PASSO DELLA MANINA (1821 m.) E CIMA SASNA (2229 m.)
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Al Passo della Manina e al Monte Sasna da Lizzola (14-11-2014)
 
In vetta al Monte Sasna (2228 m) il 14 nov 2014 con la croce distorta da fulmine ?

PERCORSO : Lizzola (1270 m) > Per Sentiero 307 > Baita Asta Bassa (1427 m.) - Chiesetta al Passo della Manina (1821 m) > Per sentierino - Anticima-prima croce Sasna (2205 m) > Cima Monte Sasna (2228 m) > Rierntro alla Chiesetta-Passo della Manina e discesa a Lizzola dal sentiero della Valle dell’Asta.

LOCALITÀ DI PARTENZA/ARRIVO Lizzola (1.270 m) - QUOTA MASSIMA 2.228 m (Monte Sasna) - DISLIVELLO 959 m - DIFFICOLTA’ : E, escursionistica (solo brevi tratti ripidi e brevissimi tratti attrezzati con catene sul sentiero 322, di discesa, dove è richiesta attenzione)
TEMPI: 6/7 ore complessive - ACQUA: assente solo dal Passo della Manina al Passo di Sasna - DISTANZA : Km. 9.50

"Alla Chiesetta della Manina (1821 m)"
Alla Chiesetta della Manina (1821 m)
Alla Chiesetta della Manina (1821 m)

ACCESSO Da Bergamo sì sale lungo la provinciale della Valle Seriana sino a Ponte Selva di Parre e successivamente verso l'alta valle sino a Valbondione. Qui si continua per la frazione Lizzola fino a raggiungere i parcheggi posti nella parte alta dell'abitato lungo la strada per le Piane di Lizzola.

NOTE L'area della Manina fu per secoli e sino a un recente passato un'area d'intenso sfruttamento minerario, I legami tra i due versanti della montagna, seriano e scalvino, furono perciò sempre intensissimi e per lunghi periodi suggellati dalla medesima amministrazione civile e religiosa.

Venerdì 14 novembre 2014, Prisca, Claudio ed io, lasciata l’auto ai parcheggi siti a monte dell'abitato (1.270 m) di Lizzola sulla strada per le Piane di Lizzola nei pressi dell’Hotel Lizzola 2000, Imbocchiamo sulla destra il sentiero diretto al Passo della Manina (segnavia 307).
Con vista tra nuvole sul gruppo del Diavolo di Tenda e i massicci del Redorta e del Coca saliamo l'ampio prato per poi rimontare con una serie di svolte il ripido versante boschivo, che si apre successivamente nel pascolo piegando a sinistra alla Baita Asta Bassa (1.427 m) per poi continuare alle sue spalle con un traverso che ci riporta nel bosco.
Dopo un tratto più ripido passiamo ad un dolce costolone cespugliato (spartiacque tra i bacini della Valletera e del Canale dell'Asta).
Lungo la salita alcune radure ci consentono di occhieggiare al sottostante borgo di Lizzola, letteralmente sospeso sopra il gradino morfologico che origina le cascate del Torrente Bondione.
Immerso tra ontani, sorbi e aceri di monte, il sentiero sale deciso lungo la displuviale offrendo visioni contrastanti: da una parte i bucolici paesaggi della Val Bondione e dall'altra quelli fortemente rimaneggiati della Val Grande, lungo cui si dispiegano le strutture della locale stazione sciistica.
Piegando gradualmente a sinistra lasciamo il crinale per raggiungere quello che a quote maggiori divide la Val Seriana dalla Val di Scalve, quasi in corrispondenza del Passo della Manina (m 1.798).
Qui si incrocia il "Sentiero delle Orobie" (segnavia 304-401), lungo cui verso destra giungiamo in breve alla Chiesetta della Manina (1.821 m), posta su un panoramico poggio naturale.
Il piccolo edificio religioso, dedicato alla Madonna Pellegrina (con due croci e due altari, rivolti rispettivamente a Lizzola-Valbondione e Vilminore di Scalve), sorge sopra l'omonimo complesso minerario, che fu attivo sino all'inizio degli Anni Settanta del Novecento e che pare abbia le sue origini addirittura in epoca romana.
L'estrazione dei minerali ferrosi, della siderite, avveniva sia lungo il versante seriano che lungo quello scalvino della montagna, rispettivamente denominati Flesio e Blesio, attraverso un vasto e articolato sistema di cunicoli, gallerie e pozzi che oggi è in parte riutilizzato a fini turistici. Dell'antica attività che per secoli fu un'importante risorsa per le popolazioni locali rimangono tutt'oggi sul terreno numerose tracce, di cui il villaggio minerario posto poco sotto il valico, sul lato scalvino, è una delle più evidenti.
Alla Chiesetta della Madonna Pellegrina sostiamo e consumiamo il pranzetto al sacco nell’attesa che le nebbie e la pioggerella cessino e ci permettano di salire in Sasna.
Nel frattempo due escursionisti ci raggiungono e si uniscono a noi per salire in Sasna.
Quando le nebbie si diradano e la pioggia cessa, prendiamo verso levante, alla volta del Monte Sasna.
Dalla chiesetta della Manina proseguiamo dunque lungo la linea di cresta che, separando i bacini di Val Bondione e delle terre d'Oltrepovo, culmina verso Nord-Est con la vetta del Pizzo Tre Confini.
Per facile sentiero non segnalato giungiamo in corrispondenza di una profonda spaccatura, originatasi probabilmente dal crollo delle gallerie minerarie, che superiamo scendendo brevemente a destra per poi recuperare lo spartiacque in corrispondenza di un colletto.
Durante tutto il percorso di salita e discesa, e specialmente sui declivi del Sasna , lo spettacolo è assicurato anche se nebbie vaganti e nuvole non ci permettono di godere appieno dell panorama.
Dopo una breve digressione sul lato seriano, tra cespugli di rododendro e ontano verde, riprendiamo la dolce displuviale nei pressi di una pozza per l'abbeverata per poi proseguire godendo di belle vedute sulla Val di Scalve e sulla cresta orobica sino a raggiungere le croci dell'anticima (m 2.205) e della cima di Monte Sasna (m 2.228).
Possiamo calpestare in vetta la prima neve e ci dilunghiamo a scattare foto visto che ogni tanto qualche spera di sole ce lo permette.
Mentre scendiamo alla Chiesetta-Passo della Manina il sole fa capoiino, spazza via le nebbie e ci permette di vedere numerose cime tra cui la Presolana.
Rientriamo a Lizzola non dal sentiero 307 ma dal sentiero della Valle dell’Asta compiendo così un rientro ad anello.

 
Salendo dalla Chiesetta della Manina al Monte Sasna con vista verso la Valle di Scalve
Salendo dalla Chiesetta della Manina al Monte Sasna con vista verso la Valle di Scalve
 
Salendo dalla Chiesetta della Manina al Monte Sasna con vista verso la Val Bondione
Salendo dalla Chiesetta della Manina al Monte Sasna con vista verso la Val Bondione
Salendo dalla Chiesetta della Manina al Monte Sasna vista in Presolana
Salendo dalla Chiesetta della Manina al Monte Sasna vista in Presolana
Alla prima croce (anticima 2205 m)
Alla prima croce (anticima 2205 m)
Al Passo della Manina e al Monte Sasna da Lizzola (14-11-2014)  - FOTOGALLERY
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Alla croce di vetta del Monte Sasna (2228 m)
Alla croce di vetta del Monte Sasna (2228 m)
Alla croci di vetta del Monte Sasna (anticima 2205 m - cima 2228 m)
Alla croci di vetta del Monte Sasna (anticima 2205 m - cima 2228 m)
Nuvole e nebbie vaganti...
Nuvole e nebbie vaganti...
Vista in Presolana, la Regina si fa vedere !
Vista in Presolana, la Regina si fa vedere !
Vista in Presolana, specchiandoci nella pozza
Vista in Presolana, specchiandoci nella pozza
Panorama dal sentiero di salita-discesa del Monte Sasna
Panorama dal sentiero di salita-discesa del Monte Sasna
 
 
 
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©2014 - Piero Gritti -