Siamo in 5 , Carmen,Claudio, Debora, Prisca con Stelina.e Piero.
Il bianco Rifugio Longo (2026 m) si raggiunge a piedi da Carona seguendo la strada ENEL (segnavia 210), poi la scorciatoia che passa per il rifugio Baitone (evitando il Lago del Prato) e il segnavia 224 2.30 ore da Carona); in alternativa si può salire con la jeep-navetta in mezz'ora.
Dal rifugio proseguiamo lungo il segnavia 253 per stradetta, poi per sentiero-scorciatoia a destra, fino a salire sulla sommità dell'imponente sbarramento della diga del Lago del Diavolo (2140 m).
Di fronte, sopra l'invaso del lago, si erge maestoso il Monte Aga.
Dalla diga continuiamo verso sinistra in direzione del canale di adduzione delle acque, dove un sentiero, sempre numerato 253, guadagna quota con alcuni tornanti, superando un primo
balzo per poi dirigersi chiaramente verso il Passo di Cigola, già ben visibile alla testata della valle, e passando alto sul lago, che quest’anno, per la prolungata siccità, si è ridotto assumendo, visto dall’alto, la singolare forma di una tartaruga.
Dal passo (2486 m) bella vista verso nord sulla lunga Val d'Ambria dal tipico profilo glaciale a U.
Dal valico in traverso prendiamo l'evidente sentiero a sinistra che risale decisamente il largo canalone detritico, quest’anno praticamente sgombro dalla neve (quando, nella parte più elevata, normalmente si trova spesso neve anche a estate inoltrata).
Superato il pendio terminale, anche arrampicando alcune facile roccette, concludiamo l'impegnativa ascesa uscendo in cresta nei pressi della cima meridionale, che raggiungiamo a destra per tracce di sentiero che corrono appena sotto il crinale.
Dalla vetta del Monte Aga (2720 m) , dove è collocata una Madonnina protetta da una nicchia di plexiglas, la vista spazia sulla conca del Calvi con il Pizzo del Diavolo di Tenda, verso le Alpi Retiche, sulla Valle del Monte Sasso con il sottostante Lago del Diavolo a strapiombo e a ovest sul Pizzo di Cigola.
Intanto il cielo si è rannuvolato e fa freddino ma comunque ben coperti sostiamo per il pranzetto di vetta.
Anziché scendere per l'itinerario di salita, noi preferiamo fare un bel giro ad anello scendendo verso sudovest verso la conca del Calvi, seguendo il tormentato sentiero di rocce rotte ed erba dello spallone sud.
Al termine della discesa di questo crestone, che richiede attenzione
a causa di passaggi esposti e tratti su sfasciumi, giungiamo sugli alti e assolati pascoli di Armentarga.
Da qui, per una traccia che attraversa verso destra la costiera che separa il bacino dell'alto Brembo (conca del rifugio Calvi) da quello della Valle del Monte Sasso (Valle del Longo), ci abbassiamo gradualmente con spet¬tacolari vedute sugli eleganti profili del Rondenino, dei Diavoli, del Poris e del Grabiasca; una volta incrociato il sentiero 246-248, lo seguiamo fino al Passo della Selletta (2372 m), che si affaccia a picco sul Lago del Diavolo.
Dal passo scen-diamo alla diga del Lago del Diavolo, e da qui al rifugio Longo, dove sostiamo per un ristoro rinfrescante. Dal rifugio rientriamo a Carona per il percorso di salita.