L'alpeggio si estende dai 1400 agli oltre 2000 metri di quota e ha un potenziale di 85 paghe; è di proprietà del comune di Ornica che lo concede in affitto alla società degli allevatori del paese, tuttavia da qualche anno viene caricato da estranei. |
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La salita continua |
Il sentiero ora scorre tra i pascoli |
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Qui si cammina bene |
Baita Ciarelli in ristrutturazione |
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L'alpeggio dispone di abbondanza di acqua per i numerosi ruscelli e per l'estensione e il notevole dislivello è suddiviso in una decina di stazioni dotate di baite, casere, stalle, penzane, diversi bàrech e calècc . Le baite più caratteristiche si trovano alla quinta stazione (baita Gaos), alla sesta (baita Spondone), alla settima (baita Ciarelli) e all'ottava (baita Predoni, costituita da un unico locale ricavato sotto il tetto di un'enorme pietra e delimitato da muri in pietra a secco). |
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Enormi massi, pietroni, sparsi in alpeggio |
Baita Predoni tra i pietroni (predù) a quota 1800 mt. |
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'Rex', a guardia della baita? |
Ritrovo di escursionisti con Rex in festa |
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Ultima baita, Corna dei vitelli, a quota 1900 mt. e... ultima foto, perché, a causa della nebbia, non si poteva far foto in quota.
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Il tratto che va dalla casera all'estremità settentrionale dell'alpeggio richiede un'ora di cammino. Dopo la baita Corna dei vitelli, che costituisce l'ultima stazione, la mulattiera, ormai ridotta a poco più di una pista, incontra, a quota 2088 mt., il sentiero delle Orobie occidentali, contrassegnato con il numero 101 (che porta al Rifugio Grassi da un lato e al Rifugio Benigni dall'altro). |
La leggenda della Val d'Inferno
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La baita del Diavolo
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I testi sono tratti, per gentile concessione (con poche aggiunte di Piero Gritti) dalla pubblicazione "ORNICA, LA VALLE DEL SILENZIO", Tarcisio Bottani, Comune di Ornica , 1999. |
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©2003 - Piero Gritti -