Invernale ai Piani d�Artavaggio dalla Culmine S. Pietro l�8 febbraio 2015

Mercoledì 10 aprile 3013. Dopo giorni di pioggia e neve in quota, bella giornata finalmente.
Ne approfitto per una facile escursione, ritornando su un percorso conosciuto che so fattibile anche in presenza di neve. Gli amici lavorano, parto solo. Raggiungo in auto Avolasio, frazione di Vedeseta a quota 1050 m., in Val Taleggio, per percorrere il sentiero CAI 151, che si svolge su strada sterrata, fin dove mi è possibile in presenza di neve.
Al parcheggio di Avolasio, situato vicino alla chiesetta della frazioncina, nel momento stesso in cui arrivo io, arrivano altri due escursionisti, Enzo e Claudia, che intendono fare il mio stesso percorso.
Detto fatto ci uniamo per fare l’escursione insieme. Parcheggiate le auto, imbocchiamo la sterrata, ricoperta di neve man mano si sale, in decisa salita nel primo tratto, e, percorsi due tornantini nel bosco verso sinistra, sopra la frazioncina, con un lungo traversone, prendiamo quota.
Ci concediamo la mulattiera-scorciatoia e, usciti dal bosco, sbuchiamo di fronte ad alcune casette, in disuso ormai, in località Prato Giugno (1268 m.). Siamo su un pianoro prativo, molto bello, ancora ben innevato, panoramico verso il Resegone, il Due Mani, le Grigne, la valle di Bordesiglio e lo Zucco di Maesimo.
Da qui in avanti è una festa per gli occhi, complice l’ottima visibilità. Il cielo splende di un azzurro intenso sulle bianche distese dei prati. Trascurando la sterrata che sale a sinuosi tornanti, risaliamo in direttissima questi panoramici pratoni, dove sono incastonate belle baite ristrutturate.
Seguiamo una debole traccia nella neve, affondiamo un po’ , ma con le ghette non ci son problemi, ci accorgiamo che era forse meglio avere le ciaspole. Poi la stradina rientra nel bosco, si spiana e ne riesce poco dopo buttandoci addosso all'improvviso una splendida gobba della montagna chiamata "La Sella" a quota 1400 m. circa. Il panorama sulla Valtaleggio da qui è insolito e grandioso, si distinguono i paesi di Peghera, Olda, Sottochiesa e Pizzino con il Corno Zuccone in primo piano e Cancervo e Venturosa sullo sfondo e, più lontano, l’Alben. Dopo un ampio lungo tornante, ci si presenta un bel cascinale con la scritta ‘Sella, m. 1380’ e poco più avanti un magnifico roccolo.
Ci fermiamo qui per il pranzetto al sacco e un momento di relax. Decidiamo poi di salire alla ‘Sella’ alta, risalendo a fatica un ripido pendio ben innevato, affondando nella neve ‘pesante’, ora divenuta molle. Il panorama dall’alto della ‘Sella’ diviene spettacolare!
Raggiungiamo il bel crocefisso panoramico e ci godiamo lo spettacolo, affondando nella neve non ancora pestata da nessuno.
Passiamo dalle baite sottostanti dove è posta, tra i pini, anche una bella cappelleta con Madonnina.
Scendiamo quindi a riprendere poco distante la strada sterrata – segnavia 151 e proseguiamo rifacendo a ritroso il percorso di salita.
Ora, col caldo sole, affondiamo piacevolmente nella neve a volontà, ma non ce ne accorgiamo intenti come siamo ad ammirare il panorama. Giunti ad Avolasio, raggiungiamo in auto Olda, dove ci gustiamo una dissetante fresca birretta. Mentre Enzo e Claudia rientrano a Bergamo da Peghera e Val Brembilla, io risalgo in auto alla chiesetta di San Bartolomeo e mi attardo a fotografare nel bosco tanti fiori primaverili. Bella escursione sia per la bella giornata serena e non fredda sia perchè fatta insieme ai due nuovi amici d’escursione, Enzo e Claudia, che ringrazio per l’ottima compagnia !