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Arriviamo nel tardo pomeriggio sulle piane carsiche di Castelluccio di Norcia (quota 1462 mt. slm.), da qui una lunga e diritta strada conduce al paesino medioevale incastonato come un brillante nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Una volpe ci viene incontro, la sensazione di pace di questi luoghi è unica. Alloggiamo in una piccola e accogliente locanda, la specialità della casa sono le zuppe con piccole lenticchie coltivati sui campi in quota e un’ampia scelta di formaggi.
Al mattino di buon’ora mi alzo per immortalare l’alba, il Monte Vettore (quota 2476 mt. slm. ) è ancora ben innevato. Dal momento che sorge il sole, una leggera nebbia sale dall’altopiano, mana a mano che il tempo passa si inspessisce sempre di più fino a nascondere il borgo, indimenticabile l’alba tra questi boschi selvaggi.
Partiamo in auto, un giro ad anello per entrare nel mezzo del parco, superiamo il valico ed entriamo nella regione Marche, e poi giù verso Castelsantangelo sul Nera, Visso e le Gole della Val Nerina, oltre le gole deviamo a sinistra in direzione Norcia. Percorriamo stradine fiancheggiando vallette e campi, le frazioni sono appollaiate sui colli al sole.
Le città visitate in questo viaggio hanno caratteristiche paesaggistiche e culturali ben diverse ma in egual modo belle da visitare.
Norcia, la città circondata da antiche mura con le porte aperte sulla campagna, particolarissimo il centro storico con i vari negozi e i suoi prodotti tipici famosi in tutto il mondo: insaccati, legumi e i preziosi tartufi neri.
Cascia, il paese di Santa Rita e un luogo di pellegrinaggio carico di misticità. Lo splendido altare del santuario è stato ideato dal nostro conterraneo Giacomo Manzù.
Spoleto, la città d’arte aperta all’uomo, qui ogni angolo è ricco di storia , splendido il Duomo, la rocca Albornoziana, il ciclopico ponte delle Torri e le strette viuzze nel centro storico. Alla sera non ci perdiamo il suggerimento di assaggiare le prelibatezze culinarie spoletane: strangozzi agli asparagi selvatici, carciofi ripieni e i dolci della tradizione contadina di cui non mi ricordo il nome …. perché troppo preso dal gustarli. L’indomani il nostro programma prevede la visita alle verdi Fonti del Clitunno. Plinio il Giovane circa duemila anni fa scrisse a un suo amico queste parole: Hai mai visto le Fonti del Clitunno? Se non ancora, e credo di no, altrimenti me ne avresti parlato, valle a vedere. "Io l'ho viste da poco e mi rammarico di averlo fatto troppo tardi". |
Immagini totali: 50 | Ultimo aggiornamento: 17/05/10 21.04 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |