SABATO, in tarda mattinata, visto il tempo favorevole io e Mauro abbiamo deciso di effettuare un’escursione sulla neve nella zona dell’Albani, zona che fra l’altro non avevamo mai frequentato nella stagione invernale. Partiti da Colere verso le 11.30 (alla faccia delle levatacce mattutine!) , seguendo il percorso di sci alpinistico ben segnalato e frequentato siamo giunti in prossimità del rifugio Albani (1939 m) verso le 14.00 circa e, motivati dal sole e dal clima relativamente mite, abbiamo deciso di proseguire con l’intenzione di raggiungere il Ferrantino (2350 m), ma, dopo esservi giunti, il Ferrante (2427m) lì a fianco ci ha richiamato e così, lasciate le ciaspole, appena prima della ripida ascensione, abbiamo proseguito l’escursione sino alla vetta scolpendo comodi scalini… La vista dalla cima verso l’ora del tramonto è stata indescrivibile e la veduta della parete Nord della Presolana, del Monte Gleno (2880 m), Recastello (2886 m) e di tante altre cime delle Orobie ci ha riempito gli occhi. Ridiscesi molto scialli abbiamo cenato e pernottato al Rif. Albani, ove, oltre la calda ospitalità del rifugista, abbiamo anche avuto modo di conoscere Alice, Luca e altri gioviali escursionisti che ci hanno fatto compagnia durante la serata.

La mattina di DOMENICA, prima di scendere in quel di Colore, in compagnia di parecchi altri escursionisti, scialpinisti e ciaspolatori (fra cui abbiamo incontrato o, per meglio dire, ci ha riconosciuto il fotografo orobico Claudio Pezzoli) siamo saliti al Pizzo di Petto (2270 m). La traversata Albani/ Pizzo di Petto di circa 2 orette, seppure con traccia evidente e battuta, devo dire che senza ciaspole non saremmo riusciti nel nostro percorso. In vetta l’abbondanza di neve non ci ha permesso di vedere nemmeno la croce…che tanto piccina non è, ma lo spettacolo sulle varie cime alternate dai giochi di luce che le nubi creavano è stato grande. A conti fatti abbiamo trascorso un rilassante week end all’aria aperta sulle nostre amate Orobie ammantate di neve.