Ritorno sul Corno Zuccone, il ‘guardiano’ della Val Taleggio, in escursione mattutina in solitaria.
Previsioni meteo ottime!
Raggiungo, in Val Taleggio, Reggetto (950 m), frazione di Vedeseta.
(Possibile salire a Raggetto da Vedeseta seguendo la provinciale e deviando a Vedeseta per Reggetto, oppure, come faccio spesso io, dalla stradetta che parte sulla dx poco prima degli alberghi della Costa d’Olda che permette di passare dalla storica chiesa di San Bartolomeo.)
Quindi, giunti a Reggetto subito un bell’incontro con alcune mucche al pascolo nei prati del paesello.
Parcheggiata l’auto nella piazzuola davanti alla bella fontana-lavatoio, seguendo le indicazioni di nuovi cartelli, imbocco il segnavia CAI 152.
Salita una stradetta asfaltata, passato davanti ad una fontana in disuso datata 1760, imbocco, seguendo le indicazioni, la stradetta a sinistra che salgo per breve tratto per prendere a dx il sent. 152 ben segnalato, che sale nel bosco.
Poco più avanti, uscito dal sentiero, entro nel prato antistante con stalla e fienile e godo la bella vista verso Cancervo-Venturosa e verso il nostro Corno Zuccone.
Seguo poi il sentiero incuneato tra muri a secco, sbucando poco dopo in un pascolo, che risalgo ai bordi e, arrivato in cima, tengo il sentiero di sinistra.
Cammino in costante comoda salita sul sentiero ricoperto di foglie secche prima fra boschi di carpini neri e betulle poi in prevalente faggeta. Rilassante e tonificante camminare nel bosco, nell’assoluto silenzio, interrotto a tratti solo dal canto degli uccelli.
Cammino, scatto foto, salgo in tutta tranquillità, godendomi la quiete e l’aria pura dei boschi.
Giunto alla Bocca del Corno, lasciato il sentiero 152 che prosegue dritto, devio decisamente a destra, seguendo l’indicazione con freccia rossa per il Corno Zoccone, uscendo dal bosco, proprio dirimpetto alle scoscese pareti rocciose del Corno.
Mi avvedo che dalla Bocca del Corno fino in vetta al Corno Zuccone ancora evidenti i segni di un incendio che ha bruciato piante, arbusti ed erba, lasciando un terreno piuttosto desolante, senza vegetazione se non quella poca cresciuta dopo l’incendio e le recenti piogge.
Salgo comunque il sentierino che si impenna con decisione man mano, inerpicandosi su ripide balze con alcuni passaggi su roccette dov’è richiesto l’uso delle mani.
Arrivo poi ad un piccolo colletto con cocuzzolo panoramico adiacente, la rocciosa anticima sud del Corno Zuccone, dove da pochi anni è stata posta una bella croce visibile anche dalla valle.
Dopo continuo con attenzione la salita sulla dorsale della vetta, panoramica sulla Val Taleggio,i suoi monti ed oltre.
Raggiungo ben presto, risalendo la cresta, la bianca-azzurra Madonna delle Cime, costruita con le lamiere raccolte dopo i bombardamenti alle fabbriche di Dalmine, sulla vetta del Corno Zuccone a 1458 m, posta dagli Amici di Taleggio e Vedeseta il 16 agosto 1984.
Bel panorama sulla Val Taleggio, le sue cime ed oltre, verso l’Alben, il Resegone, le Grigne.
Mi godo lo spettacolo e sosto in vetta per un bel po’.
Scendo poi con attenzione la dorsale in cresta e nel tratto ripido fino alla bocchetta del Corno. Ripercorro in tutta tranquillità il sentiero 152 che mi riporta a Reggetto, la bella frazioncina di Vedeseta.
Rientro quindi, contento del bel percorso compiuto, alla piazzuola dove ho parcheggiato l’auto, volgendo un ultimo sguardo al Corno Zuccone.
Bella, facile (serve attenzione in alcuni passaggi), breve escursione, indicata anche a chi ha poco tempo a disposizione, su misura per una escursioncina di mezza giornata, mattutina o pomeridiana.