Da Valbondione salita al PIZZO RECASTELLO (2896 m.) e LAGHI DELLA CERVIERA il 21 agosto 2010 |
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- Valbondione (2129 m.) > Rifugio Curò (1895 m.) > Laghetti Val Cerviera (2320 m.) > Pizzo Recastello (2896 m.) > Lago del Barbellino (2862 > Rif. Barbellino (2129 m.) Tempo impiegato |
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Panoramica dal sentiero 304-305 per il Rifugio Curò |
Di buon mattino, dalla frazione Grumetti di Valbiondione, dove abbiamo lasciata l’auto, io (Piero), Fulvio e Mery, saliamo dal sentiero segnavia CAI 305 al Rif. Curò con meta il Pizzo Recastello e i Laghetti della Cerviera. Il tempo è bello e promette bene. L’internzione è di salire ai Laghetti della Cerviera e al Pizzo Recastello. Percorriamo la mulattiera militare, alta sul Lago artificiale del Barbellino, sino a raggiun-gere le Cascate della Val Cerviera. Abbandonatala poco prima del ponticello, prendiamo il sentiero CAI 321 che sale tra detriti e sfasciumi verso destra (sinistra idrografica Val Cerviera), sotto le rocce del Monte Verme. Con bella vista sul grande lago artificiale, in breve superiamo il gradino roccioso che genera il salto delle cascate e perveniamo ad un pianoro pascolivo solcato dalla tortuosa linea del Torrente Cerviera. Questo primo tratto del percorso è in comune con il "Sentiero naturalistico Antonio Curò", alta via che collega la conca del Barbellino al Passo del Vivione. Dopo un breve tratto il sentiero guadagna la sponda destra della valle e rimonta gradadamente i macereti posti ai piedi del possente spallone occidentale di Pizzo Recastello. Al termine del ghiaione altri due piccoli gradini rocciosi ci permettono di raggiugere il secondo pianoro della Val Cerviera e, immediatamente sopra, la Piana del Cornello, percorsa appunto dal torrente Cornello Rosso (m 2.370 circa). Quest'ultimo raccoglie le acque del circo compreso tra le vette del Recastello e del Tre Confini che ora, a Est, si presenta amplissimo di fronte a noi. |
Laghi della Cerviera e Giganti delle Orobie (1) |
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Laghi della Cerviera e Giganti delle Orobie (2) |
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PIZZO RECASTELLO (2886 m.) Fulvio e Mery abbandonano così il sentiero 321 che si dirige a destra verso lo spartiacque con la Val Bondione e salgono, dapprima su pascolo e poi su detrito, verso la parete Sud del Pizzo Recastello, seguendo l'evidente traccia e i numerosi segnavia. L'ultima parte della salite che adduce alla base della parete rocciosa è un po' faticosa a causa dell'incoerenza del detrito, ma le eventuali soste consentono allo sguardo di spaziare sulla bellissima conca che racchiude i Laghetti delle Cerviera, piccoli specchi di limpidissima acqua che lentamente vanno colmandosi, divenendo cosi delle torbiere. Giunti ai piedi della parete si imboccano il canale più evidente posto sulla sinistra (Ovest). In facile arrampicata, aiutati anche dalla presenza di alcune catene, lo rimontano e pervengono, dopo un ultimo tratto su facili pietre rotte e sfasciumi, sulla cresta occidentale. Da qui, seguendo le tracce, piegano a destra (Est) e, dopo aver toccato l'Anticima Occidentale, pervengono alla vetta (m 2.886), sormontata da una grande croce metallica. Bellissima è la vista che si gode da questa sommità: dal sottostante Lago Artificiale del Barbellino, sbarrato dalla grande diga, ai Pizzi Coca e Cavrel, alle Cima di Bondone, al Pizzo Strinato. Ma la più spettacolare visione è certo offerta dall'elevato circo del Trobio, dove si annidano i tre piccoli (quello occidentale con i suoi 20 ettari circa è comunque il più vasto delle Orobie meridionali) omonimi apparati glaciali, derivanti dallo smembramento dell'unico grande ghiacciaio del Trobio che al culmine della Piccola Età Glaciale raggiungeva i 100 ettari di superficie. Racchiusi tra le scure rocce della Cime Trobe, del Monte Gleno (detto "Breta négra" per il nero colore delle sue rocce sommitali) e del Pizzi Tre Confini, i due ghiacciai e il piccolo glacionevato centrale, con il loro colore biancastro, creano un contrasto cromatico di grandissima bellezza. |
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PERCORSO IN FOTOGALLERY |
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LAGHETTI DELLA CERVIERA (2320 m.) L’escursione ai laghetti può costituire una passeggiata a sé stante di breve durata e accessibile a tutti, oppure, può rappresentare una piacevole deviazione per chi passa lungo la Val Cerviera con altre mete (Pizzo Recastello, Pizzo Tre Confini, Rif. Tagliaferri).
Intanto che gli amici salgono al Pizzo Recastello, Piero sale, lascia il sentiero 321 appena sopra la cascata del Cornello Rosso (vedi scritte su un masso, 2250 m.) e, piegando a destra, seguendo labili segni bianchi e rossi ai vicini Laghetti della Cerviera, gioielli lacustri posti in un rilassante pianoro erboso.
Superato un picccolo corso d’acqua, mi innalzo per dossi erbosi e roccette affioranti fino a giungere al più grande dei tre laghetti, posto tra i due minori (2326 m.) a soli 15’ dal bivio.
Le conche in cui giacciono questi laghetti che, a seconda degli anni, sono accompagnatii da altri specchi d’acqua di minori dimensioni, sono dominati dal Monte Cimone (2530 m.) da un lato, dalla possente mole del Recastello e del Tre Confini dall’altro e, in lontananza dalle sagome dei Giganti delle Orobie Coca, Redorta, Cavrel, … Nel pomeriggio, scendo al bivio del Cornello Rosso, dove, dopo un bel po’ d’attesa arrivano Fulvio e Mery, scesi dal Recastello.
Insieme ci godiamo un po’ di relax rinfrescandoci le gambe nelle acque del torrente Cerviera.
Scendiamo poi dal sentiero 321 di salita al Lago del Barbellino, dove giungiamo ormai al tramonto. Risaliamo quindi lungo il sentiero 308-324 al Rifugio Barbellino per la cena ed il pernottamento.
Il giorno seguente, domenica 22 agosto, ci aspetta la salita al Pizzo del Diavolo di Malgina (2926 m.).
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Due laghi della Cerviera |
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Il più grande dei Laghi della Cerviera (1) |
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Il più grande dei Laghi della Cerviera (2) |
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