9 dicembre 2019, annunciata giornata discreta con possibili nubi sparse, con Erica e la sua cagnolona montagnina Dori, salgo per l’ennesima volta volentieri in Cima Grem.
Raggiunta in auto Zambla Alta, dal Passo di Zambla passiamo al bivio alla Santella (Cappella della Madonna di Caravaggio).
Qui, seguendo l'indicazione C.A.I. 'Cima di Grem', seguita la stradina sterrata, raggiungiamo uno slargo, dove parcheggiamo l’auto. A piedi, disceso un breve tratto sulla stradetta sterrata, imbocchiamo il sentiero 223 per Cima Grem.
Il primo tratto di sentiero, in facile salita, si snoda in un valloncello, tra boschi di latifoglie con alti faggi secolari; la vista dà sul versante nord dell'Alben e sulla sottostante Val del Riso con l'abitato di Cantoni d'Oneta in primo piano.
Splende il sole e la temperatura non è fredda.
Dopo un'ora circa di cammino su bel sentiero in decisa salita anche a tornanti il bosco si dirada per lasciare man mano spazio agli estesi pascoli della vicina Baita di Mezzo (1447 m) dove la vista si allarga ad est sulla Valle Seriana.
Ben visibili i resti delle antiche miniere di calamina: scavi, imbocchi di gallerie, scarichi di materiale estratto, ricoveri per i minatori.
Sul declivio erboso ci sono alcune grandi pozze, abbeveratoio per le mandrie all'alpeggio nei mesi estivi.
In breve tempo raggiungiamo la Baita Alta (1631 m), dove , lasciando il sentiero 223 che prosegue a destra per il Bivacco Mistri, scegliamo di deviare sulla variante di sinistra per raggiungere la vetta percorrendo il ripido, impegnativo sentiero di cresta.
Dalla Baita cominciamo a pestare neve, che man mano saliamo, aumenta di spessore, per cui calziamo subito ghette e ramponi.
Dalla Baita Alta, raggiunta la cresta panoramica sulla conca di Oltre il Colle, ne risaliamo un buon tratto in ripida e faticosa salita pestando neve semighiacciata, fino a raggiungere l'anticima a quota 2001.
Procediamo con la dovuta attenzione, mentre le nubi sparse previste si collocano anche sul Grem.
Davanti a noi appare in un breve momento di sole la cresta affilata di Cima Grem molto ben innevata con buona traccia di escursionisti passati prima di noi, oltre si staglia la maestosa mole del Pizzo Arera.
Saliamo godendo brevi momenti di spere di sole, ma la nebbia purtroppo ci accompagna sulla maggior parte del percorso in cresta, negandoci i panorami.
Percorsa con attenzione l'affilata cresta, raggiungiamo nella nebbia CIMA GREM (2049 m) sulla quale si staglia la solida croce di ferro alta circa 3 mt., posta nell'agosto 1962 in memoria di Don Severino Tiraboschi di Gorno.
Fortuna nostra, poco dopo l’arrivo in vetta, le nebbie man mano si diradano aprendoci il panorama almeno verso le cime vicine a nord e est del Pizzo Arera , del Golla, del Matto di Golla, del Pulpito.
Ci tratteniamo in vetta per un veloce pranzetto al sacco perché, mentre si dirada la nebbia si solleva un forte vento freddo da nord che ci invita ad abbassarci presto.
Scattate numerose fotografie di vetta, scendiamo con grande attenzione,spazzati dal vento ,alla Bocchetta di Grem (1976 m) dove rientriamo sul sentiero 223, unificato col sentiero 263, che discendiamo tracciato sulla neve, fino al Bivacco Mistri.
Bellissima la discesa con spettacolare vista sul vallone e sulle cime di Golla, del Matto di Golla, del Pulpito , ammantate di abbondante neve .
Superiamo anche ammassi di neve di recenti slavine.
Dopo breve sosta al Bivacco Mistri, seguendo il sentiero 223 ci abbassiamo ai pascoli della Baita Alta, dove, chiuso il bell’anello di Cima Grem, sostiamo per togliere ramponi e ghette che non servono più.
Scendiamo infine al Colle di Zambla, rifacendo in senso inverso il percorso di salita sul sentiero 223, contenti della bella escursione che ci ha offerto, dopo la nebbia del tratto in cresta, panorami spettacolari soprattutto nel percorso di discesa, ammantato di neve, da Cima Grem alla Bocchetta di Grem e al Bivacco Mistri.