Siamo in 6: Susi, Prisca, Sara, Maurizio, Riky ed io, con noi , per la prima volta, cordialmente insieme, le montaGnine Stelina di Prisca e Nika di Susi.
Da Carona (curvone-parcheggio con tiket ‘gratta’ di 2 € , 1180 m circa) percorramo la strada ENEL, passando per Pagliari e accanto alla famosa cascata di Val Sambuzza, sino a giungere alla località Dosso, dove, di fronte alla Baita Birone, con a fianco una caratteristica fontana in legno, sulla sinistra, imbocchiamo il SENTIERO 209 con l'indicazione 'Val Sambuzza', che seguirremo praticamente per tutto il percorso dell’escursione, con la sola variante del Sentiero 209a per i Laghetti di Caldirolo.
Dopo un tratto di percorso nel bosco, che ci porta sopra la cascata, giungiamo alle Baite della Forcella (1570 m) , da dove proseguiamo attraverso un bosco di larici fino ad una penzana.
Passiamo poi alla Baita Vecchia (1862 m) e alla successiva Baita Arale (1985 m), che segnano il graduale passaggio dall'incassato fondovalle agli ampi circhi di origine glaciale dell'alta valle con caratteristico profilo a gradinata.
Ora il sentiero, divenuto bella mulattiera (un tempo importante via di comunicazione tra la Val Brembana e la Valtellina-Valle del Livrio) porta alla Baita del Lago (2092 m) poco sopra il Lago di Val Sambuzza.
Immerso in una bellissima conca pascoliva, cui dona un tocco di intenso colore blu, questo specchio d'acqua, è alimentato dai ruscelletti che scendono dai soprastanti quattro Laghetti di Caldirolo (2257 m) a sx , dal laghetto di Varobbio (2282 m) a dx e dai monti Pes Gerna, Masoni e Pizzo Zerna.
Al passo di Publino (2368 m) il panorama si apre a nord sulla Valle del Livrio, sulla Valtellina e sulle Alpi Retiche con i gruppi del Disgrazia e del Bernina che dominano il profilo delle Alpi Retiche.
Poco prima del valico è aperto l'ospitale ed accogliente Bivacco Pedrinelli (2353 m) , costruito sui resti di una piccola caserma militare della Prima Guerra Mondiale.
Proseguendo poi per il Passo di Publino, poco prima del valico osserviamo ancora ben visibili i resti di un’altra casermetta militare costruita durante la prima guerra mondiale a difesa del passo.
Si tratta di uno dei tanti manufatti realizzati a presidio del 'fronte 'orobico' della ‘Linea Cadorna’ , predisposto per contrastare eventuali attacchi delle truppe austriache dalla Valtellina.
Percorriamo l’ultimo tratto del sentiero 209, che termina più in alto rispetto al Passo di Publino (2368 m), svalicando in discesa verso il Lago di Publino nella Valle del Livrio.
Seguendo verso levante il crinale di cresta , che nella parte più alta diviene più affilato e ripido, in circa mezz’ora raggiungiamo la vetta del Pizzo Zerna (2572 m), chiamato anche Corno di Publino per la sue linee ardite specie sui versanti orientale e settentrionale.
Bellissimo il panorama a 360° verso la Val Sambuzza e i dirimpettai Monte Masoni da un lato e Corno Stella dall’altro, e, a nord, verso la Valle del Livrio e Valtellina e le Alpi Retiche con il sottostante a picco Lago di Publino, che stavolta però non possiamo godere appieno per nuvole che cominciano a gocciolarci acqua.
Non possiamo sostare in vetta se non per il tempo necessario per alcune foto di vetta.
Scendiamo quindi al Passo di Publino e sostiamo al Bivacco Pedrinelli (2353 m) seduti comodi ad un massiccio tavolone per un buon pranzetto con tanto di torta el’immancabile genepi offerto da Prisca.
Quando non gocciola più e le nuvole si sono un po’ diradate scendiamo e, lasciata la mulattiera sent. 209, per deviare sul sentiero variante 209A , che ci conduce dal pianoro del Lago di Varobbio, in piano su pietraie e radi pascoli, verso ovest /sud-ovest, alla conca glaciale dei Laghetti di Caldirolo a quota media di 2250 m circa.
Sono quattro bei piccoli specchi d'acqua, parzialmente acquitrinosi, con estese fioriture di bianchi eriofori, che in passato dovevano probabillmente costituire un unico grande bacino.
Dai Laghi di Caldirolo scendiamo a riprendere , seguendo il sentiero 209A , a tratti ripido, la mulattiera-sentiero 209.
Sostiamo per un momento di relax in riva al lago.
Dalla Baita Lago (2904 m) ripercorriamo poi a ritroso il percorso di salita , sentiero 209, fino a scendere alla strada ENEL e al curvone-parcheggio di Carona.
Stanchi, ma soddisfatti di essere riusciti a goderci , oltre alla Val Sambuzza e ai Laghetti di Caldirolo, anche il Pizzo Zerna, beccandoci soltanto alcuni goccioloni di vetta.