Martedì 25 maggio 2021, dopo giorni di tempo instabile, torna il sereno e con un po’ di vento in quota.
Con mio figlio Raffaele a casa in ferie vado in escursione...a goderci il Due Mani con i colori e le fioriture primaverili, Raffi per la prima volta!
Raggiungiamo in auto, salendo dalla provinciale di Valle Brembana e successiva Val Taleggio, il Passo della Culmine S. Pietro (1300 m), tra Val Taleggio in provincia di Bergamo e Valsassina in provincia di Lecco.
La nostra escursione a piedi si svolge tutta quindi in territorio lecchese.
Parcheggiata l’auto in uno slargo nei pressi del ristorante Passo Culmine S. Pietro, imbocchiamo il ben segnalato sentiero 32 che indica per il Due Mani ore 2.45 di percorso, ma per noi saranno almeno 3 ore,facendo in andata la Cima di Muschiada.
Il primo tratto si sviluppa per oltre mezz’ora circa di cammino su comoda strada sterrata agrosilvopastorale in lieve saliscendi.
Passiamo prima accanto all’agriturismo ‘Stella Alpina’ , poi di fianco a recenti villette (ex colonia Broglio) e ci inoltriamo nel bosco di faggeta fino a giungere, dopo aver imboccato ad un bivio la strada chiusa da una sbarra, alla località Casera di Muschiada (1309 m) con alcune baite parzialmente diroccate.
Qui inizia il sentiero vero e proprio 32 (per Bocchette di Redondello e di Desio e Monte Due Mani = ore 1.40) , che in pochi minuti ci porta alla Bocchetta di Redondello (1363 m).
Raggiunto poi il colletto di Redondello soprastante, anziché proseguire scendendo sul sentiero normale 32, scegliamo di percorrere in andata la traccia-sentierino variante di sinistra che sale alla Cima di Muschiada per poi riprendere più avanti, discesa la Cima di Muschiada, il sent. 32.
Quindi, seguendo la labile ma visibile traccia, non segnalata da alcuna indicazione, ma intuibile a vista a sinistra in salita, risalendo la bella faggeta,colorata di splendidi colori primaverili, raggiungiamo Cima Muschiada (1458 m), un bel cocuzzolo roccioso esposto sul versante ovest, con vista frontale sul Due Mani.
E , per la prima volta, la cima, ben ripulita dalle piante che la nascondevano, si presenta riconoscibile come tale!
Ben visibile la Cima del Due Mani di fronte!
Da Cima Muschiada per tracciolina non evidente, ma abbastanza rintracciabile, ripida a tratti, ma non difficile, attraversando il bosco di faggeta, cosparso di belle fioriture boschive primaverili, ci abbassiamo prima e risaliamo un pochino poi a recuperare il sentiero 32, sul quale raggiungiamo la Bocchetta di Desio (1335 m).
Qui imbocchiamo il sentiero segnalato per cima Due Mani , che indica in un’ora e 5 minuti il tempo di salita. Salito un tratto di circa 15 ‘ nella faggeta e tra alcune roccette , seguendo i bolli rossi poi proseguiamo in ripida salita a zig-zag fino ad un bivio dove è possibile salire alla cima del Due Mani prendendo la variante di destra breve ma molto ripida, oppure il sentiero di sinistra che porta in vetta seguendo un lungo tornante a sinistra.
Optiamo per il sentiero di destra che si inerpica dritto verso l’anticima nord-est a raggiungere in direttissima la cresta di vetta per poi discendere al rientro dal più comodo sentiero di sinistra.
Risaliamo verso la cima godendoci il panorama sulle montagne circostanti e specialmente verso la Cima di Muschiada, il Resegone e la Valsassina.
Raggiunta l’anticima nord-est, con a dx la cima dello Zucco di Desio (1655 m), percorriamo in saliscendi la panoramica c esta un po’ affilata raggiungendo la croce di vetta con accanto il Bivacco Locatelli Scaioli Milani (1656 m), argentea cupola in fibra di vetro, ricovero voluto dal CAI di Ballabio e dedicato ai due ballabiesi Enrico Scaioli e Marco Locatelli oltre che a Plinio Milani di Olginate, periti tutti a vent'anni sulla vicina Cresta Segantini in Grignetta il 21 settembre 1980.
Dalla vetta splendido panorama a 360° che oltre al Resegone, alle Grigne,al Legnone spazia verso Lecco e l'Alta Brianza con i suoi laghi e le vette del Triangolo Lariano, e verso la Valsassina, con il Tre Signori e lo Zuccone Campelli, oltre ai Piani di Artavaggio.
In vetta sostiamo per un bel po’, godendoci oltre al panorama, un buon pranzetto al sacco.
No siamo soli, in vetta, come sul percorso di andata e ritorno, incontriamo altri escursionisti, richiamati in montagna dalla bella, serena giornata che un po’ di vento da nosrd ha reso tersa,
Scendiamo, poi, dal sentiero normalea dx , fino a chiudere l’anellino della cima del Due Mani, al bivio del sentiero normale con quello ripido percorso in salita.
Discesi quindi alla Bocchetta di Desio, non risaliamo alla Cima di Muschiada, raggiunta la mattina, ma percorriamo al rientro il sentiero normale 32 che ci riporta tra splendidi boschi di faggeta su sentiero tappeto di foglie al colletto di Redondello.
Rientriamo infine in saliscendi alla Culmine San Pietro