Per me e per i miei amici d’escursione (Sara, Debora, Carmen, Massimo D. N. , Paolo, Maurizio, Massimo T. e Veronica) è la prima volta che saliamo sul Monte Gardena .
Alcuni di noi conoscono la zona perché saliti ai Campelli di Schilpario e al Cmpioncino, io più volte.
Escursione non impegnativa sia per lunghezza che per difficoltà, quella al Monte Gradena si snoda nella bella e panoramica conca dei Campelli al cospetto della suggestiva costiera calcarea delle 'Piccole Dolomiti Scalvine’ che dal Monte Sossino si sviluppa verso il maestoso Cimon della Bagozza con i suoi ripidi canali ghiaiosi fino al Mengol e alla Cima di Baione.
E, volgendo lo sguardo verso Sud-Est, si scorge il Pizzo della Presolana col Ferrante.
Pur essendo a fine maggio la strada per il Rif. Cimon della Bagozza e per il Rif. Passo del Vivione è ancora chiusa al traffico per valanghe che ostruiscono in alcuni punti il transito per cui, parcheggiate le auto ai Fondi (1261 m) di Schilpario, a piedi raggiungiamo il Rif. Cimon della Bagozza (1600 m) in circa 45’.
Dopo breve sosta al rifugio seguiamo per un breve tratto la strada sterrata per i Campelli.
Usciti dal bosco di abeti , entriamo nell’’ambiente aperto e solatio dominato da pascoli erbosi costellati di malghe, con vista verso N-NE le poco articolate cime del Monte Gardena (2117 m) e del Monte Campione (2174 m) e Campioncino (2100 m) e verso Sud dalle ardite pareti delle ‘Piccole Dolomiti Scalvine’ nelle quali svetta la cima dell’imponente Cimon della Bagozza, insieme alla Cima di Baione, alla Cima di Mengol , alle Casse Larghe, alle Cime di Crap, al Monte di Val PIane.
Poco prima del ponticello sul torrente abbandoniamo a destra la strada per i Campelli ed imbocchiamo la strada sterrata sulla sinistra per la Malga Rena e risaliamo per un tratto in dolce salita la Valle dei Teiassi con i suoi prati ricchi di erba e colorati e profumati fiori.
Passiamo alla Malga Rena (1675 m) che superiamo procedendo con ampi tornanti fin dove termina la carrareccia.
Risaliamo quindi il ripido pendio verso Nord lungo il costone erboso fino a giungere nei pressi di una pozza d’abbeverata alla sella di Glaiola (1920 m) in circa 1.30 ore dal rifugio.
Piegando verso destra (N-E) risaliamo l’ampio e pendente costone un po’ a fatica che ci porta in cresta, da dove il panorama si allarga a nord verso i monti della Valle del Vivione.
Proseguendo in cresta verso Nord raggiungiamo la vetta del Monte Gardena (2117 m).
Purtroppo il cielo si è in parte rannuvolato coprendo il sole e la temperatura si è abbassata , ma non rinunciamo a sostare per un bel po’ in vetta per il pranzetto al sacco e per scattare foto di vetta anche panoramiche verso i monti sovrastanti la Valle di Scalve, dal Monte Demignone al Venerocolo fino a quelli del Passo di Vivione per sconfinare sulla Valle del Sellero.
Andando oltre il nostro sguardo viene attratto a est dall’imponente imbiancato gruppo dell’Adamello, dominante sulla Val Camonica.
Scendiamo rifacendo a ritroso il percorso di salita e fermandoci per un ristoro al Rif. Cimon della Bagozza , prima di rientrare ai Fondi di Schilpario.