Il Monte Madonnino, da me salito solitamente dalla Valle Brembana, stavolta, lo voglio salire dalla Valle Seriana, approfittando, a dicembre inoltrato, dell’assenza di neve e dell’esposizione al sole su tutto il percorso.
Le previsioni meteo sono ottime, cielo sereno per l’intera giornata con inversione termica, quindi temperatura mite in quota.
Prisca con la cagnolina montagnina Stelina ed io di buon’ora raggiungiamo la località Bortolotti (1142 m) di Valgoglio, dove parcheggiamo l’auto.
Ci immettiamo sul sentiero CAI 228, ben segnalato e ben tenuto, che, costeggiando la linea della condotta idraulica, ci porta nel bosco, la bellissima ‘Selva d’Agnone’, nel primo tratto faggeta mista ad abetaia, poi più in alto, solo abetaia.
Usciti dalla ‘Selva d’Agnone’ passiamo ai pascoli soleggiati.
Ad un grosso masso con piccola croce di ferro, proseguiamo sullo sterrato verso destra, mentre dalla stradetta sterrata di sinistra che sale alle Baite d’Agnone, ritorneremo al rientro, al termine del giro ad anello che intendiamo fare.
Il 228, divenuto mulattiera, poi si restringe in sentiero, salendo con ampi tornanti il ripido pendio facendo guadagnare quota e giungendo poco sopra la casa di guardia del lago artificiale di Resentino (1815 m).
Proseguendo alti sul lago e sulle costruzioni Enel raggiunto l’imponente muraglione della diga del Lago Sucotto (1854 m), costeggiamo sul lato orientale il bacino del lago, ghiacciato per la parte in ombra.
Risalito il dosso roccioso soprastante, in traverso raggiungiamo la Baita al Lago Cernello (1956 m), dove sostiamo in compagnia di amici escursionisti di Nembro.
Proseguiamo quindi sul sentiero 230, che, man mano sale attraversando magri pascoli, diviene ripido fino ad innalzarci alla sella che apre la vista sulla sottostante conca dei Laghi del Cardeto.
Piegando a sinistra e risalito un ripido costolone, percorriamo l’aerea cresta (Costa d’Agnone) anche su facili roccette per poi risalire in decisa ripida salita a zig-zag la spalla terminale che ci porta in vetta al Madonnino (2051 m).
Bellissimo, complice il cielo terso con ottima visibilità, il panorama a 360° verso le Orobie di Val Brembana a nord-ovest e di Val Seriana a nord-est , verso le Prealpi e la pianura a sud.
Dopo foto e pranzetto di vetta, scendiamo con attenzione , rifacendo all’inverso il percorso di salita fino al punto in cui, sulla sinistra, prendiamo il sentierino visibile, ma non segnato, in direzione del Monte Segnale.
Lo percorriamo seguendo il lungo filo di cresta del Monte Segnale (2185 m) alternando tratti facili a passaggi un pochino impegnativi.
Dalla vetta del Monte Segnale prendiamo a sinistra una traccia che discende in un valloncello in ombra verso lo Stagno d’Agnone.
Dallo stagno la traccia, a tratti poco visibile, ci conduce a scendere il costolone soprastante le Baite d’Agnone (1700 m) che prendiamo come sicuro punto di riferimento da raggiungere.
Quando la traccia non è visibile, scendiamo a vista per i magri pascoli verso le baite.
Da queste in breve su stradetta sterrata scendiamo al bivio dove recuperiamo il sentiero 228, punto in cui chiudiamo l’anello, aperto la mattina salendo.
Sul 228, alla luce del crepuscolo, attraversando la Selva d’Agnone, rientriamo a Bortolotti, dove abbiamo parcheggiato l’auto.
|