La giornata è bella.
Assolti gli impegni del mattino, salgo in auto da casa mia, da Zogno, a Catremerio ( 988 m), raggiungibile per la strada che da Zogno (partendo dalla piazza centrale del paese) sale a S. Antonio Abbandonato o per quella che sale da Valle Brembilla (raggiungibile uscendo a sx dalla provinciale di Valle Brembana ai Ponti di Sedrina e risalendo la prov. 24 della Valle Brembilla) sempre a S. Antonio Abbandonato.
A Catremerio, dove lascio l'auto sullo slargo della strada sopra la Chiesa , imbocco il sentiero 595, che salgo per breve tratto e prendo a destra la variante (non segnata al primo bivio) più gratificante per Crosnello –Passo Crosnello -Roccoli).
Dopo breve sailta di circa 15/20 minuti sul sentiero- mulattiera con tratti ben gradinati in pietra e muri a secco , giungo alla piccola contrada di Crosnello (Crösnel), a 1094 m, di rara bellezza paesaggistica e notevole interesse storico-architettonico che sorge su un piccolo costone roccioso, circondata da pascoli, costituita da poche case e stalle in pietra, che risalgono al ’500, abitate da contadini.
Raggiunto il Passo Crosnello (1113 m) dove sorge una caratteristica antica 'Tribulina', lascio il sentiero segnato ed imbocco quello non segnato dei ‘Roccoli’ che si snoda tra faggeti secolari passando per ben quattro bei roccoli ('Ol Rocol de la Tribülina, Ol Ruculì, Ol Ruculù, Ol Rocol di Spadì').
Nella traversata ammiro un vero giardino di arte botanica nelle splendide strutture 'architettoniche' delle piante che attorniano i roccoli. Superato l'ultimo roccolo, il più bello, quello degli Spadì, ripreso il normale sentiero 595, salgo fino al colletto nei pressi del Rif. I Lupi, dove imbocco a destra il sentiero 596 per Castel Regina dove la neve già presente sul percorso precedente presenta un buon livello. Calzo i ramponcini che si riveleranno molto utili più avanti.
Seguo il percorso che corre per buon tratto in saliscendi sulla cresta spartiacque panoramica tra Val Brembilla e Val Brembana.
Il sentiero stretto presenta poi alcuni passaggi di ripida impegnativa salita anche con facili roccette specie nel tratto finale in prossimità della cima, dove serve prestare attenzione.
Il percorso sempre in cresta permette di spaziare con lo sguardo ad ovest sulla Valle Brembilla e verso il Resegone e le Grigne e, ad est, verso la Valle Brembana con il sottostante borgo di Sussia e il Ronco Molinasco .
Sosto un momento alla Madonnina ‘Mamma dei cieli’, una piccola statuetta posta sul punto di decollo dei parapendio (1330 m).
Non è possibile raggiungere la cima a quota 1424 m per neve rammollita e molto scivolosa che sconsiglia la salita, per cui raggiungo, seguendo traccia battuta, la meno impegnativa cimetta con la bella rustica croce lignea a quota 1388 m. da dove posso godere, grazie alla ottima visibilità della splendida giornata, ottimi panorami.
Quindi scendo rifacendo in senso inverso il percorso di salita con molta attenzione per la neve divenuta molto scivolosa.
Rientro quindi, mentre si avvicina il tramonto, al colletto dell’incrocio dei sentieri 596 e 595, dove devio a destra e in breve sono al Rifugio ‘I Lupi’ (di Brembilla) a quota 1270 m da dove raggiungo la vetta del Pizzo Cerro (1285 m) proprio mentre il sole rosseggiante tramonta sulle montagne del Linzone e Monte Tesoro.
Piacevole incontro alla cappella del Pizzo Cerro con l’appassionato escursionista Luca ed in compagnia ci godiamo i colori di uno splendido tramonto.
Scendo infine all’imbrunire a Catremerio seguendo il sentiero 595 nel suo breve tracciato normale.
Raggiungo Catremerio mentre si accendono le prime luci col cielo ancora tinto dei bellissimi colori del tramonto inoltrato.