|
Gita conclusiva della stagione skialp del Cai Alta Valle Brembana con ben 15 partecipanti nell’Oberland Bernese dove la natura regala scorci e panorami grandiosi ed indimenticabili.
A livello scialpinistico la gita non presenta caratteristiche particolarmente interessanti, ma i due quattromila che ci attendono sono alpinisticamente molto attraenti e anche gli sci potranno avere un ruolo importante nella riuscita della gita.
I preparativi sono lunghi e complessi sia per la logistica non facile con prenotazioni trenino e rifugio, sia per il meteo che pare molto incerto e che non ci lascia molto tranquilli.
Mercoledì e giovedì saranno giornate intense per lo studio delle previsioni e degli itinerari, ma alla fine con Muro e Andrea decidiamo di osare riponendo le nostre speranze nell’ottimismo di alcune mappe di previsione meteo.
Così sabato mattina, o meglio notte, alle 3.00 siamo in auto con destinazione Lauterbrunner nel cuore dell’Oberland Bernese.
Con qualche peripezia riusciamo a prendere il trenino in perfetto orario ed iniziamo l’ascesa fino allo Jungfraujoch transitando all’interno dell’Eiger e dai villaggi di Wengen e Kleine Scheidegg da dove possiamo ammirare l’incredibile parete nord dell’Eiger.
Una volta raggiunto il Jungfraujoch ci districhiamo tra turisti, ristoranti di alta quota e altre diavolerie realizzate per i numerosissimi turisti e con gli sci ai piedi seguiamo la traccia fatta dal gatto in direzione del Mönchsjoch Hütte.
A breve distanza dal rifugio deviamo e ci portiamo ai piedi della cresta Sud-Est del Mӧnch: lasciando il superfluo alla base delle rocce rimontiamo a piedi la cresta di misto con roccia sempre ottima e difficoltà mai superiori al II°, fino all'ultima rampa nevosa che conduce al filo sommitale, esposto ma ben percorribile (sarebbe stato un problema invece col ghiaccio!). Il tempo si mantiene ottimo con nuvole basse e solo qualche sbuffo di nebbia che a tratti viene a trovarci fugacemente e ci godiamo lo spettacolo mentre tutto il gruppo raggiunge la sommità di questa maestosa montagna.
La discesa avviene dal medesimo itinerario ponendo la massima attenzione ad ogni passo vista l’esposizione fino a quando raggiungiamo il deposito sci dove possiamo rilassarci e rifocillarci con calma prima di rimettere gli sci e raggiungere il rifugio dove trascorreremo la notte.
Il rifugio è classico di alta quota svizzero con bagni esterni, poca acqua e prezzi alti, ma accogliente con trattamento ottimo e cena inaspettatamente buona ed equilibrata.
Mentre cala la sera, le nebbie si alzano e riempiono il cielo ed il vento si alza. Verso l’1.30 devo alzarmi ed andare ai servizi e la situazione meteo è abbastanza deprimente con nebbia fitta e vento teso…
Alle 4.00 ci alziamo per la colazione, ma il tempo non sembra dei migliori anche se, ad ovest, fanno capolino un po’ di stelle. Fiduciosi attendiamo che schiarisca un po’ e verso le 5.30 siamo in cammino mentre le nuvole si diradano ed avanza il bel tempo.
Dal rifugio scendiamo sci ai piedi al Jungfraujoch, dove lasciamo quel che non ci serve per l'ascesa, e poi ancora giù fin circa a 3300 metri di quota, dove mettiamo le pelli per salire la nostra cima mentre, come da previsione, diventa tutto sereno e splendente.
L'ambiente è glaciale ed in pratica tutta la salita non è altro che risalire, spesso su terreno sostenuto, l'enorme ghiacciaio che riveste le rocce di questa splendida montagna.
Il deposito sci è alla crepaccia terminale sotto il Rottalsattel (3885 metri), dove un ponte ci consente di salire alla sella e, da qui, affrontare la pala finale che si presenta ripida, ma con ottima neve e senza ghiaccio, che attacchiamo traversando tutto a sinistra e seguendo, non sul filo e sempre su neve, la cresta sud-est. Nei pressi della cima il pendio si fa più dolce, e la larga vetta ci accoglie tutti con un panorama indimenticabile e tanta gioia.
La vista è a 360° e spazia da Interlaken ed al cuore della Svizzera fino al Monte Bianco passando per i 4000 del Vallese, l’incredibile ghiacciaio dell'Aletsch (il più esteso delle Alpi) ed il vicino e imponente Mӧnch.
Dopo la meritata pausa in vetta, dove il clima è davvero perfetto, affrontiamo la parte alpinistica di discesa con la massima prudenza fino a raggiungere il deposito sci dove abbiamo una meravigliosa sorpresa…
Infatti avevamo adocchiato tre locals che scendono decisi per la diretta in mezzo ai seracchi e, appurata la sua sicurezza e l'orario ottimo, seguiamo l'esempio regalandoci una discesa magnifica in ambiente superbo tra enormi torri di ghiaccio.
Dopo aver ammirato tutto il ben di Dio che abbiamo visitato ecco l'ultima e breve ripellatina per riprendere il treno al Jungfraujoch, non prima di aver fatto diverse foto con i turisti orientali che affollano questo nido d'aquila (ma che per fortuna si limitano a fare solo pochi metri fuori dalla stazione del treno) e che ci guardano un po’ come marziani folli venuti da mondi lontani... invece siamo solo scialpinisti felici!
Il rientro con il trenino è lungo e la stanchezza si fa sentire, ma la meraviglia dei luoghi che abbiamo potuto visitare e l’allegra ed ottima compagnia tengono alto il morale fino a raggiungere le auto dove concludiamo egregiamente questa due giorni brindando con un bel bicchiere di prosecco gentilmente offerto da Muro. Ora ci attende ancora il viaggio in auto per rientrare a casa ancora una volta stanchi morti, ma soddisfatti e con nel cuore e negli occhi le meravigliose sensazioni che solo una gita così grandiosa sa regalare!
|
Immagini totali: 66 | Create web photo albums with Jalbum | Chameleon skin | Aiuto |