ACCESSO E PARCHEGGIO
Raggiunta Lecco, si prosegue lungo la superstrada SS 36 fino allo svincolo di Fuentes (dopo Colico), dove si prende a sx per Como-Menaggio. Superata Gera Lario, giunti a Gravedona si devia per Peglio, dove, (munitisi di permesso presso la macchinetta distributrice al Comune di Peglio al costo di 1€), saliti alla Madonna di Gorghiglio, ad un quadrivio, si prende a sx una stradina asfaltata con l’indicazione di un agriturismo, che si segue fino alla baite di Bodone (1113 m) dove termina in uno slargo di parcheggio).
ITINERARIO
Martedì 22 dicembre 2015, previsioni del tempo ottime.
Siamo in tre, Antonio, Piero e Prisca con la cagnolina Stelina.
Poco oltre l’abitato di Bodone, all’ingresso del parcheggio, sulla sinistra, imbocchiamo il sentiero segnato con bolli bianco-rossi che risale il pendio fino all’Alpe Motta, sul cui dosso è posta una prima croce di legno, per poi proseguire per l’ampia dorsale erbosa fino alla sommità del Monte la Motta (1515 m), promontorio panoramico che domina Bodone, dov’è posta una croce lignea con altare in pietra.
Da qui una breve discesa ed un seccessivo tratto pianeggiante portano alla selletta con fontane-abbeveratoio (1470 m) dell’Alpe Paregna (1439 m).
Dalla selletta il sentiero attacca sul versante est la sovrastante ripida cresta erbosa che sale poi dritta verso il Duria, di dosso in dosso, di omone in omone , seguendo il filo di cresta.
Saliamo in piena aria con scorci spettacolari sul lago, superando una serie di dossi finché la pendenza si attenua in Alpe Duria (1800 m circa).
Aggirato sulla sinistra in traverso su sentiero a tratti franato e malsicuro (attenzione!) un ultimo promontorio, ci si presenta la variegata parete rocciosa del Duria (1953 m) con sotto di noi, a destra, una distesa di grandi massi che il sentiero evita, proseguendo sul pendio sottostante le pareti rocciose della montagna.
Ad un masso con la grande scritta sbiadita ‘Duria’ , deviamo a sinistra fino ad immetterci in un largo e ripido canale erboso-roccioso, che risaliamo fino al suo termine, dove, passando su roccette, risaliamo con attenzione a sinistra per un pendio esposto di sfasciumi ed erba, che percorriamo finché diviene più piano e regolare.
Ora proseguiamo con prudenza lungo la traccia che serpeggia sottocresta tra le roccette terminali, raggiungendo infine i due omoni della cima del Monte Duria (2264 m).
Grandioso il panorama a 360° !
Sostiamo per le foto e la firma del libro di vetta, oltre che per il pranzetto al sacco ed un po’ di relax ammirando il panorama anche verso le nostre Orobie, oltre che verso le Alpi Retiche, la Valtellina e il Lago di Como orlato dalle cime del Legnone e del Grignone.
Scendiamo per il percorso di andata, mentre il sole si abbassa all’orizzonte.
Giunti alla selletta dell’Ape Paregna che ormai il sole è tramontato e si fa buio, prendiamo a destra la stradina cementata che ci riporta in poco tempo a Bodone, dove giungiamo dopo aver camminato per l’ultimo tratto al chiar di luna !