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Mercoledì 23 Aprile 2014. Da qualche giorno nelle mie mani gironzola la carta dei sentieri che tratta l'Alta Valle Imagna e Resegone, ho voglia di percorrere la Costa del Palio e la cartina riporta un viavai di sentieri che stuzzica parecchio la mia curiosità: nei miei occhi prende corpo un itinerario che muove il primo passo dal piazzale della chiesa di Fuipiano, raggiungo la prima casa del paese e infilato un portico prendo una stradina in discesa che poi si spiana verso destra raggiungendo una fontana lavatoio dove su un albero poco più avanti trovo l'indicazione per Arnosto. Il vecchio tracciato si muove tra ampi prati segnalato da grossi paletti di legno con la testa rossa e mi porta ad un'inaspettata valletta boscosa, la supero e risalito un prato mi ritrovo su una stradina di abitazioni recenti che in un attimo lasciano il posto alla splendida Arnosto: la decisione di recuperare l'antico borgo per farne sede comunale è stata la sua salvezza, Arnosto rischiava di fare la stessa fine di altri borghi perduti e invece ora lo possiamo ammirare in tutto il suo splendore, mi aggiro con silenziosa curiosità tra queste antichissime case baciate da una mattinata di primavera luminosissima. Le previsoni parlano però di nubi e temporali in agguato, quindi sfilo via a malincuore e oltrepassato il borgo seguo l'evidente mulattiera a destra di altri caseggiati, che scorrendo tra muretti a secco si dirige verso la non lontana e sovrastante Valzanega, compaiono nuovi cartelli escursionistici e seguo le indicazioni per Brumano, una valletta secca sulla destra mi permette di salire alla strada comunale che seguo brevemente per toccare le case della frazione: ora trovo proprio le indicazioni che cercavo, quelle per Piazza e la Costa del Palio, riprendo la mulattiera e sfiorata una santella la sfilo sulla destra per arrivare a mezzacosta ad un ponticello disastrato, raggiunto anche da un sentiero che si stacca dalla strada per Brumano che scorre appena lì sotto. Attraversata una sterrata mi ritrovo davanti una santella azzurrissima con una Madonna degli Angeli, punto cardinale della mia escursione in quanto ora apro un anello che mi vedrà salire a destra verso Piazza e tornare da sinistra attraverso la Costa del Palio: ci dovrebbe essere un sentiero che porta a Piazza, ma io faccio una gran fatica a trovarlo e la mia relazione a questo punto diventa forzatamente traballante poichè il sentiero praticamente non esiste. Io punto le vicine stalle appena lì sopra, poi prendo una traccia a destra che sorvola Capione, tenendo il filo tra prato e bosco e parecchio a naso con traversone sempre a destra arrivo infine ad una bella baita dopo averne sfilate altre disastrate, poi mi intrufolo nel recinto di un capanno per salire in maniera spartana verso una baita ristrutturata dove aggancio la sterrata che mi porta a Piazza: chi non ha scarponi avvezzi a uscire da sentieri ben tracciati e bollati per lanciarsi all'avventura lasci perdere. Piazza è caratterizzata da un grande pascolo alle spalle del nucleo, io salgo fino alla baita posta al culmine rimanendo all'esterno del recinto di muri a secco che lo delimita, nei pressi dello stagno salgo un'evanescente traccia a destra che diventata sentiero si alza debolmente ad attraversare un macereto, mi avvicino al bosco che mostra un'evidente corridoio: ecco che trovo un bivio, prendo il sentiero di destra e mi infilo in una pineta talmente scura che sembra addiridduta si spenga la luce, un tratto veramente molto suggestivo baciato oltretutto da una pendenza alquanto dolce e rilassante. Fuoriesco all'improvviso in prati e giro quasi subito a destra, bastano pochi passi e scorgo in alto la baita con stagno presso cui transita la sterrata proveniente da Piazza, il sentiero diventa semi introvabile ma ormai posso tranquillamente proseguire a naso senza problemi. Agganciata la baita non mi resta che portarmi a quella Cucco, da qui allo Zuc de Valmana il passo è veramente breve: olè, è stato un itinerario un po' avventuroso ma anche oggi sono in vetta..!! Lei cerca di ripagarmi coi suoi bei panorami ma il meteo ha intenzioni bellicose per cui non sosto troppo a lungo, mi incammino sul sentiero 571 per raggiungere il Passo del Palio: decido subito però di non giurargli fedeltà eterna e così resto incollato al crinale per godermi una dopo l'altra ogni singola gobba che lo Zuc de Valmana manda verso il Resegone, nome e cognome la identificano come Costa del Palio e trovo bellissimo percorrerla in questo senso, in quanto mi ritrovo a percorrere in discesa i pendii più ripidi, una splendida cavalcata sul filo dei 1400 metri di quota che forse per facilità e dolcezza del paesaggio naturale non ha uguali sulle orobie. Purtroppo nuvoloni neri si impadroniscono di quasi tutto l'orizzonte, al Passo del Palio tiro giù dritto nel prato e quando entro nella pineta un primo tuono fende l'aria, ma non accelero il passo, un paio di tornanti in discesa poi il sentiero si spiana in un affascinante percorso a mezzacosta pianeggiante, dopo un bel po' tutto si trasforma in una bellissima sterrata verde: evito deviazioni in salita e discesa, resto incollato a questo tratturo che si rivela una gran bella passeggiata, fino a che in corrispondenza di un tornante lo abbandono per seguire una pista che tira dritta e termina ad una vicina baita ristrutturata. La oltrepasso e per sentiero mi abbasso verso un prato con fontana, appena oltre ecco la tribulina già toccata il mattino, l'anello è chiuso e seguendo lo stesso percorso dell'andata torno a Brumano, ormai afflitta da un temporale imminente, ma un paio di scatti tranquilli Arnosto me li strappa ancora, poi ingrano al quarta: arrivo alla macchina, tolgo gli scarponi, mi gusto 10 minuti di fulmini e saette appoggiato al cofano, poi Giove scioglie le nuvole in goccioloni serrati. La cartina topografica già riposa all'asciutto e al calduccio, oggi l'ho fatta lavorare molto e se lo merita: mi ha fatto scoprire angoli e sentieri nuovi, nel suo sonno risuona il mio grazie. |
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