Bella escursione in una valle ancora del tutto integra, con numerosi motivi d'interesse: dalla coreografica cascata iniziale al vasto panorama visibile dal passo di Publino sullo spartiacque con la Valtellina, fino alla possibilità di osservare, con facilità, molti animali (soprattutto marmotte e, a volte, camosci). Itinerario piuttosto lungo, ma non troppo faticoso grazie alla regolarità della salita. Due varianti, riservate ai più "volenterosi", consentono di completare la gita, vedendo anche altri laghi. |
Pagliari,
pittoresco antico borgo di Carona |
Baita Birone in look invernale sulla strada sterrata per il Calvi |
Da Carona si percorre la strada ENEL, passando per Pagliari e accanto alla famosa cascata di Val Sambuzza, sino a giungere alla località Dosso, dove, di fronte ad una baita (Baita Birone), con a fianco una caratteristica fontana in legno, sulla sinistra, parte un sentiero (segnavia 209) con l'indicazione 'Val Sambuzza'. |
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Al Dosso si imbocca il sentiero 209 per la Val Sambuzza |
La segnaletica per la Val Sambuzza sulla strada ENEL |
Dopo un tratto di percorso nel bosco, che ci porta sopra la cascata,
si giunge alle Baite della Forcella (m.. 1570) e si prosegue attraverso
un bosco di larici fino ad una penzana. |
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Baite della Forcella (m.1570) |
Una grande penzana (ricovero aperto per gli animali) |
La Baita Vecchia (m.1862) e le successive Baite Arale (m.1928) segnano
il graduale passaggio dall'incassato fondovalle agli ampi circhi di
origine glaciale dell'alta valle con caratteristico profilo a gradinata. |
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La Baita Vecchia a quota m. 1826 |
Alla Baita Arale (m. 1985) la valle si apre |
Ora
il sentiero, divenuto bella mulattiera, un tempo importante via di comunicazione
tra la Val Brembana e la Val tellina, ci porta alla Baita del Lago (m.
2092) poco sopra il Lago di Val Sambuzza. Immerso in una bellissima
conca pascoliva, cui dona un tocco di intenso colore blu, questo specchio
d'acqua, è alimentato dai ruscelletti che scendono dai soprastanti
quattro Laghi di Caldirolo (2257 m) e dal laghetto dii Varobbio (2282 m). |
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Laqo di Val Sambuzza, a m. 2085, visto dal Passo Publino e dai lagheti di Cladirolo |
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Lago di Valsambuzza, adagiato in una splendida conca glaciale |
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Al passo di Publino (m. 2368) il panorama si apre sulla Valle del Livrio,
sulla Valtellina e sule Alpi Retiche con il gruppo del Bernina. Poco
prima del valico è aperto l'ospitale ed accogliente Bivacco Pedrinelli,
costruito sui resti di una piccola caserma militare della Prima Guerra
Mondiale. Poco prima del valico sono ancora ben visibili i resti di una casermetta militare costruita durante la priam guerra mondiale a difesa del passo. Sin tratta di uno dei tanti manufatti realizzatui a presidio del 'frontr 'orobico', predisposto per contrastare eventuali attacchi delle truppe austriache dalla Valtellina. |
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Il Bivacco Pedrinelli poco sotto il Passo di Publino |
Pecore al pascolo sui ripidi pendii del Pizzo Zerna (2572)
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Panoramica dal Passo di Publino (mt. 2368) |
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Il Lago di Publino nella Valle del Livrio (SO) |
La Valle del Livrio scende dal Passo di Publino in Valtellina |
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Per chi vuole rendere l'escursione ancora più interessante ci sopno due varianti consigliate, che richiedono, però, una certa esperienza e attenzione. |
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Uno dei 4 laghetti di Caldirolo con i Masoni sullo sfondo |
Due laghetti di Caldirolo (m. 2257) |
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VARIANTE 2 |
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Sul sentiero per il Pizzo Zerna vista sul Passo di Publino |
Salita, seguendo il crinale affilato, al Pizzo Zerna |
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Parte del testo è tratto da 'Andar per rifugi e oltre 1' di Chiara Carissoni e Lucio Benedetti e da '100 laghi in 22 escursionii sulle Orobie' di Renzo Zonca
per gentile concessione |
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