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Sabato 7 Agosto 2010.
Carona, capitale brembana delle escursioni, per la stragrande maggioranza significa parcheggio dei Laghi Gemelli o del Calvi.
Supero proprio il tornantone di quest'ultimo e proseguo sulla stradina, fino ad incontrare la partenza della ripidissima sterrata che a destra sale verso la Val Carisole. Comincio qui una lunghissima escursione.
Percorro questa monotona stradetta al servizio della vetusta seggiovia che dal paese sale all'attico sciistico di Carona. Se in funzione consente di risparmiare i primi 500 metri di dislivello.
Raggiungo la stazione di arrivo, dove ho già un primo colpo d'occhio su quasi tutto l'itinerario che mi sono messo in testa: percorrere tutto il crinale delle cime che coronano la Val Carisole....Chissà se ce la farò!
Nonostante qualche magagna, la rimaneggiata Val Carisole resta comunque una valle bucolica, capace però di offrire itinerari e angoli sorprendenti, totalmente fuori dall'escursionismo di massa.
Comincia l'avventura: a destra mi aspetta il Monte Chierico, 800 metri secchi di dislivello tutti esposti al sole! Risalgo la dorsale sfruttando per intero l'abbandonata pista Panoramica, nome quantomai azzeccato!
Sorvolato il rifugio Mirtillo, la ripida pista si spiana diventando stradina: la abbandono per risalire a destra il sentiero 208.
Raggiunge un colletto e va via sul crinale per un po', poi lo mollo quando si allontana verso destra. Resto fedele al crinale davanti a me: per un bel pezzo i miei scarponi non calpesteranno più nessun sentiero.
La dorsale che sale al Chierico è molto, molto ripida e si deve viaggiare a vista, non essendoci che evanescenti e sparute tracce di passaggio. L'erba è alta e scivolosa, è una salita da non sottovalutare.
Ampiamente ripagata dal panorama di vetta: anche se coperto da vette vicine più alte, non mi delude affatto! E' la prima volta che salgo sul Chierico, ne è valsa la pena.
Percorro brevemente la cresta in direzione del Corno Stella, che vorrei fosse la prossima meta....Ma mi accorgo subito che la traversata appare più difficile del previsto, non mi sento di affrontarla.
Decido all'istante per una deviazione: prendo a sinistra l'ampio spallone erboso che scende verso Nord-Ovest: ho visto un bel lago. Scendo al Lago del Corno Stella, anche lui mai raggiunto prima.
Devo far ricorso a tutta la mia esperienza: non esiste la benché minima traccia e il pendio è quantomai ripido!
Ho tenuto il più possibile la sinistra, affrontando prati e roccette, cercando di scovare i passaggi meno impegnativi.
Poi la pendenza diminuisce, ma la zona è totalmente selvaggia e bisogna prestare attenzione fin sulle rive del lago: gioiello assoluto dell'intera escursione!!
L'avevo visto tante volte salendo al Corno Stella, adesso sono sulle sue rive: il laghetto piccolo è ancora totalmente invaso dalla neve delle valanghe....E siamo sul versante sud!
Scopro pure che è anche curiosamente un metro più in alto del laghetto grande. Due perle di questa conca selvatica e totalmente isolata, pur essendo poco distante dall'arrivo degli impianti risalita.
Qui non arriva nessun sentiero, neanche dal fondovalle, un vero peccato! Mi chiedo quanti altri escursionisti siano mai arrivati fin quassù.
Ora devo affrontare la parte più difficile: riuscire a trovare un passaggio che mi consenta di raggiungere lo spallone sovrastante, dove passa il sentiero per la vetta del Corno Stella.
Studio bene la cartina e mi avvio su un ripidissimo pendio dove sono costretto ad aggrapparmi con le mani all'erba alta: entro in un canalino che poi attraverso verso sinistra.
E l'unico punto che riesco ad individuare tra i pendii rocciosi, sembra fattibile....E infatti lo è, ma è un passaggio molto delicato da affrontare solo con terreno asciutto e se si è davvero esperti.
Sulla carta sembrava decisamente più facile!! Sbuco su sentiero del Corno, ma tiro dritto: attraverso il versante ovest della montagna in lieve discesa tra praticelli e pietraie, sempre andando a vista.
Raggiungo così il crinale che sovrasta il Lago Moro e percorro il panoramico sentierino che, traghettandomi facilmente al Passo di Valcervia, sale poi verso i Laghetti di Foppolo.
Lo uso poco: lui scende al successivo passo e io invece salgo sull'ampio cupolone che poi si trasforma in una bella e facile cresta, che lentamente scende a formare il Montebello. Prima volta anche quassù.
Oltrepassata la Croce del Montebello mi aspetta la parte meno entusiasmante della camminata: su stradina scendo al Passo della Croce e salgo alla vetta del Valgussera.
Luoghi letteralmente presi e ribaltati a fini sciistici: io sono uno sciatore, ma questi interventi così pesanti non li approvo. Sul groppone del Valgussera sfioro una cappelletta. Sulla cima tocco un'asta portabandiera.
Ora mi incammino sul versante migliore della montagna, quello sud, che scende al passo dove passa il sentiero 206 che proviene da Foppolo.
Sentiero che si inerpica sui ripidi pascoli di una aguzza piramide chiamata Pizzo del Vescovo: si staglia bellissimo davanti a me ed è la terza montagna nuova della mia giornata!
Ultima tirata per godere di una favolosa visione di Carona e la sua valle....E di Foppolo con i suoi meno favolosi condomini....Ma oggi sembra bella anche Foppolo!
Tornato al passo scendo lungo l'ampio vallone a destra: è tutto un'immenso pascolo con un paio di baitelle purtroppo decrepite.
Le raggiungo a vista e oltrepassata la seconda prendo qualcosa che sembra un sentierino: si sposta verso sinistra, passa sopra una sorgente e si dirige verso la Val Carisole.
Ma abbandono anche lui preferendo scendere per prati direttamente ad una bella baita ristrutturata, posta sulla pista di fondo.
Pochi metri e sono agli skilift, pochi metri e sono di nuovo all'arrivo della seggiovia: ho chiuso il cerchio. E' stata una gran bella sgroppata, manca solo la discesa a Carona. Stanco sì....Ma che soddisfazione!!
Escursione lunghissima, con parecchi tratti da inventarsi fuori da sentieri e rigorosamente riservata ad escursionisti molto esperti. Assolutamente vietata in caso di nebbia, terreno bagnato o peggio gelato!
Mi restano negli occhi i bei panorami del Chierico e del Vescovo....E nel cuore il Lago del Corno Stella: lago dimenticato e solitario, difficile da raggiungere.
Per mille che salgono al Corno, forse uno arriva al lago: oggi sono l'uno che ha azzerato il contagiri.
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Immagini totali: 64 | Ultimo aggiornamento: 10/08/10 22.15 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |