Quest’anno bel Ferragosto in quota oltre 3000, complici due belle giornate di sole e tre amici compagni di camminata oltre orobica, Prisca, Sara e Maurizio che hanno in diverso modo contribuito alla ottima riuscita della bellissima escursione !
Tutti e quattro molto contenti !
ACCESSO:
Da Edolo proseguiamo sulla strada per il Passo del Tonale, fino a Temù. Dal centro di questo paese svoltiamo a destra sulla strada asfaltata che scende al ponte sul fiume Oglio. Oltre il ponte proseguiamo a destra e ad un primo bivio prendiamo a sinistra, entrando in una zona residenziale. Usciti dall’abitato in breve raggiungiamo un secondo bivio, anche prendiamo a sinistra, dove la strada diventa sterrata e sale ripida, spesso con il fondo sconnesso, fino a raggiungere Malga Caldea (1548 m), dove parcheggiamo.
PROMO GIORNO
Poco più avanti di Malga Caldea raggiungiamo la sbarra che chiude ai veicoli l’accesso alla stradina asfaltata di servizio ai bacini artificiali dell´ENEL. Seguiamo questa strada impervia, monotona e con numerosi tornanti che supera il ripido fianco W della valle e conduce ai pianori superiori, dove continua, sterrata, ad W del primo invaso, costeggiando il Laghetto dell’Avio (1869 m).
La strada prosegue poi pianeggiante sulla sponda W del successivo Lago d’Avio e, verso la fine di questo invaso, la abbandoniamo, imboccando la mulattiera segnalata (Sent. 11) che costeggia man mano alzandosi il terzo bacino, il Lago Benedetto.
Al termine di quest’ultimo lago , mentre già ci godiamo la vista in alto di Cima Plem a dx e dell’Adamello a sx, il sentiero supera un ripido gradino roccioso, in prossimità di una cascata e ci porta all’incantevole pianoro paludoso di Malga Lavedole (2044 m).
Al bivio prendiamo a destra il sentiero 12 (mentre l’11 del Calvario per Rif. Garibaldi sale a sx) per Lago Pantano.
Risaliamo il bel sentiero che si snoda tra larici e pini mughi fino a portarci sotto l’imponente diga del Lago Pantano, sulla quale risaliamo.
Bellissimo il panorama del lago, che si stende alle pendici di Cima Plem con vista a sx in Adamello.
Ci alziamo sopra il lago in posizione panoramica dove sostiamo per un buon pranzetto al sacco.
Ripreso il cammino sul sentiero 12, ora in ripida salita anche su pietraia, raggiungiamo con fatica, risalendo un erto ma bel canalino, con estese splendide gialle fioriture di Doronico dei macereti, la Bocchetta del Pantano (o del lunedì) a quota 2650 m.
Scendiamo quindi in ripida discesa sul lato opposto fino a portarci verso la base della Vedretta glaciale del Venerocolo, estesa sul versante nord dell’Adamello, che qui presenta il suo volto roccioso e glaciale più severo con le sue impervie pareti rocciose sovrastanti il sottostante ghiacciaio che presenta anche una paurosa voragine.
Vista spettacolare che ci invita a scattare molte foto, anche distaccandoci dal sentiero ed avvicinandoci alla vedretta!
Ripreso il cammino sul sent. 12, attraversata la grande diga del Lago Venerocolo, raggiungiamo il Rif. Garibaldi (2548 m) posto in panoramica posizione con vista sul lago, sulla morena successiva, sullo spettacolare versante nord dell’Adamello, su Cima Plem e verso la costiera del Baitone.
Ceniamo e pernottiamo al rifugio.
SECONDO GIORNO
Di buon mattino alle 7 partiamo per la nostra meta.
Imbocchiamo vicino al rifugio sulla destra il sentiero 42, che,salendo inizialmente con modesta pendenza, ci porta a raggiungere il largo vallone compreso tra il Monte dei Frati e Punta Venerocolo. Man mano si sale il sentiero, che sale a lato del Monte dei Frati,diventa impegnativo, sviluppandosi fino al Passo e Punta Venerocolo, su estese pietraie di massi granitici, dove si cammina spesso ricorrendo all’uso indispensabile delle mani.
Bellissimo il panorama alle spalle sulla vallata con i Laghi di Venerocolo e Pantano e le cime dell’Adamello , di Cima Plem e della costiera del Baitone.
In circa due ore siamo al Passo del Venerocolo (3136 m) dove la vista si apre sulla grande Vedretta glaciale del Pisgana W.
Risaliamo ora la lunga pietrosa cresta NW di Punta Venerocolo, che diviene lievemente affilata solo in un punto, mentre i panorami si allargano man mano a 360° sulle valli, le cime , i ghiacciai circostanti.
Si incontrano ad un certo punto ruderi di baraccamenti militari risalenti alla Grande Guerra 1915-18.
Raggiungiamo infine l’ampia vetta di Punta Venerocolo (3323 m) con ometto e piccola rustica croce lignea da un lato ed un ometto più grande dall’altro.
Spettacolare la vista a 360° con in primo piano ad est l’esteso Ghiacciaio dell’Adamello (Pian di neve), il più vasto delle Alpi , a sud la cima dell’Adamello (3554 m) e Cima Plem (3180 m) , a nord la Vedretta del Pisgana con il Monte dei Frati da un lato e più lontano la costiera del massiccio del Baitone dall’altro.
In vetta splende il sole , non spira vento, per cui ci godiamo lo spettacolo di questa meravigliosa cima, mentre ci rifocilliamo con un buon pranzetto in quota.
Belle anche le nuvole estive che adornano le cime dei monti e abbelliscono il panorama anche per i nostri numerosi scatti fotografici.
Goduta la vetta per un bel po’, scendiamo con attenzione, ripercorrendo in senso inverso il percorso di salita di cui gran parte su pietraie.
Ci abbassiamo quindi al Passo Venerocolo e al Rif. Garibaldi , dove sostiamo per un bel ristoro.
Quindi ci rechiamo alla vicina sottostante chiesetta della Madonna dell’Adamello, situata sul pendio poco sotto il lago Venerocolo.
Costruita durante la prima Guerra Mondiale è l'unico esempio di manufatto di origine militare ancora visibile nei pressi del Rifugio Garibaldi. Suoniamo anche la campanella posta accanto alla chiesetta ...emozionanti i sonori rintocchi che ci riportano indietro nel tempo a ricordo dei tanti caduti nella prima guerra mondiale.
Imbocchiamo quindi il ripido Sentiero 11 del Calvario (che ricorda la fatica, il Calvario dei soldati nel trasportare sui monti il materiale occorrente per la guerra, tra cui il famoso pesantissimo cannone dell’Adamello) che ci porta a chiudere l’anello alla Malga Lavedole (2044 m) sei sentieri 11-12.
Mentre discendiamo la mulattiera che ci riporta sulla strada ENEL dei laghi il cielo si rannucola, si carica di pioggia e ce la regala per l’ultima mezz’ora di cammino fino a raggiungere il parcheggio alla Malga Caldea, stanchi, ma molto contenti della nostra bellissima prima escursione in zona Adamello e fin su a 3223 m, pernottando al Rif. Garibaldi il più alto in zona,
Naturalmente dopo questa riuscita escursione, ne seguiranno col tempo altre in Adamello.
Ci sentiamo, amici, di consigliarvi caldamente questo bel giro da fare in due giorni !!!