La giornata di domenica 26 maggio 2013, dopo tanti giorni di maltempo con neve scesa anche a bassa quota, si apre con un cielo terso, ripulito da fresco vento di favonio, che a tratti si fa sentire anche se debolmente e ci permette di godere appieno degli splendidi panorami in cresta ed in vetta al Monte Barro.
Abbiamo scelto questa volta una cima di bassa quota per non risalire ancora a pestare la neve sui monti carichi della tanta neve ‘maggiolina’ scesa nei giorni precedenti. Preferiamo camminare con comodi scarponcelli, mettendo da parte i pesanti scarponi invernali, le ghette e quant’altro.
Siamo in tanti, ben 19 ! (Sara, Debora, Renato, Maurizio, Sabrina, Mauro, Elena, Claudio, Silvio, Davide, Paolo, Alessandra, Donatella, Midhun, Carlo, Tonino, Annalisa, Annachiara, Piero). Da rilevare la news entry di Alessandra Radaelli e dei suoi quattro amici Dnatella, Midhun, Carlo e Tonino! Benvenuti con noi !
Il percorso ad anello,da noi seguito, richiede circa meno di quattro ore complessive di cammino, E-facile per la maggior parte, EE- impegnativo solo per brevi nel percorso di salita sul sentiero 305 delle creste per salire in vetta e sul 302 nel primo tratto in discesa con presenza di alcuni passaggi su roccette che richiedono sicurezza di movimento oltre ad attenzione e prudenza e l’aiuto delle mani. Arrivati a Galbiate (LC) alle ore 9 circa, entriamo in via S. Alessandro, che percorriamo in auto fino a vedere sulla sx la stretta Via dell’Oliva, riconoscibile per una santella d’angolo al suo inizio.
Lasciamo l’auto in un parcheggio situato al fondo di una via secondaria che scende, poco più avanti, a dx per circa 200 mt.
Imbocchiamo quindi "Via dell'Oliva", percorrendo la strada che sale , all’inizio, con pendenza decisa, diventando poi quasi subito sterrata. Incontriamo una serie di segnavia che ci indicano il sentiero che seguiremo: il n° 305 con indicazioni “III Corno, Sella della Pila, Vetta (Monte Barro = un’ora e 20’).
Seguiamo in salita sempre l’impegnativo sentiero 305 delle creste.
Giunti ad uno slargo con fontana, lasciamo la mulattiera e prendiamo il sentiero che sale a sinistra e prosegue nel bosco in decisa salita. Usciti dal bosco, costellato dalle fioriture primaverili il sentiero diviene ripido e ci conduce ai tre corni, il III° Corno a 768 m., il II° a 791 m.,il I° a 814 m., che saliamo uno dopo l’altro superando alcuni passaggi su facili roccette.
Ammiriamo intanto il bel panorama ad ovest verso i laghi di Annone, Pusiano e Oggiono, ad est verso il Lago di Garlate, Lecco, il Resegone e le Grigne. Bellissime le distese di fioriture di distese di ‘Frassinella’ o ‘Limonella’ (Dittamo - Dictamus albus), oltre al Giglio rosso, che si staglia qua e là nell’erba, alla Peonia officinalis, alla Ginestra,…
Il tratto che ci separa dalla vetta è impegnativo, saliamo lungo uno scosceso sentiero che in un punto in particolare richiede una breve arrampicata su roccia di alcuni di metri.
Nonostante la modesta quota di soli 922 metri, la vetta offre dei superbi colpi d'occhio sulle montagne circostanti (verso il Resegone e le Grigne ad est e il Moregallo, i Corni di Canzo e il Cornizzolo ad ovest) su Lecco, sui laghi di Oggiono, Pusiano e Annone, nonchè sul fiume Adda. In vetta gli amici Sara, cha ha compiuto gli anni il 22 maggio e Mauro che li compirà il 28, festeggiano con a compagnia l’evento.
Mauro offre una buona torta e Sara stappa lo spumante e via con ‘Tanti auguri a te!’
Per il ritorno non ripercorriamo il sentiero 305, ma scendiamo dal meno difficile sentiero 302 , che seguiamo fino all’Eremo, dove sostiamo per un buon caffè. Proseguiamo e, poco sotto l’Eremo, ci immettiamo, prendendo a sinistra in salita, sul 307-‘Sentiero delle torri gote’ che ci riconduce in Via dell’oliva a Galbiate.

Per i riferimenti cartografici, geologici, storici, floristici e faunistici si rimanda all’esauriente sito del Parco Monte Barro

http://www.parcobarro.lombardia.it/_parco/

In particolare per la cartina ed i luoghi di maggior interesse

: http://www.parcobarro.it/barro/pdf/carta10.pdf