4 settembre 2023, previsto bel tempo.
Ok , mi organizzo con mio figlio Raffaele per rifare per la terza volta un bel tris di cime, già fatto il 3 dicembre 2015 (Per Gerna-Masoni-Venina), ma stavolta, come la precedente, preferisco farlo in senso contrario: Venina-Masoni-Per Gerna), salendo da Carona al Rif. Longo in jeep-navetta per non faticare troppo.
Con me Raffaele che compie questo impegnativo percorso per la prima volta.
Dal curvone-parcheggio sopra Carona, raggiungiamo comodamente in jeep navetta (di Ugo Midali-3280424902) il Rif. Longo, dove sostiamo per un buon caffÃØ !
Saliamo seguendo la stradetta sterrata alla diga del Lago del Diavolo, dove, deviando a destra imbocchiamo il sentiero della condotta d'acqua, che in lievissima pendenza iniziale e decisa salita finale ci porta ad agganciare il sentiero 254 per il Passo di Venina.
Raggiunto il crinale di cresta a quota 2509 il panorama si allarga dal versante brembano della conca del Longo-Calvi a sud verso il versante valtellinese a nord con splendida vista sulla sottostante Val Venina con il lago omonimoe verso le Alpi Retiche.
Lasciamo il sentiero 254 che prosegue a dx per il Passo di Venina e prendiamo a sx la traccia per salire in Cima Venina.
Raggiungiamo la panoramica Cima Venina (2624 m) dov'ÃØ posta una bella croce e il panorama si allarga verso Cima Masoni.
Proseguiamo quindi verso Cima Masoni, che raggiungiamo in piacevole comodo saliscendi (2663 m) in un ambiente particolare, lunare possiamo dire, ma abbellito al suolo da estese fioriture di bianche margherite d'Alpe e altri bei fiori.
Bella la nuova croce metallica, posta nell'agosto 2016, in sostituzione di quella lignea precedente andata in rovina.
Spettacolare il panorama ora a 360° che spazia dalle Prealpi e Alpi Orobie di Valle Brembana alla Valle del Livrio-Valtellina e alle Alpi Retiche per dissolversi a sud nelle vallate bergamasche dove emergono solo alcune alte cime, essendo il rfesto coperto da un mare di nuvole. Sostiamo per un bel po' per le foto e il pranzetto al sacco.
Stavolta non ci sono, come altre volte precedenti, le simpatiche capre orobiche.
In compenso avvistiamo un piccolo branco di stambecchi maschi adulti, ben cornuti.
Lasciata Cima Masoni scendiamo verso il Pes Gerna, seguendo con molta attenzione la labile traccia che scende scoscesa su fondo erboso-roccioso prima e su passaggi su roccette poi che richiedono l'uso delle mani.
Raggiunta la selletta che unisce il Masoni al Pes Gerna, risaliamo il ripido tracciolino un po' esposto che ci porta in vetta alla terza cima della giornata, il Pes Gerna (2562 m), anch'essa come le altre due, dotata di bella croce metallica.
Possiamo dire che il cielo ÃØ blu sopra un mare di nuvole che si sono addensate a bassa quota lasciando emergere solo le vette più alte...uno spettacolo !
Dope breve sosta, discendiamo con fatica la lunga distesa pietrosa...e a questo punto comprendiamo bene il significato del nome Pes Gerna, che in dialetto locale significa ammasso di pietre-pietraia !
Intanto la nuvolaglia presente a bassa quota si alza e ad un certo punto ci avvolge proprio quando rintracciamo il sentiero per discendere a dx in Val Sambuzza.
Terminata la pietraia, dopo un tratto su fondo erboso, recuperiamo la labile traccia (non ci sono indicazioni di alcun genere) del sentierino che, con alcuni bolli bianchi sbiaditi e ometti, ci conduce con alcuni tornanti in Valsambuzza all'altezza poco sotto la Baita Arale, dove agganciamo il sentiero 209 di Valsambuzza che seguiamo fino al suo inizio, alla Baita Birone sulla stradetta ENEL.
Seguendo la stradetta ci abbassiamo a Pagliari e infine al curvone-parcheggio di Carona, dove concludiamo la bella escursione !
Affaticati ma contenti per la bella impegnativa escursione che ci ha regalato lo spettacolo dei panorami e quello finale del mare di nuvole sotto di noi !