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Lunedì 17 agosto, un allegro squadrone di escursionisti del C.A.I. Zogno parte dal Passo del Vivione, con destinazione Rifugio Gemelli. Quest’anno il C.A.I ha organizzato “al volo” questi quattro giorni di trekking in casa nostra, e, nonostante i tempi brevi, l’adesione a questa iniziativa è andata ben oltre le aspettative. A sorpresa il giorno dopo io e Marisa raggiungiamo gli amici: con noi si aggrega Piero, sempre disponibile a nuove avventure. Partiamo poco dopo le 7,00 da Zogno con il pullman verso la stazione di Bergamo e poi su per la Val Seriana. Durante il tragitto matura l’idea di raggiungere il Rifugio Baroni al Brunone, passando dal misconosciuto sentiero che porta a quel piccolo gioiello blu che è il Lago d’Avert. Superata la perplessità di Marisa, decidiamo per questo itinerario, inedito per tutti e tre. Il punto di partenza del sentiero n° 331 dista solo m50 mt. dall'autorimessa delle autolinee S.A.B di Valbondione, da qui saliamo verso la Val di Foga sino al Pozzo ENEL. Questo sentiero è una bella alternativa al classico sentiero che sale da Fiumenero. Superato il caratteristico pozzo rotondo, incrociamo il sentiero basso n° 330 che dal Rifugio Coca porta al Brunone. Saliamo ancora, sul sentiero 334 che porta al Lago d'Avert. Sosta pranzo al laghetto (quota 2309 mt) e poi su , tra rocce e sgargianti fioriture di sorprendente bellezza, verso "Ol Simal", il punto di cammino sul sentiero delle Orobie più vicino alle nuvole. Uno sguardo in alto, e sulla parete rocciosa vediamo avanzare il lungo treno colorato dei nostri amici. Un urlo, che spezza il silenzio della montagna, per farci riconoscere e poi venti minuti di marcia sostenuta per il “ricongiungimento familiare”. Raggiungiamo il solitario rifugio verso le 17.30. Trascorrere la serata in questi luoghi è sempre un’esperienza particolare: quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere anche in quota delle belle giornate calde, godere di spettacolari tramonti e albe da cartolina. Nel rifugio, stracolmo di trekker, io e Marisa abbiamo dormito, appartati e tranquilli, in un angolino della zona pranzo. Al mattino di mercoledì 19, dopo colazione, ci incamminiamo sul lungo sentiero n° 225 verso l’aspra Valle del Salto e poi la Valsecca. Sul percorso incontriamo molti escursionisti, tra questi, al Passo di Valsecca, tre ragazzi che fanno il giro in direzione opposta: fra loro Tiziano, incanta i presenti quando inizia a suonare il 'baghèt' (cornamusa bergamasca). E’ un’emozione unica ascoltare le note musicali di uno strumento così particolare in questo ambiente montano. Ancora un’ora e mezza di cammino, sosta pranzo al Rifugio Calvi e poi si scende per raggiungere il “sentiero Sardegnana” che porta al Rifugio Gemelli. Superata da diga del Lago Fregabolgia, salutiamo e ringraziamo il Piero per la sua compagnia, da qui scenderà in autostop verso la stazione di Piazza Brembana. Sempre suggestivo il percorso della Sardegnana, in particolare nei tratti scavati nella roccia. Giunti al Lago Marcio un altro piacevole incontro, Lucio Benedetti (maestro della fotografia di montagna), ci è venuto incontro per accompagnarci alla meta finale. Il numeroso gruppo è sempre stato compatto ed omogeneo …. in particolar modo e soprattutto quando ci ritrova seduti a tavola, ed è lì che da il meglio di se! Indimenticabile la serata finale al Gemelli, è stata per tutti noi una fortuna concludere questo viaggio “coccolati” dai rifugisti e dal bravissimo cuoco. Al giovedì mattina io, Marisa, Massimo, Chiara e Lucio ci separiamo dal resto del gruppo, con un po’ di nostalgia ci incamminiamo verso il Passo di Mezzeno per poi scendere giù verso le Baite di Mezzeno. |
Immagini totali: 80 | Ultimo aggiornamento: 05/09/09 21.45 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |