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Il Museo di Scienze Naturali 'Enrico Caffi' |
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La sua collocazione definitiva nei locali, appositamente allestiti nella Villa Speranza, è del 1996, ma la nascita del Museo Brembano di Scienze Naturali risale al 1978, quando in seguito ad una precedente scoperta a Endenna di Zogno e al successivo recupero di un notevole numero di reperti paleontologici, fu costituito il primo nucleo museale a cui si aggiunse più tardi la sezione entomologica.
In questi anni la dotazione di reperti fossili ha raggiunto un livello di competenza e di specializzazione tale da rappresentare un punto di riferimento fondamentale nel complesso degli interessi del settore, non solo nei confronti dell'ambiente brembano, ma anche in un contesto più generale. |
La sezione paleontologica
Il museo vanta circa 1500 pezzi catalogati e raccolti in una decina di vetrine che documentano in modo completo la nascita della Valle Brembana e si riferiscono al territorio compreso tra i Ponti di Sedrina e l'estremo limite delle Orobie. Questo territorio, emerso dai fondali marini nel corso dell'orogenesi alpina, si era formato geologicamente per sedimentazione tra la fine dell'era Paleozoica e l'inizio della Mesozoica; i reperti paleontologici risalgono infatti a quell'epoca. |
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Questa sezione comprende una discreta raccolta dell'età scitica, fossili dell'età ladinica, esemplari del periodo Norico; di conseguenza le caratteristiche paleontologiche della Valle Brembana risultano così dettagliate che, una volta definite nella loro complessità, potranno permettere progressi non secondari nella ricerca dei collegamenti tra le varie ere geologiche. Il Museo Brembano di Scienze Naturali è infatti in grado di fornire una gamma completa di informazioni sia dal punto di vista spaziale, sia da quello temporale, perchè i circa quaranta anni a cui sono riferibili le rocce del territorio brembano sono qui documentati senza interruzioni e in svariate località della Valle. |
La sezione entomologica
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Assai interessante è anche la sezione entomologica che costituisce la più completa documentazione esistente sui Lepidotteri dell'ambiente brembano.
La collezione donata da Attilio Torriani non comprende certamente tutte le farfalle che vivono sul territorio vallare, infatti ogni anno ne vengono aggiunte nuove specie, ma il suo valore scientifico e documentario è notevole e può essere considerata già di per sé ampiamente illustrativa: il numero delle specie esposte è superiore a 700, ma la ricerca continua al fine di rendere la sezione ancora più completa. |
La sezione botanica
A queste due sezioni si è aggiunta una ricca e completa documentazione fotografica delle fasce vegetazionali della Valle Brembana, corredata da esaurienti didascalie e bellissime immagini dei principali endemismi floristici della Valle, curata dal FAB (Gruppo Flora Alpina Bergamasca). Sul territorio brembano sono infatti presenti alcune specie esclusive della provincia di Bergamo, uniche al mondo, quali: Linaria tonzigii, Primula albensis, Saxifraga presolanensis, Sanguisorba dodecandra, Gallium montis-arerae, Viola comollia. |
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La sezione fauna selvatica
E' di recente allestimento una sala dedicata alla Fauna Selvatica della Valle Brembana con circa 80 esemplari conservati; raccolta che prevede un futuro incremento delle specie esposte. |
Il Museo è dotato anche di una SALA DIDATTICA destinata alle attività culturali promosse dalla Commissione Museo, oltre che come spazio per la didattica e la presentazione del Museo alle scolaresche in visita.
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Diorama
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Una delle più suggestive attrattive del Museo Brembano di Scienze Naturali di San Pellegrino Terme è il nuovo diorama, una rappresentazione tridimensionale di uno dei più belli paesaggi naturalistici delle nostre Prealpi Orobie, la conca del Calvi, con il Pizzo del Diavolo sullo sfondo ed in primo piano alcuni rari esemplari della fauna |
tipica di quelle zone, che va ad arricchire il patrimonio scientifico già contenuto nel Museo.
Il diorama è stato realizzato da un tedesco che vive a Verona, Uve Thuernau, dopo una serie di studi e sopralluoghi sul posto.
L'augurio è che quest'opera, così bella e rappresentativa delle nostre montagne, venga visitata ed ammirata dagli abitanti della Valle Brembana e dai turisti e possa costituire un altro elemento di interesse che va ad integrare l'offerta culturale e turistica di San Pellegrino. |
Orari e indirizzi
VILLA SPERANZA
Via San Carlo, 32
24016 San Pellegrino Terme BG
Per informazioni contattare la BIBLIOTECA:
e-mail: biblioteca@comune.sanpellegrinoterme.bg.it
telefono: 0345 22141
orario di apertura al pubblico:
da lunedì a sabato
- - - 10.00-12.00 - - - - - - - - -
- - - 14.30-17.00 - 14.30-17.30
per visite guidate (da prenotare):
STEFANO TORRIANI 0345 22400
FLAVIO GALIZZI 0345 23222
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