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Oggi sono da solo con Tino e la meta dovrebbe essere il Disgrazia, ma arrivati all’inizio della strada a pagamento che porta a Predarossa troviamo una brutta sorpresa. Strada chiusa per lavori proprio in questi giorni… partire da dove si arriva in macchina è impensabile visto il dislivello e quindi dobbiamo decidere cosa fare. L’ora è buona (sono le 5.00) e Tino propone il Diavolo della Malgina dal famoso canalone nord che, pare, essere in condizioni eccezionali.
Io sono un po’ dubbioso per le difficoltà della discesa, ma mi fido e ci proviamo. Per guadagnare tempo rischiamo e saliamo in auto fino alle Baite a quota 1000 (strada a rischio multa e necessario piccolo 4x4) da dove ci incamminiamo.
A quota 1200 inizia la neve, ma considerata la ripidezza dell’itinerario, la durezza della neve ed il fatto che la superficie è a gobbe si sale con gli sci in spalla.
Tino riesce a progredire con gli sci ai piedi mentre io perdo tempo nell’alternare tratti con sci a tratti con i ramponi.
Così ci distanziamo parecchio e ad un certo punto mi trovo solo con quattro persone che salgono dritte ad un passo mentre vedo la cima sulla destra. Nel dubbio seguo le quattro persone e quando le raggiungo al passo scopro che ho sbagliato strada e che la via per la vetta è a destra.
Così riscendo e risalgo sulla via giusta fino a raggiungere il deposito sci dove mi aspetta Tino e quindi la vetta.
Dopo qualche foto iniziamo la discesa. I primi 150-200 metri li faccio a piedi poi mi faccio convincere ad indossare gli sci. Però la parete è un po’ ripida per me e fatico a prendere il giusto slancio. Scendo piano piano altri 100 metri e poi inizia una neve eccezionale. La fiducia riemerge e mi tuffo in una lunga e divertente sciata fino alla fine del canalone… rimessi gli sci in spalla raggiungiamo velocemente la macchina. Beh, un’ottima “gita di ripiego”…
Non male per essere il mio “primo compleanno sci-alpinistico”…
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