27 agosto 2028, giornata splendida con ventilazione da nord quindi aria frizzante e cielo terso con ottima visibilità.
E’ la quinta volta che salgo al Lago Rotondo di Trona, in Pizzo Paradiso son già salito tre volte, alla Cima di Valpianella e al Benigni parecchie volte.
Stavolta con me gli amici Prisca, già salita con me sul Pizzo Paradiso-Cima di Valpianella e Benigni con l’inseparabile cagnolina montagnina Stelina, Martina, che fa questo giro per la prima volta, Patrizio, che già ha fatto qualche percorso in zona, ma sale per la prima volta sul Pizzo Paradiso.
Lasciata l’auto alla Curva degli Sciòcc (1508 m) sulla strada Cusio>Piani dell’Avaro, percorriamo il sentiero 108 , salendo la Val Salmurano fino all’inizio della conca, dove deviamo a sx imboccando il ripido sentiero 108 A (dei vitelli) che ci porta a raggiungere, agganciando il sent. 101, prima la Bocchetta di Valpianella (2210 m) e poi il vicino Passo-Bocca di Trona (2224 m).
Lasciato il 101, imbocchiamo, passando nell’alta Valle della Pietra (di Trona) sul versante valtellinese, il sentiero 148 sulla variante alta , in traverso per il Lago Rotondo.
Perso dislivello per un momento, proseguiamo su un ben segnalato e lunghissimo traversone sul versante orientale del Giarolo, attraversando macereti, camminando a tratti in pietraie, fino ad arrivare ad un salto di roccia impegnativo, non attrezzato, da salire con attenzione, ricorrendo all’uso delle mani.
L’ultimo tratto a tornanti su pratone scosceso ci porta in quota fino ai 2256 del Lago Rotondo, incastonato in una selvaggia conca circondata dalla svettante cima del Pizzo di Trona (2510 m) e dalle cime del Falso Trona (2490), dalla quota 2500 m, dal Pizzo Paradiso (2493 m), dalla Torre del Lago (o Torre Maria).
Dopo breve sosta pranzo al sacco sulla riva del lago, Prisca, Martina e Patrizio si avviano per il Pizzo Paradiso, mentre io, per non affaticare il mio piede con problemi, essendo salito già tre volte, rimango al Lago Rotondo e salgo solo breve tratto per ammirare e fotografare meglio il lago.
Seguendo la traccia bollata, gli amici salgono con attenzione prima il sassoso ghiaione per poi proseguire nel canale sempre più scosceso tra sfasciumi e roccette.
Mentre salgono la vista sul lago sottostante si allarga a tutta la splendida conca e alla Valle della Pietra.
Raggiunta la Bocchetta del Paradiso, un’ampia sella panoramica anche verso la Valle dell’Inferno e il Tre Signori, ed oggi la visibilità è ottima e si possono scattare belle foto.
Alla sinistra si eleva un piccolo e, tutto sommato, facile panettone, che si sale senza alcuna particolare difficoltà e in breve gli amici sono sulla vetta del Pizzo Paradiso (2493 m), con solo un piccolo omino di vetta.
Bella ad est la vista panoramica verso la vicina Quota 2500 e il Pizzo di Trona, e, verso est, sul lago, la conca, la Valle della Pietrae anord verso il Pizzo Tre Signori (2554 m).
Comunque Paradiso raggiunto dopo il purgatorio della faticosa salita ! Dopo breve sosta scendono con attenzione al Lago Rotondo, dove insieme brindiamo un goccio di genepì alla salute.
Per rientrare alla Bocca di Trona, anziché rifare in senso inverso il percorso dell’andata in impegnativo traversone anche su pietraie, scendiamo nella valle ad agganciare il sentiero che sale dai Laghi di Trona e Zancone che, visto dall’alto sembra un buon sentiero.
E così facciamo, scendiamo e facilmente agganciamo il sentiero che sale in decisa costante salita e ci porta al Passo-Bocca di Trona, senza attraversare faticosamente ghiaioni e pietraie.
Dalla Bocca di Trona imbocchiamo a sx la traccia, già percorsa altre volte da me, che in decisa, ripida salita ci porta in cresta di vetta di Cima di Valpianella e in breve alla lucente croce di vetta (2349 m).
Ci godiamo lo spettacolo a 360° per un momento per poi scendere al Rif. Benigni (2222 m), mentre il sole si sta abbassando in cielo.
Al rifugio, dove incontriamo l’amica rifugista Elisa, che da 13 anni gestisce il rifugio, ci ristoriamo e rilassiamo per un momento per poi , visto che il sole volge al tramonto, scendere per il classico canalino, ora ben sistemato, per rientrare ormai all’imbrunire, seguendo il sentiero 108, alla Curva degli Sciocc, contenti del bell’anello compiuto in una giornata splendida senza una nuvola in cielo!