinerario oggi siamo solo noi tre e la coppia che era con al rifugio, bella storia.
Proseguiamo lenti e seguenti sferzati da un freddo pungente che mi congela la barba, ma senza particolari problemi arriviamo al colletto dove si lasciano gli sci a quota 4000. Il cielo è limpido, la forma è buona e sono solo le 8.00 del mattino.
Affrontiamo il tratto alpinistico finale (neve intorno ai 45° e tratti di roccia II grado) senza particolari problemi grazie alle condizioni ottime e alle 8.50 siamo sulla vetta dove il caldo Sole di Giugno di riscalda il cuore ed il fisico. La gioia e la soddisfazione sono al massimo e ci godiamo per qualche minuto questo spettacolo che è tutto per noi…
Dopo le foto di rito intraprendiamo la discesa con la massima attenzione fino al deposito sci, poi ci godiamo una discesa superlativa fino all’ultima lingua di neve.
Tolti gli sci torniamo al rifugio per una brevissima pausa e poi di nuovo già fino al parcheggio che raggiungiamo per le 12.40. Finalmente possiamo davvero rilassarci, mangiare, bere e goderci tutta la soddisfazione di una gita impegnativa, ma davvero fantastica! |
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Sabato 31 Maggio 2014 – P.zo Poris |
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La voglia di scialpinismo non è ancora passata, ma sulle Orobie ormai la neve la si trova solo sopra i 2000 metri di quota e quindi bisogna portarsi gli sci sulle spalle per un bel pezzo.
Con Andrea e Nicola decidiamo di salire al Pizzo Poris passando dal Calvi. Potremmo arrivare fin quasi al rifugio con servizio jeep navetta, ma preferiamo utilizzare le nostre gambe e così arriva un’ottima idea.
Prendiamo le mountain bike e ci carichiamo sopra gli sci. Dopo varie prove troviamo un buon modo di legare gli assi alla bici.
Arrivati a Carona, carichi come muli, leghiamo gli sci alla bici e via, piano piano saliamo la ripida strada.
Al Pra de Lac non c’è ancora neve e così proseguiamo fino poco sotto la diga del Fregabolgia.
Tolte le scarpette, legato le bici e cambiato assetto, ripartiamo sci ai piedi in direzione del rifugio.
Il tratto sopra il lago dobbiamo farlo con gli sci in mano, ma poi sarà tutta neve fino in vetta.
Nel canale finale ricambiamo assetto prendendo ramponi e piccozza e via fino alla vetta.
Ottima discesa su bella neve fino in fondo alla valle da dove ripelliamo per poi scendere un canalino che ci porta al lago Rotondo, rifugio Calvi e quindi deposito bici su neve non troppo bella.
Qui rimettiamo gli sci sulla bici e ci godiamo una tranquilla e veloce discesa fino alla macchina
Gita completa, in ottima compagnia e divertente... cosa volere di più??! |
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Sabato 24 Maggio 2014 – P.zo Diavolo della Malgina |
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Oggi sono da solo con Tino e la meta dovrebbe essere il Disgrazia, ma arrivati all’inizio della strada a pagamento che porta a Predarossa troviamo una brutta sorpresa. Strada chiusa per lavori proprio in questi giorni… partire da dove si arriva in macchina è impensabile visto il dislivello e quindi dobbiamo decidere cosa fare. L’ora è buona (sono le 5.00) e Tino propone il Diavolo della Malgina dal famoso canalone nord che, pare, essere in condizioni eccezionali.
Io sono un po’ dubbioso per le difficoltà della discesa, ma mi fido e ci proviamo. Per guadagnare tempo rischiamo e saliamo in auto fino alle Baite a quota 1000 (strada a rischio multa e necessario piccolo 4x4) da dove ci incamminiamo.
A quota 1200 inizia la neve, ma considerata la ripidezza dell’itinerario, la durezza della neve ed il fatto che la superficie è a gobbe si sale con gli sci in spalla.
Tino riesce a progredire con gli sci ai piedi mentre io perdo tempo nell’alternare tratti con sci a tratti con i ramponi.
Così ci distanziamo parecchio e ad un certo punto mi trovo solo con quattro persone che salgono dritte ad un passo mentre vedo la cima sulla destra. Nel dubbio seguo le quattro persone e quando le raggiungo al passo scopro che ho sbagliato strada e che la via per la vetta è a destra.
Così riscendo e risalgo sulla via giusta fino a raggiungere il deposito sci dove mi aspetta Tino e quindi la vetta.
Dopo qualche foto iniziamo la discesa. I primi 150-200 metri li faccio a piedi poi mi faccio convincere ad indossare gli sci. Però la parete è un po’ ripida per me e fatico a prendere il giusto slancio. Scendo piano piano altri 100 metri e poi inizia una neve eccezionale. La fiducia riemerge e mi tuffo in una lunga e divertente sciata fino alla fine del canalone… rimessi gli sci in spalla raggiungiamo velocemente la macchina. Beh, un’ottima “gita di ripiego”…
Non male per essere il mio “primo compleanno sci-alpinistico”… |
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Domenica 18 Maggio 2014 – P.zo Tambò |
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Dopo la gita di ieri la voglia di un’altra levataccia non è molta e, per di più, le previsioni meteo sono tutt’altro che buone.
Ma va beh, alla fine mi convinco di unirmi alla bella compagnia del CAI Piazza Brembana per questa classica e meravigliosa gita sulla cima più alta della Mesolcina.
Arriviamo al Passo Spluga verso le 7.00 ed il cielo è limpidissimo e la temperatura fredda, ma ideale.
Una volta tutti pronti si parte per ripidi pendii e, con passo costante percorriamo il classico itinerario “italiano” che passa sotto il Tamborello. |
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Sabato 10 Maggio 2014 – Piz Bernina, il mio primo 4000 con gli sci |
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Altra trasferta Svizzera con Mattia, e stavolta per una grande meta… il Bernina!
Così, dopo tanti tentennamenti dovuti all’incertezza del meteo, venerdì pomeriggio siamo in viaggio verso la Svizzera. Lasciamo l’auto al parcheggio della stazione del Morterasch ed iniziamo la salita al rifugio Boval che raggiungiamo verso le 18.00 dopo un paio d’ore scarse di salita.
Il sabato la sveglia suona alle 3.40 e alla 4.00 siamo nella sala da pranzo per l’abbondante colazione. Prima delle 5.00 varie frontali illuminano il percorso mentre in cielo le stelle splendono e, ad Est, i colori dell’alba preparano il loro spettacolo. Saliamo lenti e seguenti con altri ski-alp passando il temibile Buuch (tratto più impegnativo per la presenza di numerosi crepacci che però sono del tutto chiusi adesso) fino al pianoro dove si incrocia il tracciato italiano che sale dal rifugio Marco e Rosa. Saliamo ancora un po’ con gli sci fino ad una sella dove cambiamo assetto e con molta attenzione percorriamo il tratto finale caratterizzato da tratti di misto ed alcune facili, ma molto esposte, roccette (qui d’estate si deve percorrere la cresta facendo anche un paio di doppie in discesa, mentre adesso passiamo tranquillamente a fianco di tutto ciò). Nell’ultimissimo tratto troviamo un po’ di traffico ed arriva anche la nebbia. Riusciamo però a proseguire abbastanza bene e a raggiungere la vetta su cui ci fermiamo giusto il tempo di una foto. Percorriamo il tratto finale con la massima attenzione vista l’esposizione e poi ritorniamo agli sci che ci regaleranno una discesa veloce e bellissima fino quasi alla macchina. Il mio primo 4000 con gli sci, chi ben comincia….. |
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Domenica 04 Maggio 2014 – P.zo Ferrè (quasi) |
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Oggi sono con Mattia ed Elisa e, arrivati a Montespluga, siamo in dubbio se puntare al Tambò o al Ferrè. Dopo aver valutato il meteo caratterizzato da vento forte e nuvole trasportate dal Favonio, optiamo per il Ferrè che dovrebbe essere più riparato.
Saliamo la lunga Val Loga fino al Bivacco Cecchini dove il vento ed il freddo ci mettono alla prova.
Entriamo nel bivacco per una breve pausa e poi scendiamo sul ghiacciaio da dove saliamo in direzione dell’evidente sella.
La neve è molto bella, ma il vento non ci da tregua e temiamo che la cresta finale non sia in condizioni.
Lasciati gli sci alla sella mettiamo ramponi e prendiamo piccozza e iniziamo a risalire la sottile cresta. A 40,e dico 40, metri dalla vetta devo purtroppo fermarmi e convincermi che la cima resterà inviolata. Purtroppo il vento ha accumulato grossi lastroni di neve instabile su cui dovrei tracciare; infatti già altri gruppi sono tornati indietro da questo punto. |
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Giovedì 01 Maggio 2014 – Zuccone Campelli e Sodadura con alba ai Piani d’Alben |
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Giovedì mattina, per sfruttare la finestra di bel tempo prevista, con Sergio partenza con il buio per riprendere l'alba dai piani dell'Alben. Dopo le foto a questo splendido spettacolo intraprendiamo un giro in zona. Percorriamo il 101 fino al rifugio Cazzaniga, proseguiamo sotto lo Zuccone dei Campelli e raggiungiamo, dal passo dei Megoffi, i piani di Bobbio. Da qui risaliamo il canale dei camosci e tocchiamo la vetta dello Zuccone dei Campelli mentre in cielo si preparano i temporali. Discesa dal versante opposto percorrendo un canale che ci porta ad incrociare il sentiero degli stradini presso una casera. Da qui risaliamo al Nicola per una breve pausa e poi si riparte in direzione Sodadura. Qui ci fermiamo 30 secondi in vetta perché la zona del Tre Signori è già interessata da precipitazioni e così giù veloci verso il Gherardi e poi a Quindicina dove, dopo aver chiuso le portiere della macchina, si scatena un forte temporale con grandine! |
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Venerdì 25 Aprile 2014 – M.ti Fravort e Gronlait, una splendida trasferta Trentina |
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Altro bel ponte segnato dal tempo incerto tendente al brutto. Però per il 25 devo andare a Trento perché una mia fotografia è stata decretata vincitrice di una sezione del concorso fotografico legato al Trento Film Festival. Quindi si organizza una trasferta trentina con almeno un giro in quota. Per fortuna Claudia, Luca e Martina appoggiano l’idea e, tra i vari itinerari che trovo in internet, riusciamo a completarne uno ad anello che ci permette di raggiungere due cime del Lagorai. L’idea è di partire da Panarotta, ma il navigatore ci porta dalla parte opposta della montagna per fortuna non troppo distante dall’itinerario prefissato. Saliamo seguendo il gps fino ad arrivare alla Bassa, il passo tra Panarotta e Fravort, e da qui seguiamo l’ampia e facile cresta che ci porta al monte Fravort. Breve discesa e poi risalita al Gronlait da dove decidiamo di scendere dal vallone sud andando a prendere una traccia gps che avevo scaricato e che ci riporterà alla Bassa. Ne uscirà un bellissimo anello in zone totalmente nuove con panorami bellissimi anche se un po’ disturbati dalla foschia al mattino e dai cumuli nel primo pomeriggio. Per le 15.00 siamo alla macchina e via, siamo pronti per goderci il restante giorno e mezzo facendo i turisti in Trentino. Ne approfitteremo per visitare Trento città, Levico Terme con il lago di Caldonazzo, Arco, Riva del Garda per poi ritornare a casa percorrendo tutta la sponda bresciana del lago di Garda. |
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Domenica 20 Aprile 2014 - Piani dell'Avaro - Monte Triomen - Ponteranica - Pescegallo - Mut de Sura - Monte Avaro |
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Tre giorni di vacanza e due giorni e mezzo di brutto tempo. L'unica finestra di tempo buono è prevista per la mattina di Pasqua e quindi, con Andrea, ne approfittiamo. Visto che il tempo buono è previsto solo per la mattinata e che per pranzo è bene rientrare alla base partiamo dai Piani dell'Avaro per le 6.30 mentre il cielo si colora dell'alba. Saliamo al Triomen dalla spalla est, presso un canale lasciamo gli sci e proseguiamo fino in vetta a piedi vista la scarsità di neve in questo tratto. Ritornati al deposito sci scendiamo dal canale con neve gessosa ed alla base ripelliamo, passiamo sopra un lago di Ponteranica, e tracciamo nella neve pessima fino alla vetta del Pnteranica. Qui, per evitare il percorso di salita dove la neve è indecente (crosta+gessosa) ci buttiamo nel bel vallone a nord che porta al lago di Pescegallo. L'ottima intuizione di Andrea ci fa fare una discesa in neve buona e, a tratti, eccellente. Si rimettono le pelli e si sale al Mut de Sura, mentre il cielo si incupisce. Da qui rinunciamo visto l'orario al Valletto (peccato) e scendiamo fino ad incrociare il 101. Ultima ripellata fino all'Avaro e poi giù sfruttando la neve del Sahara che ci permette una discreta sciata fino ai piani che raggiungiamo alle 12.15 circa chiudendo così un bellissimo anello Pasquale! |
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Domenica 16 marzo 2014 – P.zo Bandiera |
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Gita organizzata dal CAI Villa d’Almè su questa modesta, ma molto bella montagna posta in Valformazza poco distante dal confine tra Piemonte e Svizzera. SI parte dall’Alpe Devero e si sale con una salita abbastanza regolare e che rende fino al colletto da dove, in breve, si raggiunge la cima sci ai piedi. Giornata caratterizzata da un forte vento e da qualche nuvola tirata da nord. Discesa su neve perfetta nella prima parte e cotta nella seconda… Una bellissima giornata trascorsa con tanti amici in una zona che merita di essere rivisitata più volte visto le possibilità che presenta. |
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Sabato 15 marzo 2014 – Torcola Soliva, Torracchio, Torcola Vaga |
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La mattina con Claudia ci godiamo il Sole sulle nevi di Valtorta poi, dopo pranzo ci spostiamo a Piazzatorre dove ci raggiungono Luca e Martina. Io e Luca con gli sci e le ragazze con le ciaspole saliamo dalla strada fino al Gremei, poi Torcola Soliva e quindi Torracchio dove rimaniamo ad ammirare il tramonto e la Luna piena che sorge. Mentre le ragazze si incamminano verso valle io e Luca saliamo in Torcola Vaga. Da qui via le pelli da sotto gli sci e giù veloci dalle piste fino alla macchina dove ci ricongiungiamo |
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Anello skialp del Rifugio Benigni e della Val Salmurano: Cima Piazzotti, Mut de Sura e Monte Avaro |
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testo by Andrea Carminati |
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Mercoledì 02 aprile 2014 – M.te Valgussera |
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Mercoledì 02 aprile 2014 – M.te Valgussera Dopo tanto tempo che quest’idea mi frulla in testa è giunto il momento di metterla in pratica. Partenza poco prima delle 6.00 dai piazzali di Foppolo e risalita a fianco delle piste fino in vetta al Valgussera. Qui mi godo gli istanti che precedono la nascita del giorno, scatto qualche foto e poi giù veloce con gli sci dalle piste ancora deserte ed un po’ ghiacciate. Alle 7.20 sono di nuovo alla macchina, faccio una tappa colazione al bar “la tavernetta” di Branzi e poi via verso il lavoro ed una nuova giornata “normale” iniziata nel migliore dei modi! |
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Domenica 30 marzo 2014 – M.te Entrelor (antecima) |
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Oggi trasferta valdostana con alcuni amici skialper brembani. La meta è il monte Entrelor, dirimpettaio del Gran Paradiso. Lasciata l’auto a Rhemes Notre-Dame saliamo per il ripido bosco per poi sbucare su un breve pianoro da dove si possono ammirare i bellissimi pendii che conducono alla vetta. La salita rende e la fatica si fa sentire, specialmente sopra i 3000m. Arrivati alla base dell’ultimo ripido pendio, scopriamo che nessuno lo ha ancora affrontato per via delle precarie condizioni di sicurezza della neve. Anche noi, nonostante la voglia di cima sia molta, ci dirigiamo sulla vicina e sicura antecima che è più bassa della cima vera di soli 40 m. Da qui ci godiamo un panorama a 360° sui colossi delle Alpi anche se un po’ di nuvole alte disturbano il panorama poi, tolte le pelli e agganciati gli sci, ci godiamo i 1700 m di dislivello su neve praticamente perfetta per quasi tutto il tempo. Nel ripido bosco ci divertiamo a fare un po’ di slalom tra i pini ed arriviamo sci ai piedi alla macchina. Un po’ di amarezza per la cima mancata, ma la sicurezza prima di tutto e poi una gita con un panorama così ed una neve perfetta resta sempre e comunque da 10 e lode!! |
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Domenica 16 marzo 2014 – P.zo Bandiera |
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Gita organizzata dal CAI Villa d’Almè su questa modesta, ma molto bella montagna posta in Valformazza poco distante dal confine tra Piemonte e Svizzera. SI parte dall’Alpe Devero e si sale con una salita abbastanza regolare e che rende fino al colletto da dove, in breve, si raggiunge la cima sci ai piedi. Giornata caratterizzata da un forte vento e da qualche nuvola tirata da nord. Discesa su neve perfetta nella prima parte e cotta nella seconda… Una bellissima giornata trascorsa con tanti amici in una zona che merita di essere rivisitata più volte visto le possibilità che presenta. |
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Sabato 15 marzo 2014 – Torcola Soliva, Torracchio, Torcola Vaga |
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La mattina con Claudia ci godiamo il Sole sulle nevi di Valtorta poi, dopo pranzo ci spostiamo a Piazzatorre dove ci raggiungono Luca e Martina. Io e Luca con gli sci e le ragazze con le ciaspole saliamo dalla strada fino al Gremei, poi Torcola Soliva e quindi Torracchio dove rimaniamo ad ammirare il tramonto e la Luna piena che sorge. Mentre le ragazze si incamminano verso valle io e Luca saliamo in Torcola Vaga. Da qui via le pelli da sotto gli sci e giù veloci dalle piste fino alla macchina dove ci ricongiungiamo |
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Domenica 09 marzo 2014 – Rif. Capanna 2000 |
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Dopo la "scammellata di ieri" la domenica mattina me la concedo di riposo, ma la giornata è troppo bella per non farsi un giro. Così con Claudia decidiamo per una salita pomeridiana al rifugio Capanna 2000 dove riprenderemo il tramonto. Mentre saliamo dalla strada incontriamo le "centinaia" di persone che scendono e che ci lasciano l'Alpe Arera tutta per noi, mentre loro si buttano nelle “bellissime” code del rientro! L'idea era di riprendere il tramonto dall'antecima dell'Arera, ma tra una cosa e l'altra, arriviamo leggermente in ritardo. Dopo il tramonto rimaniamo un po' seduti sui tavolini esterni al rifugio per gustarsi i nostri panini e la magica tranquillità che una serata in montagna può dare. Ancora qualche scatto e poi giù… |
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Sabato 08 marzo 2014 – Piz Duan |
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Di nuovo in Svizzera a poche settimane dal Gravasalvas. La meta di oggi dovrebbe essere il “tranquillo” Piz Lagrev, ma poi, strada facendo si cambia e si opta per il ben più impegnativo Piz Duan. Io, Andrea e Fausto con gli sci mentre Sergio e Pier con le ciaspole. Partenza da Casaccia e risalita per la lunghissima Val Maoz fino ai 3131 m della vetta che raggiungiamo quattro ore dopo la partenza. Sul percorso incontriamo tantissimi Orobici che riconosciamo e con i quali dividiamo la bellezza della gita! Un vento forte e freddo spazza le cime e “rovina” un pochino la neve per la discesa. Con gli sci torniamo abbastanza velocemente alla macchina e poi, tappa d’obbligo al birrificio Spluga per una meritata birra rigeneratrice dopo la bella fatica |
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Domenica 02 marzo 2014 – Torcole |
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Ancora una volta alle Tocole per un giretto mattiniero senza rischi e considerato il meteo instabile con Andrea, Luca, Tino e Gigi. Salita alla "cimetta" sopra il Forcolino di Torcola, discesa alla baita in credo un metro di polvere, ripellata fino all'arrivo della seggiovia e giù dalle piste. Partenza con tempo un po' nuvoloso, ma poi salendo.... 'na meraviglia!!! |
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Martedì 25 febbraio 2014 – P.zo Arera |
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Non ho quasi mai preso ferie per andare in montagna, ma questa volta una vocina dentro mi diceva di "giocare il jolly", così, per una volta l'ho ascoltata e mi sono preso mezza giornata di ferie accettando l'invito dell'amico Tino per una salita all'Arera. Le previsioni sono ottime, il Sole dei giorni scorsi e le temperature basse dovrebbero aver trasformato bene la neve a sud e, vista la gran quantità di neve che c'è, dovrebbe essere possibile sciare tutta la pala dell'Arera dall'antecima. Partiamo per le 5.00 da casa e, alla luce delle frontali, saliamo lungo la strada (sci in spalla per 10min) che ci porta prima al rifugio Saba e poi, per ampi pendii, a Capanna 2000 dove arriviamo all'alba. Dopo una breve sosta ripartiamo in direzione della nostra meta. Mettiamo i rampanti perché la neve è molto dura. Si inizia a risalire con attenzione e con vari dietro-front, la pendenza aumenta e la mia testa inizia a dirmi "sei sicuro che fa per te questa salita e soprattutto la discesa??" Vista la mia pochissima esperienza con gli assi ed il terreno duro decido di lasciare gli sci qui e di proseguire a piedi con ramponi e piccozze (avrò fatto bene? Boh, dubbio che rimarrà per sempre!). Così, cambiato assetto risalgo spedito tutto il pendio fino all'antecima dove Tino arriva con gli sci. Qui, anche lui cambia assetto ed insieme saliamo fino alla cima principale e poi alla cima Est. Sono le 9.00 circa e lo spettacolo che ci è concesso lascia senza fiato. Ci gustiamo questa meraviglia e poi iniziamo la discesa. La neve è ancora dura quindi anche a piedi raggiungo il mio deposito sci velocemente mentre Tino si gode una bella sciata sulla pala dell'Arera. La discesa che verrà sarà eccezionale. La neve, scaldata dal Sole, lascia uno straterello superficiale morbido mentre sotto è dura.... per la prima volta testo il magnifico e meraviglioso Firn. Ravaniamo un po' nel bosco finale alla ricerca di passaggi alternativi e per le 12.00 siamo alla macchina. Che mattinata meravigliosa! Un Jolly giocato alla grande con guduria delle picche/ramponi in salita e degli sci in discesa!! |
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Domenica 23 febbraio 2014 – Piz Grevasalvas |
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Oggi partecipo alla gita CAI Piazza Brembana che propone questa bella cima posta subito dopo il confine italiano. Si parte poco dopo il passo Maloja, si passa per il bellissimo borgo di Grevasalvas e per ampi pendii si sale fino ai 2932 m della cima. Grazie alla partenza fatta molto presto arriviamo in vetta tra i primi e ci godiamo una discesa memorabile in farina perfetta per i nostri sci. Per l’ora di pranzo siamo alla macchina e possiamo fermarci a Chiavenna al birrifico artigianale per goderci una buona birra ed un ottimo piatto di pizzoccheri. Giornata ed ambiente eccezionali e compagnia ottima, tutti e 10 in vetta e super sciata!! |
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Sabato 15 febbraio 2014 – Bivacco Zamboni |
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Ennesimo fine settimana di brutto tempo. Si dovrebbe salvare solo il sabato mattina e così decidiamo di sfruttarlo. Vista la tantissima neve ed il meteo optiamo per un tranquillo giro al bivacco Zamboni con ski-alp. Partenza da Madonna delle Nevi con già due metri buoni di neve e su prima nel ripido bosco e poi per coste ed ampie creste. Il Bivacco lo troviamo solo perché spunta la bandiera. Dopo mezz’ora di spalatura neve liberiamo metà porta, ma abbandoniamo l’impresa di cercare di entrare perché la neve è davvero troppa. Scendiamo a vedere il nuovo rifugio e poi giù verso l’auto mentre il tempo peggiora velocemente |
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Sabato 25 gennaio 2014 – Grigna settentrionale |
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Per oggi tante idee, ma poche possibilità per via del manto nevoso non del tutto assestato e per le condizioni un po’ particolari e poco chiare. Con Sergio decidiamo di “andare sul sicuro” sulla Grigna dal colle di Basilio visto che le informazioni che ci hanno dato i rifugisti sono ottime. Come previsto traccia perfetta (un po’ meno in discesa a causa del remollo), giornata meravigliosa con un po’ di vento da nord, ma caldo in basso. Fortunatamente siamo partiti presto così abbiamo evitato la grande massa di persone che hanno preso d’assalto questa meravigliosa montagna. |
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Domenica 12 gennaio 2014 – Effetti speciali in città Alta |
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Domenica 12 gennaio 2014 Martedì 14 gennaio 2014 15 gennaio 2014
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Venerdì 03 gennaio 2014 – Cavalcata Valdimagnina |
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Dopo le belle giornate di Sole dei tre giorni tra fine ed inizio anno ecco un’altra perturbazione il 02/01 ed un’altra intensa prevista dal pomeriggio del 03/01 fino al 05/01… che nervi! Così opto per sfruttare l’unica giornata con tempo buono tentando l’alba ai tre faggi per poi proseguire ai Canti, Zuc di Valbona, Costa del Palio e Resegone. Le nuvole però, coprono già il cielo dal primissimo mattino e l’alba non c’è. Non mi lascio demoralizzare e tra qualche timida apertura, qualche scrollo di neve e un bel po’ di nebbia, riesco a compiere il bellissimo anello che mi ero prefissato. |
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Capodanno 2014 in quel di Lizzola |
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Quest’anno per i giorni dell’ultimo dell’anno siamo all’Ostello “La Posta” di Lizzola. Primo giorno dedicato alle sciate in pista mentre per la mattina del secondo uscita ski-alp con Luca e Andrea. Risaliamo le piste fino alla cima dello Sponda Vaga, da qui discesa in farina (le mie prime curve!!!) verso la Val Sedornia, ripellata verso il Pizzo di Petto, discesa dal vallone, risalita allo Sponda Vaga e quindi discesa a Lizzola per il pranzo. Gambe distrutte e fatica a mille, ma anche grande soddisfazione per la bella gita effettuata! |
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