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Oggi con Muro si decide di andare a vedere come è messo il Nord Orobie dopo quasi due anni di assenza e optiamo per il grandioso Torena da Carona (SO).
Viste le temperature folli e la paura del traffico stradale partiamo ancora prestissimo, ed alle 6.00 siamo già in cammino mentre le ultime stelle si spengono in cielo.
Già dalla partenza in località Pra dei Gianni l’itinerario si presenta in tutta la sua ripidezza e grandezza e intimorisce anche un po’.
Spalliamo gli sci per un pezzetto fino al fondo valle per poi risalire, con una mega ravanata, le grosse slavine scese dai pendii sovrastanti il sentiero.
Raggiungiamo l’Alpe Caronella e poi su, sempre ripidi verso il Passo del Serio dove le slavine nei giorni scorsi hanno riempito la valle. Per evitare questo tratto ci buttiamo in un ripido canale che sale a sinistra del passo.
La pendenza è molto sostenuta (circa 50-55°), ma la neve è buona quindi con picca e ramponi saliamo abbastanza agevolmente. All’uscita si apre il vallone che dal Passo del Serio porta all’antecima del Torena e continuiamo la nostra salita a piedi con gli sci in spalla. Raggiunta l’antecima lasciamo gli sci e con calma e massima attenzione percorriamo l’affilata cresta dove alcune enormi cornici in bilico richiedono concertazione costante e raggiugiamo la vetta!
Il panorama è grandioso come sempre e l’orario ottimo, sono le 10.30 circa, quindi ci godiamo questo spettacolo tutto nostro e poi, sempre con le antenne rizzate, torniamo all’antecima dove ci possiamo godere una pausa un po’ più lunga in attesa che la neve nel ripido vallone smolli un pochino.
Nella parte alta la neve è dura, ma con ottimo grip e quindi possiamo scendere abbastanza tranquilli, appena sotto il passo del Serio è ancora molto dura quindi, vista la pendenza davvero elevata, opto per una discesa con picca e ramponi. Al termine del tratto più ripido rimetto gli sci e ci godiamo una bella sciata fino alla parte bassa del vallone da dove, purtroppo, il caldo ha fatto danno e la neve è piuttosto marcia.
Ormai le difficoltà sono alle spalle, ultima ravanata per superare le enormi slavine sul fondo valle e poi giù l’ultimo tratto a piedi che ci riporta alla macchina ed a una bella pozza di acqua fresca dove possiamo pranzare, rilassarci e goderci la soddisfazione di questa gita davvero tosta ed impegnativa.
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