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SUSSIA piccolo borgo montano
di
S. PELLEGRINO TERME
Sussia, piccolo borgo montano di S. Pellegrino Terme, sito a quota 1000 mt, si raggiunge percorrendo, in circa un'ora, una strada sterrata in fase di ultimazione, che segue il percorso dell'ex-mulattiera partendo dalla località Vetta. Adagiato tra verdi pascoli e folti boschi su un ondulato altopiano, il borgo, ricco di storia, gode di una posizione invidiabile; necessita di interventi per recuperarlo dall'abbandono. |
Saliti alla
Vetta in auto, oppure, per chi vuol camminare, dopo aver salito
la mulattiera da S. Pellegrino, si prosegue percorrendo la mulattiera
per Sussia. Sul cammino si incontra la Tribulina Madrera,
dedicata ala Madonna delle Grazie, poi si attraversa il Canale
dei Morti, dove è situato un grosso masso sul
quale, si dice, venissero appoggiati i morti che da Sussia venivano
portati nel cimitero di San Pellegrino per essere sepolti. Era
una pausa di riposo che si rendeva necessaria per dare fiato a
coloro che si sobbarcavano la fatica del trasporto. La mulattiera
si inoltra quindi nel bosco fino ad arrivare ad un bivio, dove
un tempo era situata la Tribulina Peppina, prendendo la destra
si giunge a Sussia Bassa, con le località
di Garbiöla, Brèn,
e Ca' Sott, dove sorgono alcune cascine ristrutturate,
adatte per trascorrervi il fine settimana immerse come sono nel
verde e nel silenzio.
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Tribulina Madrera sulla mulattiera
per Sussia
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Interno
della Tribulina Madrera
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Continuando
per la mulattiera, si passa sotto i Pizzoli e
si raggiunge la Pòssa per arrivare sullo
spartiaccque, da dove si gode un bel panorama: verso nord scende
la Valle dei Ronchi che va a congiungersi con
la Valle Garbiöla e sotto, verso sud, si
scorge il cascinale della Foppa di Sussia con
attorno campicelli coltivati. Salendo ecco la Chiesetta
di Sussia, dedicata a San Michele. Da
Sussia un sentiero si dirige verso nord, attraversa i prati passando
per la Tesa per poi entrare nel bosco e proseguire
in piano verso Vettarola e Ca' Boffelli.
Se si imbocca invece il sentiero che sale, si arriva in una pineta
fittissima dove, ormai ridotta a rudere, troviamo Ca'
Fontà o Pecoline.
Ritornati nel prato, ecco la località Cà
Pagliaroli, da dove provengono i 'PaiarÖi',
trsferitisi poi a S. Pellegrino. Leggermente più in alto
sorge la cascina Spadì, abitata un tempo
dai migliori uccellatori della zona ( 'Spadì' è
sinonimo di 'uccellatori'). Proseguendo si passa dal territorio
del Comune di S. Pellegrino Terme a quelo di Brembilla con la
zona dei famosi roccoli, il Pizzo Cerro, Crosnello, Catremerio,...
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Panorama
primaverile sulla zona di Sussia
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Visione
invernale...'Presepe di Sussia'
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La Chiesetta
di Sussia, nota importante, si trova sulla medesima quota,
1000 mt, delle chiese di Catremerio e di Dossena. Tempo fa, quando
la chiesetta era in stato d'abbandono, molte preziose suppelletili
sono state rubate.
Qui
oltre alla festa di S. Michele il 29 Settembre, ogni volta che passa
un sacerdote e si rende disponibile si celebra una Messa...... e
Sussia vale sempre una Messa! Uno scampanio e i dintorni si rianimano.
Da 4 anni poi, nel periodo Natalizio, si organizza un Presepio Vivente
e, nonostante i disagi dovuti al freddo ed alla neve, la gente partecipa
sempre piu' numerosa.
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La
chiesetta di S. Michele con l'ex-canonica
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La
chiesetta di S. Michele vista da nord
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La chiesetta, il cui ultimo rilevante restauro risale al 1882, grazie
a vari interventi di volontari (tra cui i custodi, sig. Giupponi
Mario e signora, Pesenti 'China'), viene mantenuta in buono stato,
ma necessita sempre di costanti cure, specialmente per il tetto.
Documenti
del 1718 la citano precisando: "Oratorio situato nel luogo
detto La Costa del Falgaro", che il Gianni Baroni
di Sussia chiama 'Ol Folghèr'.
Il primo accenno sicuro
all'oratorio risale al 1738, in occasione della visita
di mons. Redetti. La primitiva ancona del suo altare, di valido
ma ignoto autore, racchiusa in bella cornice, rappresentante S.
Anna con Maria Bambina e Santi è stata portata alla parrochiale
di S. Pellegrino, rimpiazzata ora da una fedele copia. Nell'abside
della chiesa, collocato in alto, un medaglione in legno intagliato
rappresenta San Michele; in una nicchia, al centro
della parete absidale, è conservata
una bella statua della Madonna del Rosario (risalente
al 1882), vestita con un prezioso abito in
broccato.
In seguito allo sfollamento delle contrade montane non collegate
da strade, a Sussia sono rimaste ben poche persone, che per le pratiche
religiose si recano a Catremerio.
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In alto San Michele
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Nella
nicchia la Madonna del Rosario (1882)
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Vedi immagini
delle Festa di San Michele 2003
Vedi immagini
del Presepe vivente del Natale 2005
Vai alla seconda pagina>>>
NB:
Ringrazio vivamente:
- Adriano
Epis
per informazioni su Sussia, tratte dalle pag. 96-98 della pubblicazione
“San Pellegrino Terme, Percorsi" (vedi sotto) e per gli articoli
forniti su Pietro Sonzogno;
-
Stefano Torriani
per la carta dettagliata;
-
Pesenti Pietro Tòcio per parte del testo e alcune
foto;
- la Banca di Credito Cooperativo di Sorisole e Lepreno
per la gentile concessione di testo e immagini su Pietro Sonzogno;
- il Museo della Valle di Zogno per la concessione
foto dell'orologio di Pietro Sonzogno;
- il sig. Giupponi Mario e signora Pesenti 'China',
custodi della Chiesetta di San Michele di Sussia.
Per altre informazioni su Sussia vedi:
-
'San Pellegrino Terme, Percorsi, Intorno a noi, fra note storiche, cusiosità
e ricordi, a cura di Antonio Epis, pubblicato nel 2000 dall'Amministrazione
Comunale di San Pellegrino Terme, Ferrari Editore.
Per
notizie storiche sulla 'cappellania di S. Michele a Sussia' vedi:
- Gian
Pietro Galizzi, San Pellegrino Terme e la Valle Brembana, Ferrari Editore,
1996 (pag. 162-163)
Per la figura della guida alpina Antonio Baroni vedi:
-
Antonio Baroni, guida alpina (testo originale di Angelo Gamba, appendice
di Adriano Epis, foto di Giuseppe Pisoni, coordinamento di Stefano Torriani),
pubblicato a cura del Comune di San Pellegrino Terme nel 2002, edito
da Ferrari Editore.
Per
le notizie su Pietro Sonzogno vedi:
-'Tornano
a correre le lancette dell'orologio di Pietro Sonzogno" e "
In Val Brembana le opere di un artiginao 'dimenticato'",
articoli pubblicati sulla rivista 'Canto Alto' , pubblicazione trimestrale
della Banca di Credito Cooperativo di Sorisole e Lepreno, marzo 2003,
pag. 14-15
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