Gabriele, già salito in Morteratsch, oggi vuole raggiungere, vista la bellissima giornata, Capanna Boval, Prisca ed io, che saliamo in Morteratsch per la prima volta, siamo in sua compagnia.
Nel viaggio da Bergamo–Lecco-Colico- Val Chiavenna- Val Bregaglia- Passo del Maloja- Engadina- St. Moritz- Pontresina, possiamo ammirare le bellezze di queste valli alpine tra Italia e Svizzera-Engadina.
Partiti dall'ampio parcheggio (a pagamento) nei pressi della stazione del Morteratsch del Bernina Express (1896 m); oltrepassiamo i binari e incontriamo subito i chiarissimi cartelli che indicano la direzione per la Capanna del Boval.
Il percorso inizialmente è sulla strada carrozzabile che conduce alla parte terminale del ghiacciaio, ma che lasciamo subito dopo pochi metri seguendo il sentiero di destra che si inoltra nel bosco.
Il sentiero sale con qualche tornante nel bosco, agevolato in alcuni tratti da piccoli ponticelli e gradini in legno nei tratti che attraversano i frequenti ruscelli e cascate.
Il percorso segue per buona parte il fianco della montagna su una vecchissima morena chiamata Chünetta; nei punti dove c'è poca vegetazione è possibile vederne l'impressionante altezza e immaginare la quantità di ghiaccio che c'era intorno al 1800.
Proseguendo il percorso segue un piccolo avvallamento tra la morena del ghiacciaio e il fianco del Piz Boval la montagna sulla nostra destra.
Da qui risaliamo di nuovo per un breve tratto, ma restando sempre all'interno dell'avvallamento chiamato anche Chamin, dove passiamo una piccola pietraia composta da rocce basali provenienti dal Piz Boval.
Oltre questo punto i pendii si riaprono e la vista spazia su tutto il ghiacciaio del Morteratsch di fronte e del Vadret Pers alla nostra sinistra.
Ci portiamo ogni tanto sul filo di cresta della morena, da dove possiamo ammirare sotto di noi a precipizio la lunga lingua, il fronte, la bocca, il torrente del Morteratsch.
Proseguendo Il sentiero ritorna più agevole e con brevi tornanti in decisa salita ci porta sull’altura dove sorge il rifugio Capanna Boval (2495 m).
Questo rifugio sorge sotto il Piz Boval e di fronte alla confluenza dei due Ghiacciai del Morteratsch sotto le pareti del Bernina e del Ghiacciaio del Pers sotto la parete del Piz Palù.
Dopo prolungata sosta per pranzetto al sacco e relax su un grosso masso al di sopra del rifugio, scendiamo, ammirando di nuovo la valle del Morteratsch, mentre ripercorriamo a ritroso il percorso di salita, fino ad un bivio, dove scendiamo a ad agganciare la sterrata, che dalla stazione risale in piano al fronte del ghiacciaio e che ci riporta al parcheggio di partenza.
NOTE sull’arretramento del ghiacciaio.
Il Massiccio del Bernina, gruppo montuoso delle Alpi Retiche occidentali al confine tra Lombardia e la Svizzera è ricoperto di numerosi ghiacciai, che però negli ultimi anni si sono molto ridotti di dimensioni. Nella Val Morteratsch vi sono i ghiacciai più grandi, dai quali, più in basso, si dipartono le due lingue del Morteratsch e del Pers. Il problema della riduzione dei ghiacciai non sta tanto nella diminuzione delle precipitazioni nevose ma soprattutto nell'aumento delle temperature.
Per quanto riguarda il ghiacciaio del Morteratsch, si parte dai 4020 metri per arrivare a 2000 metri con alimentazione da parte delle colate laterali che scendono dal Piz Bernina, Piz Argent e Zupò. Nella seconda metà del settecento il ghiacciaio appariva come un’ immensa fiumana che arrivava a lambire la strada, che fino al 1910 fungeva da punto di osservazione per valutare arretramenti ed avanzata dei ghiacci. Dal 1910 tale funziona viene svolta dalla ferrovia.
Da notare il netto arretramento di ben 312 metri dal 1878 al 1898, con una media annua di quasi 15 metri. Si parla del periodo di riscaldamento seguito alla piccola Eta glaciale. Tra il 1899 e il 1907 il ritiro è di soli 42 metri. Tra il 1908 e il 1937 si perde invece una notevole massa glaciale, pari ad una contrazione della lingua di ben 303 metri. Ma ancora più grave è quello che accade nel periodo tra il 1938 e il 1967 con oltre 900 metri di arretramento. Negli ultimi 38 anni il ghiacciaio ha proseguito nel suo ritiro, con un accenno di stazionarietà solo negli anni 70, gli anni del lieve generale raffreddamento.
In totale dalla fine dell'età glaciale il Morteratsch ha perso quasi 2 km di lingua valliva.