PERCORSO:
In auto fino al parcheggio di Spinelli di Valzurio (1000 m circa in comune di Oltressenda Alta)
Indicato per E allenati; km. 19.36 (abbreviabile a piacere in base alle proprie capacità); guadagno/perdita in elevazione (1473/1466 m) ; acqua presente fino a poco oltre Baita Pagherola di mezzo; punti d’appoggio: Baita Valle Azzurra a Valzurio (815 m), Rif. Albani (1939 m) a 30’ dal Passo dello Scagnello (2080 m)
ANDATA ( 4 ore)
Sul sent. 340 > Baite Moschel (1265 m)
Sul sent. 311 > Marmitte dei giganti al torrente Ogna (1300 m circa ) > Baita Pagherola bassa (1500 m) > Baita Pagherola di mezzo (1500 m circa) > presso Baita Pagherola alta (1731 m) > Passo dello Scagnello (2080 m)
Sul sent. 401: > discesa al Rif. Albani (1939 m) e alle ex-miniere di fluorite (1900 m circa)
RITORNO (3 ore)
Sul 401 > Dal Rif. Albani salita al Passo dello Scagnello
Sul 311 > Baite del Moschel
Sulla strada sterrata > Parcheggio di Spinelli
Con l’amica escursionista Prisca e la sua Stelina con l’auto da Villa d’Ogna saliti a Valzurio di Oltressenda Alta, raggiungiamo in auto il parcheggio poco sopra la frazione di Spinelli, dove lasciamo l’auto.
Il cielo è sereno.
Per salire alla Baite del Moschel prendiamo il sentiero 340, poi scenderemo al rientro dalla strada sterrata.
Bel sentiero che sale tra boschi di faggeta e pineta, seguendo il corso del gorgheggiante torrente Ogna.
Alle Baite del Moschel (1265 m) imbocchiamo il segnavia 311 per il Passo dello Scagnello. Poco dopo aver attraversato il torrente Ogna, seguendo le indicazioni andiamo ad ammirare lo spettacolo delle bellissime ‘marmitte dei giganti’, profonde fosse di forma circolare scavate dal torrente nel corso degli anni, che si succedono di cascata in cascata.
Raggiunta la Baita di Pagherola bass (1500 m circa) il panorama si apre sulla vallata sottostante e a monte verso le pareti rocciose delle Creste di Valzurio.
Seguiamo la nuova bella segnaletica da poco posta dal CAI-BG, salendo a tratti sulla sassosa sterrata a tratti su sentiero nell’abetaia, raggiungiamo la Baita Pagherola di mezzo (1630 m) da dove la vegetazione dirada lasciando spazio al verde di magri pascoli dove alpeggiano mandrie e greggi.
Distrattamente anziché prendere il 311 che sale a sx proseguiamo sulla sterrata che ci porta ad un punto con binari per carrelli di trasporto materiale di scavo.
Rimediamo subito risalendo a vista per ripidi pratoni a riprendere il soprastante sentiero 311. Non tutti i mali vengono per nuocere ! Risalendo i magri pratoni ci compaiono tante stelle alpine ormai in piena fioritura, sul sentiero non avremmo potuto vederle!
Ripreso il 311 ora in decisa salita raggiungiamo finalmente il Passo dello Scagnello (2080 m). Sostiamo, pranziamo ci rilassiamo.
Scendiamo quindi al Rif. Albani (1939 m), dove sostiamo per un buon caffè e per visitare poco sotto il villaggio delle ex-miniere di fluorite e gli imbocchi delle gallerie .
Bellissima la zona dominata in alto dalle pareti rocciose nord della Presolana con vista sulla sottostante Colere e la Valle di Scalve.
Risaliti quindi al Passo dello Scagnello, discendiamo alle Baite del Moschel ripercorrendo correttamente il percorso del 311.
Dalle Baite scendiamo al parcheggio di Spinelli dalla strada sterrata, abbreviando il percorso con tratti di sentiero-scorciatoia.
All’antico casello della ‘Sorgente del freddo’ ora in fase di recupero-restauro, sperimentiamo sopra il casello il freddo che fuoriesce da sotterraneee sorgenti d’aria gelida. I contadini approfittavano di questa particolare fonte naturale di freddo, utilizzandola per la conservazione del latte e dei formaggi nel casello.
Terminiamo la bella lunga escursione, chiudendo l’anello terminale Baite Maschel – parcheggio di Spinelli. |
Siamo in 4 Prisca, Sara con Stelina ed io.
Giornata calda e un po’ nuvolosa il mattino per poi rasserenarsi nel pomeriggio.
Raggiunto il parcheggio terminale (1000 m circa) di Valcanale verso l’Alpe Corte, seguendo la strada forestale segnavia 220 saliamo in un’oretta nel fresco dell’abetaia al Rif. Alpe Corte (1410 m).
Dopo breve sosta, imbocchiamo il sentiero 218 per il Passo Branchino, passando dall’Alpe Corte, all’Alpe Nevel (Neel) sul versante opposto.
Sul ‘Sentiero dei mandriani e delle farfalle’ , così è chiamato il sentiero, salendo nei verdi pascoli dell’Alpe Corte (di proprietà e gestione della Provincia di Bergamo), incontriamo in successione, la Baita di Nevel (Neel) bassa (1565 m) . la Baita di Nevel (neel) di mezzo (1614 m) e, in alto Il Rif. Lago Branchino (1796 m) per poi ‘approdare’ nel pianoro del Lago Branchino (1784 m) e salire al Passo Branchino (1821 m).
Bellissime le fioriture all’Alpe Nevel (Neel) e, ancor di più al Lago-Passo Branchino !
Dopo sosta per pranzetto al sacco e relax scendiamo l’Alpe Nevel mentre il cielo nuvoloso il mattino sulle cime dei monti si rasserena e ci permette di godere lo spettacolo dei versanti rocciosi, dolomitici della Corna Piana, del Pizzo Arera, delle Cime di Valmora e del Fop e del Monte Secco.
Sostiamo alla Baita Nevel bassa accolti da giovani amici del gruppo’ Sport e Cultura – Seriate’, in alloggio per alcuni giorni nella bella baita..
Incontriamo altri gruppi in escursione ed anche un gruppo di quindici tesdeschi.
Sostiamo per un ristoro al Rif. Alpe Corte, affollato di escursionisti dentro e fuori !
Rientriamo infine al parcheggio di Valcanale godendoci, col caldo che fa, il fresco dell’abetatia.
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