Lunedi’ 17 ottobre 2022, approfittando della bella ‘ottobrata’ prevista, decido di risalire sui Monti Arete e Valegino in compagnia di mio figlio Raffaele, che ci sale per la prima volta .
Di buon mattino raggiungiamo, sulla strada per San Simone, Cambrembo di Valleve e , oltrepassata la chiesetta, parcheggiata l’auto all’inizio della strada sterrata agrosilvopastorale, raggiungiamo località Forno (1470 m).
Qui, conoscendo bene il percorso, imboccato il sentiero sulla destra non segnalato, ma ben visibile (non il 112 segnalato sulla sinistra ! ), attraversiamo il ruscello su un ponticello in ferro e cemento e saliamo il primo tratto di sterrata fino a raggiungere una baita da poco costruita. Proseguiamo quindi per il sentiero-mulattiera, inoltrandoci e salendo nella verde abetaia, passando accanto e lungo il corso di un ruscello. In meno di un’oretta, superata Baita Piazzoli (1680 m) , siamo alla bella panoramica Baita Nuova (1759 m) da dove risaliamo per tracce i ripidi pratoni sovrastanti fino a raggiungere un recinto-ricovero per mandrie in pietre a secco.
Proseguendo in salita, rintracciamo il labile sentiero che sale verso il Monte Arete tra larici colorati d’autunno e sottobosco.
Risaliamo quindi su sentiero ora evidente in decisa salita alcuni dossi erbosi fino a superare in cresta gli ultimi tratti in ripida salita e raggiungere la cresta di vetta del Monte Arete. In falsopiano siamo all’ometto di vetta del Monte Arete (2227 m) dove osserviamo il percorso di salita in Valegino che già conosco bene per averlo percorso anche con la neve.
Dalla vetta, seguendo il sentierino, ben visibile, ci abbassiamo alla selletta tra Arete e Valegino.
Il panorama ora ci si apre non solo verso il vallone di salita tra Arete e Valegino e verso la conca di San Simone, ma anche verso la sottostante conca di Foppolo.
Seguendo fedelmente la traccia a tratti ripida, specie nel primo tratto, dove bisogna superare alcuni passaggi impegnativi aiutandoci con le mani, e salendo di dosso in dosso , di balza in balza, percorrendo la lunga cresta che prende man mano quota, raggiungiamo la cima del MONTE VALEGINO (2415 m) segnata da un bell’ometto di sassi ben disposti.
Ripenso con nostalgia alla bella piccola croce incontrata nel 2012 e poi ...sparita chissà dove e come !
Il panorama a 360° bellissimo spazia dalla lontana pianura alle Alpi Retiche, comprendendo l’ampio arco delle Alpi Orobie!
Tra le più evidenti cime quella del sottostante Monte Arete collegato al Valegino da una lunga cresta, e quella a lato la cima del vicino, dirimpettaio, Cadelle (2493 m) e via via tantissime cime orobiche ed oltre le Api Retiche.
Splende il sole e l’aria è frizzante, clima perfetto per camminare sui monti.
Consumato un buon pranzetto al sacco, ci attardiamo un po’ a fotografare e a goderci il panorama, cercando di riconoscere per nome il maggior numero di cime possibili che ci circondano.
Poi scendiamo, con attenzione, seguendo il percorso di salita in cresta e, appena giunti alla selletta tra Arete e Valegino, prendiamo sulla dx un’ evidente traccia di ripida, ma non difficile, discesa nel vallone tra Arete e Valegino.
Raggiungiamo su sentiero la bella Baita Pianadei (2097 m) dove sostiamo per fotografie con vista in Valegino.
Ci abbassiamo poi, seguendo una traccia sulla sinistra tra splendidi larici colorati d’autunno sul versante nord dell’Arete alla Baita del Buco (1936 m), dove sostiamo un momento.
Seguendo attentamente il sentiero (come sempre non segnalato e non bollato, salvo qualche raro ometto) ci abbassiamo tra splendidi coloratissimi lariceti baciati dal sole alla Baita Cassiopea (1792 m), ristrutturata a modo.
Su sentiero stavolta ben tracciato scendiamo alla vicina Baita Nuova (1759 m) dove chiudiamo il bell’anello percorso in senso antiorario tra Arete e Valegino.
Infine dalla Baita Nuova, rifacendo in senso inverso il percorso fatto il mattino, scesi a Baita Piazzoli(1680 m) , attraversato l’ombroso bosco di conifere e latifoglie, raggiungiamo la località Forno e , su stradetta strerrata in saliscendi, il punto di partenza, dove abbiamo parcheggiato l’auto, all’inizio della strada agrosilvopastorale sulla strada per San Simone poco sopra l’abitato di Cambrembo.
Rientriamo a casa contenti per la bellissima escursione, goduta in una splendida ‘ottobrata’ con cielo sereno, temperatura mite, buona visibilità, caldi colori autunnali, soprattutto dei larici splendidamente colorati d’autunno.