LA TECNICA DELL’AFFRESCO

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Creazione di un affresco

La pittura a fresco o “affresco”  consiste nello stendere il colore (terre minerali mescolate con acqua) sulla parete ricoperta da uno strato di intonaco ancora umido: con l’evaporazione dell’acqua il colore si mescola con la calce fino a consolidare in una superficie solida, liscia e colorata.

Usata fin dall’antichità (era conosciuta in quasi tutte le antiche civiltà mediterranee), questa tecnica ha trovato grande sviluppo nel Medioevo, sostituendo il mosaico nella decorazione di chiese e palazzi, per raccontare storie sacre, episodi mitici e storici, feste e tradizioni.

Procedimento tradizionale per realizzare l’affresco.

a.      Si prepara la parete stendendo uno o più strati di intonaco detto “arricciato” composto da due parti di sabbia a grana grossa e una di calce spenta.

      Sopra l’arricciato si stende l’ultimo strato fresco che deve essere dipinto in giornata.

      L’intonaco dell’ultimo strato è formato da sabbia fine, calce spenta e polvere di marmo in dosi uguali.

b.      Il disegno, preparato precedentemente su cartone bucherellato va trasferito con il sistema dello “spolvero” eseguito con polvere rossa o nerofumo. Si cominciano a stendere abbondanti mani di colore per lo sfondo per poi passare ai contorni.

c.      Vengono aggiunti gli effetti di luce con toni chiari; le ombre vengono rinforzate con toni più scuri.