Il Casinò Municipale (l'esterno) |
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Magnifico esempio di stile Liberty, sorge all'inizio del ventesimo secolo, tra il 1904 ed il 1906, e viene aperto nel luglio 1907. Costruito ad opera dell'architetto Romolo Squadrelli in prosecuzione dei porticati della Fonte Termale, presenta una facciata imponente e al tempo stesso leggiadra, ricca di stucchi, fregi e bassorilievi, opera dello scultore Paolo Croce. |
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Panoramica ad ampio raggio verso sud-ovest con il Monte Zucco
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La fantastica facciata, decorata con altorilievi in pietra artificiale, gruppi allegorici, mascheroni, elementi antropomorfi, busti umani, putti, motivi floreali in abbondanza e artistiche lanterne in ferro, si eleva con il grande pennone in ferro battuto del Mazzucotelli, sorretto da telamoni, simboli della fatica umana; alla base vi sono affrescati i cervi volanti che, come le farfalle, simboleggiano l'art-nouveau. |
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Panoramica ad ampio raggio verso il Porticato della Fonte |
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Acquerello di Romolo Squadrelli del 1906 |
China e acquerello di Mario Giupponi nel 2004 |
Il lavoro d'équipe, che vede lo Squadrelli collaborare con importanti artisti dell'epoca dà esiti felici anche all'interno dove, in un gioco allegorico di rimandi al luogo e alle proprietà delle sue acque, è sviluppato il tema della 'joie de vivre', negli affreschi del Malerba come nei rilievi del Bernasconi, nelle sculture del Vedani o nelle bellissime vetrate di Beltrami e Buffa o, infine, nell'arredo, interamente progettato da Eugenio Quarti. |
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La facciata con le torri ed il pennone |
La parte centrale della facciata |
Di particolare interesse è la facciata con le due alte torri che richiama il precedente Casinò di Montecarlo di Charles Garnier; la ricca componente decorativa con la sua forte carica simbolica comprende, fra l'altro, i portalampade e il pennone in ferro battuto di Alessandro Mazzucotelli, gli altorilievi ai lati della porta centrale in cemento trattato �a cotto� con scene bacchiche di Giulio Croce e il fregio dipinto con il motivo dei cervi volanti generalmente attribuito a Francesco Malerba. |
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I finestroni del Salone delle Feste |
Lampione in ferro battuto sull'ingresso |
Con le Terme ed il Grand Hotel, il Casinò dall'inizio del '900 contribuì a realizzare un efficace polo di attrazione per i numerosi e facoltosi ospiti, che a San Pellegrino potevano trovare grandi possibilità di svago e di divertimento. Era un mondo 'fiabesco', popolato da regine e principesse, ministri e diplomatici, personalità della finanza, dell'esercito, dell'arte e della cultura, provenienti da Roma, Parigi, Vienna, Berlino, Pietroburgo, Londra, Il Cairo. |
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Il Grand Hotel si specchia nel Casinò |
Il Grand Hotel dal terrazzo del Casinò |
Chiuso e riaperto a più riprese, nell'ambito di vari progetti, tesi, da un lato, alla disciplina del gioco d'azzardo e, dall'altro, alla valorizzazione delle stazioni termali e climatiche italiane, cessa definitivamente l'attività nel 1946. |
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Il Casinò dal Grand Hotel |
Il Casinò dal Grand Hotel in notturna |
Il magnifico edificio del Casinò costituisce ancor oggi una impareggiabile testimonianza per la fantasia compositiva del complesso, per l'eleganza dell'architettura e per le invenzioni delle decorazioni. |
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Altorilievo in cemento 'a cotto' |
Spettacolo sul piazzale del Casinò |
La struttura del Casinò Municipale ospita oggi manifestazioni culturali, teatrali e di vario genere, oltre a meeting, congressi, ricevimenti nuziali, cene sociali, serate di gala, sfilate di moda, convention aziendali, esposizioni e mostre di vario genere.
Numerosi, d'estate, gli spettacoli sul piazzale del Casinò. |
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Scorcio del pittore Emilio Grassi |
Il Casinò in un quadro del Giannini |
In Casinò in bianco look invernale (foto Patti) |
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S. Pellegrino Terme - Homepage
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