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
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
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
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
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Catremerio, splendido
borgo antico di montagna, a 988 mt di altitudine, adagiato
tra verdi pascoli e folti boschi, sulle pendici del Pizzo
Cerro, ricco di storia, gode di una posizione invidiabile
e soprattutto di una singolare architettura rustica delle
sue due contrade.
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Un tempo si
raggiungeva salendo per la mulattiera da Brembilla, passando per
il Cerro e la Tröca. Oggi vi si arriva comodamente in auto, in circa 20 minuti, partendo
da Brembilla, di cui è frazione, o da Zogno, percorrendo una comoda
strada asfaltata, che si snoda tra prati e boschi, contrade e
casolari, con ampi panorami sulla Valle Brembilla o sulla Valle
Brembana e… sulla pianura. Il
piccolo borgo si suddivide in due nuclei principali: “Catremer
di là, dei Balos (furbi), e, oltre la Chiesa, Catremer di qua,
di Sgarbui (avvocati). Il nome Catremerio, secondo la più probabile
ipotesi, è da far risalire al nome della potente famiglia Tremeris,
una delle più antiche famiglie della Valle Brembilla, insediatasi
a Catremerio intorno alla prima metà del ‘500.
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La Chiesa di
Catremerio
 |
Pittoresco angolo in Catremerio
di qua
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La chiesa
di Catremerio risale a fine ‘700-inizio ‘800 e fu dedicata a S.
Gaetano nel 1887. Divenne Parrocchia, staccandosi da Brembilla,
dalla quale dipendeva, nel 1920. Fu restaurata nel 1951-52. Dal
1986 la parrocchia di S. Gaetano di Catremerio è aggregata a S.
Antonio. La festa più importante del borgo è quella di
S. Gaetano, con funzioni, processione e festeggiamenti che continuano
per tre giorni con grande afflusso di gente.
Il
panorama sul territorio di Catremerio un tempo spaziava su campi
molto estesi, coltivati a frumento, granoturco, patate e fagioli,
( “qui tutto era vangato”, come dicevano i nonni) e su prati, nella
tipica disposizione a terrazzi, sostenuti da muri in pietra a secco
e, ai margini, boschi; oggi i campi non ci sono più, rimangono solo
prati e boschi. Le costruzioni risalgono al ‘500, ‘600, ‘700 (si
leggono date, scolpite nella pietra, sulle arcate di porte: 1546-1581,
1754).
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Casa
ristrutturata in Catremerio di qua
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Casa
Catremerio di qua datata 1754
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Il materiale
utilizzato per le costruzioni era la pietra, impiegata non solo
per le case, ma anche per il selciato (“ol risol”) delle viuzze
e per i muretti di cinta; i tetti sono tutti ricoperti di coppi;
porte, scale, logge e ballatoi sono in legno. Evidente la
tipica struttura delle case con stanze una sopra l’altra e con l’accesso
ai piani superiori per mezzo di scale esterne in legno e logge.
Ai piani terreni
le stanze sono a “silter”, adibite un tempo, alcune ancor oggi,
a stalle, con a fianco le cucine con il pavimento in pietra, alcune
delle quali conservano l’antico camino, la ‘pegna’ (stufa) e la
credenza, annerita dalla caligine; porte e finestre sono di diversa
grandezza e forma, anche se prevale quella ad arco. Al
centro dello stretto viottolo, che attraversa il borgo, scorre un
piccolo canale scolatoio dei tetti, che raccoglie e convoglia l’acqua
a valle. |
Angolo pittoresco
della piazzetta di Catremerio di qua
 |
Vista su Catremerio
di qua, di Sgarbui
 |
Catremerio
sembra sia stato uno dei primi insediamenti della Valle Brembilla.
Nel periodo Carolingio (800 d. C.) era legato alla “Corte di Almenno”;
successivamente divenne e rimase per secoli proprietà dei Vescovi
di Bergamo. Testimonianze orali del passato, supportate da alcuni
testi scritti, parlano di una vena d’argento presente in un terreno,
i cui proprietari salirebbero solo ogni 20/30 anni a Catremerio,
mantenendo il segreto della presenza dell’argento e tramandandosi
‘l’eredita’ di padre in figlio da secoli!
Splendida la piazzetta
(vedi qui sotto), punto di incontro della comunità, ora abitata
da poche persone, ma un tempo brulicante di donne e bambini, mentre
gli uomini erano al lavoro nei campi.
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Piazzetta di Catremerio di qua
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Foto di gruppo: donne e bambini
di Catremerio di qua
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Ancora
ben conservate due capienti fontane, la prima (nella foto qui sotto)
all'ingresso del borgo, salendo dalla mulattiera proveniente da
Brembilla-Cerro, la seconda all'estremità opposta, a poca
distanza dall'ultimo caseggiato, sulla mulattiera che porta a S.
Antonio Abbandonato. |
Antica fontana di Catremerio di
là
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Tetti in coppi di Catremerio di
la, di Balòs
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Personaggio che fa onore a Catremerio
Honoré Pesenti, nato a Catremerio il 29/03/1929 con una passione, la Musica. Eemigrato con la famiglia in Francia, ha seguito gli studi di Professore e di Musicista Compositore, sviluppando una brillante carriera. Ogni anno torna al suo paese natale Catremerio dai suoi parenti ed amici con la sua fisarmonica ed insieme ai suoi figli Jean Claude e Josiana Pesenti, che hanno realizzato il bel sito web ESPACE PLAISIRS, dove è presentata la vita e la brillante la carriera musicale insieme alle composizioni di musica di fisarmonica di Honoré. Nel sito si posssono sentire online le belle musiche alla fisarmonica composte e suonate da Honoré.
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Continua
Per
ulteriori notizie su Catremerio si veda:
- “Catremerio da salvare-pezzi della sua storia”, di Odilla Pesenti, Gian
Luigi Pesenti e Alessandro Pellegrini, 1992, Editrice Ferrari.
- “Brembilla-Viaggio nelle 141 contrade”, di Alessandro e Cristian Pellegrini,
1997, Ferrari Editrice, Clusone. |