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Ci sentiamo in settimana per concordare un’uscita ma le previsioni sono pessime per il w.e., allora rimandiamo tutto al venerdì per vedere cosa fare, se uscire o rinunciare.
L’idea è quella di andare sul Grona, sponda comasca dell’omonimo lago, ma le previsioni della zona inducono a lasciar perdere. Ci sentiamo, controlliamo il meteo in contemporanea e ne esce che forse su ai Piani di Artavaggio si può tentare il Sodadura in mattinata, perché nel pomeriggio è data acqua anche lì.
Inutile invitare altri a venire con noi, si rischia di tirarli giù dal letto per niente, allora si decide: ok si va in due e se piove pace, facciamo un giro in valle, si prende un caffè e si va a casa.
Ritrovo al solito posto a Erba, caffè e si va in Valsassina.
Arrivati alla funivia di Moggio, il tempo sembra reggere, ma si sa, in montagna non è detto.
Saliamo ai Piani e ci incamminiamo verso il Rifugio Nicola.
Ai piani la temperatura è abbondantemente sopra lo zero e la poca neve rimasta è marcia, ma rende molto suggestivo il panorama, che ricorda un po’ i paesaggi islandesi.
Ci incamminiamo con calma in direzione del Nicola, scambiando quattro piacevoli chiacchiere.
Al Nicola, sosta thè (a temperatura di fusione), si guardano le nuvole e concordiamo di salire subito onde evitare di prendere l’acqua.
La salita è sporcata da accumoli di neve marcia, ma le roccette, unico tratto dove è bene fare attenzione, sono pulite e asciutte, quindi si passano agevolmente ma facendo ballare sempre l’occhio.
Passate le roccette, si arriva praticamente in vetta.
Dopo un saluto alla Madonnina che protegge i Piani, ci si guarda intorno, il panorama è suggestivo anche con il brutto tempo.
Sulla base della Madonnina le targhe ricordano chi non c’è più e a loro va il nostro pensiero.
C’è la targa di un ragazzi di 28 anni, Paolo Sonzogni, che leggerò in seguito essere deceduto in un incidente stradale, a lui vada il mio Adeste Fideles cantato in vetta.
Tornati alla realtà montana, si riprende con le cretinate tra di noi e quindi si scende.
Un altro escursionista in vetta è solo, visto che non è più un ragazzino, lo invitiamo ad aggregarsi a noi in discesa.
Il suo socio non se la sentiva di salire e lo aspetta ai piedi della piramide sommitale del Sodadura.
Discesi ai Piani e ritornati al Nicola, noi decidiamo di mangiare un panino e scendere per non incorrere in una lavata di pioggia, loro invece si accomoderanno per un pranzo come si deve.
Li salutiamo e riprendiamo il nostro cammino.
Arrivati al Sassi Castelli, Rifugio molto bello della Società Escursionisti Lecchesi, il cielo in alcuni punti si apre, allora decidiamo per una breve sosta sulla terrazza, con bibita e caffè.
Ci godiamo la giornata, davvero bella e piacevole.
Verso le 13.30, riprendiamo la Funivia e scendiamo.
Dovremmo andare a casa, ma la sosta alla ALVA a Balisio è d’obbligo ed il panino con il magrello è sempre uno spettacolo, come tutti i loro prodotti del resto.
Pausa fatta, possiamo tornare a casa.
Alla prossima.
Foto: Sergio Scanzioli – Santo Milasi
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