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Si potrebbe dire che è stata una gita condominiale, visto che abitiamo tutti e quattro nello stesso palazzo, in più, siamo anche consiglieri!!!
Bene. La gita in programma non era questa, era il San Primo, ma visto che la nottata era trascorsa con forti acquazzoni, alle sette del mattino eravamo addirittura indecisi se tornare tra le calde braccia di Morfeo o uscire di casa. Oramai però eravamo svegli, in piedi e con gli zaini pronti dalla sera prima, quindi, ritrovo comodo in cortile per andare a fare una camminata su qualche ciclabile del Lago di Como. Durante il tragitto però, a me è venuto in mente che al Rifugio SEV, loro non c’erano mai stati e la salita non era su sentieri sterrati, quindi, niente fango e fanghiglia, in più, salendo da Valbrona si è sul versante nord.
Cambio di programma accettato, si va a Valbrona, in pieno Triangolo Lariano.
Giunti alla chiesetta del paese, si svolta a destra e si prende per la frazione Oneda. Alla sbarra si posteggia, si scaricano gli zaini, si mettono gli scarponi e si sale.Anche se il percorso è su strada asfaltata privata, la salita tira, ma chiacchierando si sale agevolmente. Da poco prima di metà percorso, fa la sua comparsa la neve e per il restante percorso, sarà sempre presente in buona quantità. Siamo nel bel mezzo del Triangolo Lariano ed il panorama è sempre spettacolare. Tra i rami spogli della piante si intravedono le Grigne, il Lago di Como, le Alpi Retiche e le belle montagne del centro Triangolo Lariano: San Primo, Palanzone e Bollettone.
Da trequarti di salita la neve si fa abbondante ed anche i fuoristrada del Rifugio, sostano più in basso.
Siamo soli lungo questo sentiero calpestato solo dagli escursionisti che sono saliti nei giorni precedenti.
Tra un thé, una risata ed una sosta fotografica, arriviamo al pianoro del Rifugio SEV. Qui la vista è grandiosa. Il ramo lecchese del Lario e dritto davanti a noi con le Orobie a destra, le Retiche in fondo ed i monti del centro Triangolo a sinistra. Oltre i quali compaiono i quattromila, con il Monte Rosa ed il Cervino troneggiare su tutti.
Le Grigne dominano con la loro indiscutibile bellezza, ed un vezzo di innocue nuvolette a cingerne le vette.
Anche i Corni di Canzo ed il Moregallo oggi sono sublimi, con le loro velature di neve sulle nude rocce.
Al Rifugio conosciamo Mauro, saluto da Valbrona che si unisce a noi per il pranzo ed è bellissimo lo spirito che accomuna tutti gli escursionisti, infatti, dopo esserci presentati sono bastati pochi minuti per farlo diventare uno di noi a tutti gli effetti. Un complimento anche ai rifuggisti, simpatici e cordiali.
Un brivido speciale, il cambio di maglietta nei bagni non riscaldati del rifugio con lavaggio delle mani con l’acqua freddissima dei lavabi.
Una gita/escursione piacevolissima che vi consiglio di fare.
Qualche dato:
Dislivello Valbrona Fraz. Oneda – Rifugio SEV circa 510 - 550 m.
Tempo di salita con innevamento: circa 2h 15’ (prendendosela comoda come noi)
Consiglio: Il posto è bellissimo in tutte le stagioni, fermatevi ad ammirare il panorama man mano che compare e quando arrivate al Rifugio, abbandonatevi alla maestosità del Triangolo Lariano e come diciamo sempre io e Santo MIlasi: “Il Triangolo Lariano paga sempre”.
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