|
Testo by Andrea. Ho utilizzato questo suo scritto perchè l'ho ritengo molto bello e valido...grazie Andrea! Era un po’ di tempo che non mi aggregavo al gruppo “ravanate orobiche” capitanato dal mitico Sergio.. così sabato scorso io, Marco, Sergio e Pier sfidiamo le previsioni non proprio incoraggianti e puntiamo a una cima nella nostra splendida “Brembana Valley” non ancora salita da nessuno dei quattro: i mitici Corni di Sardegnana. Naturalmente vogliamo complicarci la vita e saliamo dal selvaggio Vallone, il più ancestrale impluvio tra quelli che alimentano il Brembo di Carona; dopo un bel po’ di sofferenze arrancando tra rocce bagnate e scivolose, ontani diabolici e massoni erranti raggiungiamo l’isolato e silenzioso Lago del Vallone, da cui è evidente l’anfiteatro finale sul quale avrà fine il nostro calvario: sopra di noi, a sinistra i contrafforti del Pizzo Torretta e a destra i tetri Corni di Sardegnana, che vogliamo raggiungere. Il problema è: “qual è il corno sormontato dalla croce, visto che da qui il manufatto in ferro non si vede? E da che parte si sale?”. Individuiamo un canalino detritico che, con pochi passi di elementare arrampicata, ci consente di sbucare sullo spartiacque che dà sulla sottostante zona del Lago Colombo, da questo versante più bucolico in costa rocciosa raggiungiamo la base del nostro “corno”. “E adesso?!“ io e Pier andiamo avanti salendo le prime facili placche appoggiate, individuo un canalino sulla destra che, in verità, mi sembra fin troppo verticale… intanto Sergio fa un giro più largo e, sulla sinistra, individua una serie di placche meno difficili, saliamo da lì, il Pier è davanti e con le sue lunghe leve sale senza difficoltà anche l’unico passaggio di II+/III della salita, un corto canalino verticale. Lo raggiungiamo, saliamo poi anche l’ultima esposta placca.. ed eccoci in vetta! Foto di rito, e raccomandazione a tutti di portarsi dietro uno spezzone di corda per affrontare tale salita, perché soprattutto la discesa può essere infida (disarrampicata su II/III grado, anche se breve). Visto che l’appetito vien mangiando saliamo anche il vicino Pizzo Torretta dalla rocciosa cresta ovest, per poi scendere dall’ancora rocciosa, esposta e tormentata cresta est, dalla quale si arriva direttamente in bocca al Passo d’Aviasco. Inizia a fiocchinare (in realtà sono più pallini di ghiaccio), scendiamo allora veloci dalla Val dei Frati, spuntino alla diga e via, si torna alla civiltà. Una bella birra dallo Yury a Branzi corona la soddisfazione per una bella escursione, originale e non banale.. soprattutto i Corni di Sardegnana vanno saliti con accortezza e sicurezza, meglio se attrezzati (sono presenti ancoraggi all’occorrenza). |
Immagini totali: 25 | Ultimo aggiornamento: 19/10/12 19.59 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |