PERCORSO:
Rif. Madonna delle nevi (1336 m.) > Sentiero 115 fino alla Casera Terzera (1602 m.) > Sentiero 134 fino alla Baita Begna (1730 m.) > Per tracce di sentiero la lunga cresta fino al Pizzo Cavallo (2062 m.) > Per tracce in cresta e decisa salita al Monte Cavallo (2323 m.) > Ritorno in discesa al Pizzo Cavallo > Sentiero di raccordo in traverso dal Pizzo Cavallo al sentiero 115 , poco sotto il Passo San Simone > Discesa sul 115 lungo la Val Terzera alal Madonne delle nevi

DIFFICOLTA’ : per EE , specie la salita in cresta.
DISTANZA: all’incirca dai 12 ai 13 Km.
TEMPI: oltre 3 ore per la salita, meno di 3 per la discesa
ACQUA: presente in vari punti, meno che sul Pizzo e Monte Cavallo

ACCESSO
Da Bergamo, lungo la provinciale della Valle Brembana, si raggiunge Scalvino di Lenna, ove si seguono le indicazioni per il Passo S. Marco. Superato l'abitato di Mezzoldo si percorre la strada per il Passo fino al Rif. Madonna delle nevi.

NOTE La poderosa costiera calcareo-dolomitica da cui s'eleva la regolare piramide del Monte Cavallo costituisce una sorta di isola di chiare rocce carbonatiche che affiora tra più scure e antiche rocce metamorfiche.

Siamo in tre: Debora, Massimo, Piero.
Raggiunto il Rif. Madonna delle nevi (1336 m .) lasciamo l’auto nel’antistante parcheggio.
Ad aspettarci c’è Spike, il cane del Rist. Genzianella, che d’abitudine si aggrega agli escursionisti.
Ben volentieri lo accogliamo con noi e ci terrà simpatica affettuosa compagnia lungo tutto il percorso.
Dal parcheggio scendiamo , passato il ponticello del torrente sulla dx , attraversato anche il successivo primo ponticello (con la scritta ‘Formaggi’), imbocchiamo subito sulla sx il sentiero di raccordo al Segnavia 115, che raggiungiamo dopo circa 15’ di cammino.
Attraverso il Bosco Pasino ci portiamo con una serie di tornanti sulla nuova strada al piede dell'alpe. Raggiunta la prima radura ed effettuato il guado del torrente, lasciamo la gippabile per un sentiero , segnato ‘Sentiero delle Casere’ che a destra sale tra pascoli e boschi portandosi alla prima stazione dell'alpe, la Casera Terzera (m 1.602).
Poco più avanti, dirimpetto a un dosso, abbandoniamo il sentiero 115 per il Passo di S. Simone e con decisa piega a destra imbocchiamo quello per la Baita Begna (segnavia 134).
Attraversiamo così la valle e saliamo in direzione Sud-Ovest tra radi boschi e chiarie pascolive sino a raggiungere il panoramico dosso alla la stazione sommitale dell'Alpe Monte Cavallo, sul confine settentrionale di Piazzatorre.
Alla Baita Begna (m 1.718) dopo breve sosta, seguiamo ancora per un tratto il labile sentiero salendo nel pascolo soprastante in traverso verso la linea di cresta. Un po’ più avanti abbandoniamo il sentiero e guadagniamo con breve, ma faticosa salita la linea di cresta del lungo spallone occidentale del Monte Cavallo, che rimontiamo seguendo un aereo e a tratti labile sentiero.
Avvistiamo anche un branco di numerosi camosci, che alla nostra vista, si defilano velocemente.
Facendo attenzione ai passaggi più esposti, dove è richiesto l’uso delle mani, superiamo poi una ripida erta fino a collegraci al sentiero proveniente dalla Val Terzera, in un ambiente sempre più aperto e panoramico.
Un breve tratto in piano ci porta sulla cresta in falsopiano del Pizzo Cavallo (2062 m.) sotto la possente piramide apicale del Monte, che raggiungiamo con un'ultima decisa salita (m 2.323).
Purtroppo le nebbie non ci permettono di godere ai piedi della grande croce l'immenso panorama dalle Prealpi lecchesi, alle Alpi Retiche e alle Orobie.
Torniamo poi sui nostri passi, calandoci lungo la cresta occidentale sino ad incrociare il sentiero per la Val Terzera, poco sotto il breve tratto pianeggiante.
Lo seguiamo scendendo a destra dapprima tra fitti arbusti e poi tra incisioni vallive ove l'acqua fa nuovamente capolino, sino a ritrovare il sentiero di fondovalle e il segnavia 115, poco sotto il Passo S. Simone.
Continuando la discesa, ora in direzione Ovest, lasciamo in alto a destra la Baita Cima e tocchiamo in successione la Baita Nuova, i ruderi di una penzana e la Baita Dossello (m 1.750), appunto appollaiata su un piccolo dosso erboso.
Tutta questa serie di edifici si spiega con l'arcaico intento di sfruttare ogni minima risorsa foraggera dell'alpe, che tutt'oggi è organizzata su ben cinque stazioni.
L'abbondante cespugliame rimarca comunque il decremento delle aree erbose, dovuto alla riduzione del carico animale e dunque al minore sfruttamento del pascolo. Sempre seguendo l'evidente sentiero, con largo giro si cala alla conca della Casera Terzera, ove si ritrova il sentiero percorso all'andata.
Seguendolo e riguadagnata la carrabile, in circa mezz'ora torniamo al Rif. Madonna delle nevi.
Riportiamo il nostro bravo compagno di viaggioa quattreo zampe a casa sua, al Ristorante Genzianella, dove ci godiamo un meritato ristoro per la nostra bella ‘Cavalcata’