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Il mese di maggio sta ormai per finire ed il meteo instabile unito al caldo hanno demolito gli ultimi momenti della stagione scialpinistica, ma nonostante questo non è ancora momento di cambiare assetto così decido di approfittare della mattinata di venerdì che è prevista con cielo sereno e temperature ancora decenti per realizzare un’idea che da tempo mi frulla per la testa.
Lasciata l’auto al paese di Carona salgo in sella alla mia MTB, carico come un mulo, e mi dirigo al rifugio Calvi che raggiungo con grande fatica mentre i primi colori illuminano le belle Orobie che si affacciano sulla conca.
Cambio assetto e mi incammino verso il Lago Rotondo seguendo il sentiero che porta al Passo di Valsecca. La neve non è sufficiente per indossare gli sci, ma allo stesso tempo è troppa per camminare senza problemi e senza sprofondare fino alle ginocchia. Finalmente, alla Baita Poris, posso calzare gli sci e proseguire spedito fino ai piedi del canale nord del Grabiasca che si presenta in ottima forma.
Un altro cambio assetto per indossare ramponi e prendere le piccozze e poi su nel ripido budello bianco che mi condurrà nei pressi dell’antecima del Grabiasca.
Fortunatamente qui la neve è rigelata e la progressione non è così faticosa come temevo! Salgo con passo “lento e seguento” fino all’uscita dove mi raggiunge il Sole che ha già iniziato a scaldare la neve. L’uscita sarà così un po’ più impegnativa, ma una volta lasciato alle spalle il ripido canale si apre il meraviglioso panorama.
Decido di non salire alla vera cima perché temo di perdere troppo tempo prezioso per la discesa con gli sci e mi dirigo direttamente alla croce posta sull’antecima.
Mi godo il panorama grandioso che è tutto per me, poi mi preparo per la discesa con gli sci dalla parete che guarda la conca del Calvi.
Con mio grande stupore la qualità della neve è eccezionale, il classico firn che fa impazzire di gioia gli scialpinisti tant’è che mi sposto un po’ troppo a sud verso la cresta dove sale la via normale.
Non trovo il passaggio per superare la fascia rocciosa e così opto per rimettere gli sci nello zaino e traversare fino a prendere la via normale dalla quale scenderò fino a riprendere la neve.
Qui mi lascio prendere dalla foga della sciata spettacolare e proseguo la discesa in un toboga che però mi porta troppo in basso. Non mi resta che ripellare e risalire fino ai laghi del Poris da dove posso proseguire la sciata fino al lago Rotondo e quindi al Calvi.
Una breve pausa ristoratrice, sistemo gli sci sulla bici, preparo lo zaino e via rapido verso Carona dove chiudo questa escursione di Ciclo-Sci-Alpinismo Orobico D.O.C.G. che mi è costata davvero tanta fatica con anche un po’ di crampi, ma di grandissima soddisfazione e divertimento. Quindi, con questa grande gioia nel cuore non mi resta che rientrare a valle e quindi al pomeriggio di lavoro!
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