ESCURSIONI VAL BREMBANA - ESCURSIONI - HOMEPAGE

Ghiro - disegno di Stefano Torriani

SORGENTI DELL'ENNA

maggio 2005 - 8 aprile 2019


Vedeseta (mt.820)
Sorgente torrente Enna (mt. 890) = 1.30 ora
Morterone (mt. 1150) = 3 ORE
Cradellino su bardana - disegno di Stefano Torriani
COME ARRIVARE A VEDESETA
CARTINA DETTAGLIATA 1

Escursione di grande interesse ambientale-naturalistico per la presenza del singolare fenomeno di carsismo sotterraneo, tipico dell'ambiente a substrato calcareo e per la grande varietà di specie vegetali ed animali presenti. Consigliata per uscite scolastiche di studio dell'ambiente e per tutti gli amanti della natura.
Percorso facile con dislivello minimo su sentiero per buona parte pianeggiante, fino alla sorgente dell'Enna, che impegna per un'ora e mezza circa. L'escursione può concludersi qui come può poseguire, per un'altra ora e mezza fino a Morterone (mt. 1150), piccolo paese sulle pendici orientali del Resegone.

Vai in MTB? Ecco i percorsi possibili!
Percorsi MTB - Passo del Palio - Sorgenti torrente Enna
Vedeseta, punto di partenza del sentiero per le sorgenti dell'Enna
Da Vedeseta vista verso la Valle dell'Enna
Vedeseta, punto di partenza per le sorgenti dell'Enna
Da Vedeseta vista verso la Valle dell'Enna

La partenza avviene solitamente dal centro di Vedeseta (m. 820), sul lato sinistro della piazza col monumento ai caduti, ma è possibile anche dal ponte della Lavina, m. 680, sulla strada provinciale n° 24 di Valle Taleggio. Comunque i due percorsi, dopo circa 2 km. e mezz'oretta di percorso, si uniscono a quota m. 730.
Qui seguiamo il percorso da Vedeseta con l'annotazione che il sentiero che parte dal centro del paese è sato appena risistemato per l'estate 2006 con la posa di nuove protezioni, nuove bacheche e due nuovi tavoli per pic.nic.

Da Peghera vista verso l'alta valle dell'Enna
Carrareccia dal Ponte della Lavina nella valle dell'Enna
Da Peghera vista verso l'alta valle dell'Enna
Carrareccia dal Ponte della Lavina nella valle dell'Enna
Si imbocca la mulattiera che, stretta tra le abitazioni, scende nei prati da sfalcio, dove si incontrano i primi segnavia rosso-bianchi ed il n. 20 del sentiero. Attraversati in falsopiano i prati, si costeggia una stalla fino ad addentrarsi in un bosco di latifoglie. Un tratto di debole discesa porta ad un caratteristico ponticello in legno che permette di superare un torrente. Si oltrepassano alcune cascine fino a risalire un breve tratto dal quale si ridiscende fino ad immettersi nel tracciato che proviene dal ponte di Lavina.
Fienagione nei prati di Vedeseta
Torrentelli scorrono nel bosco lussureggiante
Fienagione nei prati di Vedeseta
Torrentelli scorrono nel bosco lussureggiante
Sotto archi di  grandi olmi
Giganteschi olmi secolari
Sotto archi di grandi olmi
Giganteschi olmi secolari

Ora il sentiero si fa più pianeggiante, allungandosi in un bel bosco di faggi.
La valle, oltre che di acque è ricca anche di boschi, dove prosperano carpini, olmi, ciliegi selvatici, qualche raro castagno, tigli, frassini, faggi, aceri, sorbi degli uccellatopri, noccioli, abeti rossie e tante varietà di fiori di bosco.
Questa selva lussureggiante è l'habitat naturale ideale per animali di bosco come scoiattoli, ghiri, faine, lepri, caprioli,, tassi, volpi e molte varietà di uccelli.


Volpe - disegno di Stefano Torriani
Merlo acquaiolo - disegno di Stefano Torriani
Scoiattolo - disegno di Stefano Torriani
Capriolo - disegno di Stefano Torriani
Volpe
Merlo acquaiolo
Scoiattolo
Capriolo
Atamanta con farfalla
Bardana con maggiolino
Ortica bianca
Grande fioritura di bardana
Atamanta con farfalla
Bardana con maggiolino
Ortica bianca
Bardana

vischio
Fino ad anni fa la valle ospitava una splendida colonia di visschio, l'unica esistente in provincia di Bergamo ed una delle più consistenti nel territorio nazionale.
Essa formava una vera e propria foresta in miniatura sospesa nell'aria, costituita appunto da migliaia di esemplari di questo famoso arbusto e che si estendeva sui due versanti della valle.
Del vischio ora non c'è più traccia, vittima di una insensata attività predatoria negli anni '50 e '60.
Sopravvivono ora solo rari esemplari, sparsi quà e là.
   
Stallle-fienili immerse nel verde di prati e boschi
Stallle-fienili immerse nel verde di prati e boschi
Stallle-fienili immerse nel verde di prati e boschi
Un tratto in salita ci conduce ad uno dei vari ponti in ferro e cemento costruito dalla Società Orobia (ora Enel) per agevolare il lavoro dei guardialinee. Continuando in salita, mai faticosa, si raggiunge un ulteriore ponticello, poco oltre il quale, in una radura sulla nostra destra, una freccia indicatrice invita ad abbassarsi sul greto del fiume, nei cui pressi ci si potrà dissetare con l'acqua ferruginosa di una piccola sorgente.
Ponticello in ferro e cemento della Societ� Orobia
Sorgente di acqua ferruginosa
Ponticello in ferro e cemento della Società Orobia
Sorgente di acqua ferriìuginosa
Dopo questa sosta, accompagnati dal rumore del torrente, si attraversa un nuovo ponte poco prima che il sentiero, finora altalenante, inizi a salire con notevole ripidità fino a giungere nell'area dove, sul versante di fronte, vi sono le sorgenti del torrente Enna. Intanto osserviamo una spumeggainte bianca cascata del torrente ('Fiume Latte', bianco come il latte per l'acqua bianca delle cascate) in una profonda marmitta fluviale.
Grande cascata in una profonda marmitta fluviale del 'Fiume Latte'
Il neonato Enna ( a destra) riceve la Remola (a sinistra)
Grande cascata in una profonda marmitta fluviale del 'Fiume Latte'
Il neonato Enna ( a destra) riceve la Remola (a sinistra)

Per poter vedere da vicino le sorgenti dell'Enna, occorre attraversare con attenzione il torrente Remola su massi un poco instabili e scivolosi. Raggiunta l'altra sponda, si risale per qualche minuto il ripido pendio lungo un sentierino reso viscido dall'umidità e dal muschio presente sui sassi.

Ripida salita alla sorgente-caverna dell'Enna
L'acqua sgorga abbondante da qwesta caverna
Ripida salita alla sorgente-caverna dell'Enna
L'acqua sgorga abbondante da qwesta caverna
Vedi il videoclip 'Alle sorgenti dell'Enna'
Vedi il videoclip della cascata dalla sorgente dell'Enna
 
Affascinante ed emozionante lo spettacolo delle cascate, formate dall'abbondante acqua appena fuoruscita dalla caverna sotterranea e subito precipitante a valle a salti e cascate che tagliano la scoscesa roccia. Tutta la zona è immersa in una elevata umidità, provocata dai perenni spruzzi dell'acqua scrosciante e saltellante di roccia in roccia, di balza in balza.
Ai piedi della salita alle sorgenti vi è un'area attrezzata per una sosta ed eventuale pic-nic nel bel mezzo della natura.

Vedi
vuideoclip

Enna = 'Fiume Latte' precipita dalle cascate
Lingua di cane (Phyllitis scolopendrum) tra la lussureggiante vegetazionei alle sorgenti dell'Enna
SALITA A MORTERONE

Per chi vuole proseguire, l'escursione continua...verso Mortarone, il comune più piccolo d'Italia, accovacciato sul fianco orientale del Resegone..
Il sentiero ora sale in ripida ascesa, guadagnando presto in quota, innalzandosi sopra il torrente Remola.
Dopo una bella scarpinata, si giunge a circa 915 m, (20' dalle sorgenti), in un punto molto panoramico sul Monte Resegone. Un susseguirsi di salite e discese attraverso un bosco per fungaioli ci conduce ad un ponte in legno, da cui si risale l'opposto versante. Alcuni saliscendi portano al greto di un immissario quasi sempre in secca (900 m; 30' dalle sorgenti) che viene attraversato e in men che non si dica, in salita, si esce dal bosco per trovarsi in ampi prati costellati da cascine, in località Carigona del Morterone, godendo di un vasto panorama sul versante orientale del Monte Resegone, sulla Costa del Pallio e sul Culmine di San Pietro (50' dalle sorgenti). Ancora pochi minuti e si è a Morterone. Il rientro si effettua seguendo l'itinerario dell'andata.

Panoramica dal Resegone sulla Val Taleggio, le Orobie e le Alpi - foto Marco Caccia
Panoramica dal Resegone sulla Val Taleggio, le Orobie e le Alpi - foto Marco Caccia
Vista su Morterone sulle pendici del Resegone
Morterone
Vista su Morterone sulle pendici del Resegone
Morterone
NB. Parti del testo sono tratte liberamente da 'Andar per sentieri' di Chiara Carissoni e Lucio Benedetti
e da ''La Valle dell'Enna' in 'Itinerari nella natura bergamasca', percorso 8 - inserto L'Eco di Bergamo 1999
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