Bel ritorno il 27 agosto 2019, sul Monte Valegino in solitaria e per insolito ed interessante percorso ad anello, salendo dal versante nord-ovest valtellinese e scendendo dal versante sud-est brembano, stavolta prolungando il percorso sul concatenato Monte Arete partendo dalla baita del Camoscio.
Di buon mattino, vista la bella giornata, raggiungo da Branzi-Valleve in alta Valle Brembana, la Baita del Camoscio (1750 m), ora riaperta e rinominata ‘Rifugio del Camoscio’.
Parcheggiata l’auto, seguendo il sentiero 116 e il successivo 101 salgo al Passo di Tartano (2093 m) , raggiungendo a dx la bocchetta che immette sul sentiero 201.
Percorso un tratto del sentiero 201, prendo a dx il sentierino-variante vecchia del 201, all’imbocco non segnalato, ma più avanti bollato, che sale erto sopra il ghiaione discendente sul lato dx del Lago di Porcile di Sopra (2095 m).
Seguo il sentierino che , prima anche su pietraie e poi con diversi e stretti zig-zag mi porta in decisa e ripida salita all’evidente insellatura (2280 m) sulla cresta nord-ovest del Valegino.
Bello il panorama dal versante valtellinese del Valegino sul Lago di Porcile di Sopra e verso la sottostante Valle Lunga e, in alto, ad est, verso Cima Cadelle (2483 m) e Monte Valegino (2415 m), dal versante brembano invece verso la conca di San Simone con la poderosa costiera dei monti Cavallo-Pegherolo-Secco e Passo-Cima Lemma.
Salgo la cresta erbosa-rocciosa, inizialmente poco ripida poi via via più erta e rocciosa, dove , in alcuni passaggi è richiesto l’uso delle mani.
La salita si presenta faticosa, ma non difficile svolgendosi per la maggior parte sulla dorsale abbastanza ampia.
In prossimità della vetta la traccia piega a destra per evitare roccette finendo poi per attraversare una pietraia, dopo la quale mi ritrovo sulla cresta di vetta.
La bella crocetta di vetta da alcuni anni non c’è più, al suo posto è stato posto un omino di vetta (2415 m).
Il panorama a 360° bellissimo spazia dalla lontana pianura alle Alpi Retiche, comprendendo l’ampio arco delle Alpi Orobie!
Tra le più evidenti cime a nord il dirimpettaio Cima Cadelle (2483 m), a sud il sottostante Monte Arete collegato al Valegino da una lunga cresta.
Consumato il pranzetto al sacco, mi attardo un po’ a fotografare e a godermi il panorama, cercando di riconoscere per nome il maggior numero di cime possibili !
Intanto però il cielo si è rannuvolato e le cime dei monti circostanti si vedono a malapena solo a tratti.
Non mi trattengo oltre in vetta ma mi abbasso verso l’Arete percorrendo il sentierino che segue il filo della cresta sud-est con attenzione specie in alcuni passaggi ripidi.
Raggiungo poi facilmente la cima del Monte Arete (2227 m) dalla quale discendo per sentiero alla Baita Pianadei (2097 m) e successivamente alla Baita del Buco (1936 m).
Proseguo quindi a destra abbassandomi nel sottostante valloncello per seguire la traccia malmessa che mi porta in saliscendi alla parte superiore del sent. 112 con la Baita ‘Casinel di tri camì’ (1874 m), che mi riporta faticosamente ad agganciare il sentiero 101, dove chiudo l’anello di Valegino-Arete iniziato il mattino. Seguendo infine il sent. 101 rientro alla Baita del Camoscio, concludendo la bella escursione ad anello..