PASSO DELLA MANINA (1821 m.) E CIMA SASNA (2229 m.) IN INVERNALE |
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DIFFICOLTA' |
DISLIVELLO |
TEMPO |
PERCORSO |
Esc. facile fino al Passo della Manina, impegnativa la salita a Cima Sasna |
888 m. (480 Nona><Passo Manina - 408 Passo><Sasna |
Tre ore di salita (1.30 Nona>Passo Manina) due e mezza di discesa |
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Invernale con valanghe e slavine da Nona di Vilminore verso il Passo della Manina (1821 m.) il 23 febbraio 2009 |
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Io e l’amico Alberto Giupponi con l’inseparabile cane Kant, dopo aver raccolto da amici vari informazioni per salire al Passo della Manina ed aver avuto l’assicurazione che in zona non c’è alcun pericolo di valanghe e slavine, la mattina del 23 febbraio 2009 saliamo di buon mattino in Val di Scalve e raggiungiamo Nona (1342 m.) di Vilminore, dove lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio.
Imbocchiamo il sentiero CAI 408 (Nona – Passo di Manina) , chiamato anche ‘Ol sinter de Olt’o ‘Via de Olt’ , una carrareccia costruita durante il periodo del massimo sfruttamento delle miniere della Manina.
La neve è molto alta, da un metro a quasi due in alcuni tratti, ma sulla strada è ben battuta e si cammina abbastanza bene.
Arrivati alla prima valletta-canalone che scende dal Monte Sasna, ci si presenta una enorme valanga che ci mette in pensiero se proseguire o meno… |
Nona (1341 m.), frazione di Vilminore di Scalve, ammantata di neve |
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Decidiamo di proseguire, considerato che il pericolo valanghe-slavine non dovrebbe esserci visto che da parecchi giorni non nevica e che la neve instabile dovrebbe essere ormai scesa tutta.
Ad ogni canalone altra valanga da superare di seguito una dopo l’altra, finché , dopo aver superato, non senza fatica, un’altra enorme valanga, arriviamo alla ‘Baite Rosse’ , le costruzioni che ospitavano un tempo i minatori, che oggi sono in uso come Riugio del Gruppo Alpinistico Celadina.
Vediamo in alto la chiesetta del Passo della Manina, calziamo le ciaspole e ci facciamo strada nelle neve ancora intatta senza alcuna traccia precedente.
Il fatto però che nessuno sia ancora passato ci mette in guardia!
Dopo breve tratto infatti ci si presenta un fronte di neve in posizione instabile..pronto anche a slavinare!
Al che facciamo subito dietrofront , rinunciando a salire al Passo della Manina.
Ci fermiamo alla ‘Baite Rosse’ dove riposiamo, consumiamo i panini e ci godiamo un po’ di bel sole, mentre Kant si e ci diverte giocando sulla neve. |
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Visto poi che la temperatura è salita ci affrettiamo a scendere a Nona prima che altra neve smolli e possano scendere slavine.
Arriviamo a Nona senza alcun problema.
Interessante escursione, istruttiva!..ci ha fatto capire che in Val Manina il pericolo valanghe-slavine è molto alto in caso di abbondanti nevicate, smentendo sonoramente chi ci aveva assicurato del contrario. |
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Alla Malga Manina edifici delle ex-miniere, ora Rifugio Gruppo Alpinistico Celadina |
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©2010 - Piero Gritti -