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Partiamo dal grande parcheggio ai piani d’Erna sopra Lecco, punto di partenza anche della funivia che in men che non si dica arriva su fino alla croce ma è troppo comoda senza fare fatica non c’è neanche gusto! Quindi ci incamminiamo per una mezz’oretta sul veramente ripido sentierino che porta all’attacco della ferrata da dove, dopo aver indossato imbrago e caschetto, parte l’avventura. Alziamo lo sguardo sopra di noi e vediamo la prima roccia verticale che ci sembra già paurosa fin dall’inizio: cominciamo bene mi tremano già le gambe e non ho ancora fatto niente! Va avanti Claudio a rompere il ghiaccio che sale agevolmente sul tratto con catene e raggiunge ben presto la prima scaletta; io guardo dove lui mette i piedi ma arranco un po’ anche perché ho le gambe più corte rispetto a lui e in certi punti non ci arrivo! Avevamo letto bene su Internet che il primo tratto di ferrata è forse il più difficile, pero’ “con le unghie e con i denti” si supera comunque sempre in sicurezza. Tra scale, scalette, catene e buchi nella roccia si arriva ad una piccola terrazza sul lago che rappresenta anche l’unico “punto di fuga” per abbandonare la ferrata in quanto da qui parte il sentiero che scende al rifugio Stoppani e poi di nuovo al parcheggio. Ma non se ne parla proprio di lasciare “il lavoro neanche a metà strada” e quindi, consapevoli che da qui in avanti non si potrà più tornare indietro, riprendiamo l’arrampicata. La ferrata è comunque molto ben attrezzata, ci sono dei salti di roccia su cui bisogna davvero prestare molta attenzione e lavorare tanto di braccia ma un appiglio lo si trova sempre. C’è un bel ponte tibetano da attraversare o, a scelta, lo si puo’ aggirare sempre su roccia attrezzata. Qui c’è un tratto molto esposto e impegnativo: per chi soffre di vertigini vietato guardare giù, c’è uno strapiombo da lasciar senza fiato e un panorama incredibile. Si arriva poi a un altro ponte stavolta stabile e si puo’ prendere un pochino fiato perché davanti a noi c’è l’ultima, lunghissima, infinita scala che ci porta finalmente alla croce di vetta. Per la discesa ci si serve del bel sentiero nel bosco che dalla cima, passando prima dal rifugio Stoppani, riporta al piazzale del parcheggio. Ferrata molto bella ma anche faticosa da fare assolutamente con l’equipaggiamento adatto e un po’ di sangue freddo per via degli strapiombi: al mattino presto si trova quasi tutta in ombra tranne la lunga scalinata finale esposta al sole che comunque è l’ultimo sforzo che ripaga ampiamente la fatica fatta. |
Immagini totali: 35 | Ultimo aggiornamento: 10/08/10 17.24 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |