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Domenica 13 Settembre 2009.
Avevo in mente un giretto in quel di Foppolo, con sconfinamento per un bel tratto in Valtellina. Non è andata così.
Cronologia dei fatti: parcheggio in località Rovera e prendo la stradina per il Passo Dordona.
E' il 204 per il Montebello e ridiventa mulattiera all'altezza di un tornante. Salgo così verso destra tagliando l'ampio vallone e sbucando sulle nuove piste da sci.
Impressionante vedere lo stravolgimento in atto al passo della Croce: irriconoscibile! Per fortuna l'erba sta già rinverdendo i pendii massacrati.
Ho sempre amato sciare, ma questi interventi così massicci mi provocano un profondo disagio: forse sto cambiando anima.
All'arrivo della seggiovia giro a sinistra, nella natura bella e incontaminata. Salgo tra i Laghetti e avvisto il Monte Toro: passerò da lassù.
C'è qualcosa che non va. Proseguo e raggiungo il passo di Valcervia ovest, si sale da li: l'indicazione sbiadita la dice lunga su quanto poco frequentata sia questa vetta.
Da qui in avanti è tutta cresta, con la traccia che non si scosta mai dal filo. Magrissimi pascoli e roccette che si susseguono su pendenze sempre accettabili.
Nulla di difficile, tranne un brevissimo passaggino che regala cinque secondi da pelle d'oca.
Ma il campanello d'allarme è già scattato con veemenza: mi sono reso conto che la suola vergine delle mie nuove scarpette non riesce a fare una presa efficace sulla roccia!!
Comprate ieri, prima uscita. Scivolo. Decido di proseguire: con qualche patema di troppo riesco ad arrivare in cima.
Stop, fine: neanche a parlarne di proseguire sul tragitto che avevo in mente! Seduta stante la vetta del Toro diventa la mia meta.
Mentre mi guardo in giro per scattare foto, rifletto su quanto sia "sfortunata" questa montagna: elegante e non severa da salire, patisce la concorrenza troppo forte del vicino e blasonatissimo Corno Stella.
E' evidente, sul Toro sale pochissima gente: la traccia è appena accennata, i bolli sono il minimo indispensabile.
E' un peccato: nonostante la nuvolaglia insistente, si intuisce che i panorami di quassù non sono certo inferiori a quelli del Corno. Se solo si aprisse un po'....
Ma il tempo non mi convince affatto: prevedono un peggioramento e le Orobie sono maestre assolute nel farlo velocemente!
Neanche dieci minuti e con preoccupazione comincio la discesa: mi sento talmente insicuro che alcuni facili passaggini li supero in retromarcia.
Prendo col lato B ciò che normalmente avrei affrontato con più spavalderia: l'essere semigiovane mi regala la giusta dose di saggezza.
Temo si metta a piovere: ho avuto problemi a salire sull'asciutto, figurarsi scendere sul bagnato!
Perciò decido di rientrare passando dal Lago Moro, da là è tutta stradina fino in paese: avrò meno problemi, se le nuvole cominceranno a piangere.
Le guardo in continuazione: che forme bizzarre possono prendere!
Mentre costeggio il Lago Moro all'improvviso la scoperta sensazionale, premio Nobel garantito!! Trovo l'anello mancante tra la scimmia e l'uomo!!!
Ecco lì davanti a me le prove inconfutabili della sua esistenza: Tracce del mai estinto..." Homo Deficentibus ".
Piero "Superquark" Angela ci spieghi per favore come mai, con tante specie in via di estinzione, proprio questa debba prosperare!!
L'uomo è andato sulla Luna e in fondo agli oceani, ma non è capace di riportare a casa una bottiglia vuota, dopo che se l'è portata in montagna piena!! Che rabbia!!
Visto che il tempo sembra tenere, decido di abbandonare la stradina e al Montebello ritorno sulla mulattiera per Rovera. Sono fortunato, riesco anche a prendere qualche occhiata di sole.
Ormai in prossimità della macchina mi fermo per bere. Guardandomi intorno resto colpito dai violenti contrasti tra le varie realtà di Foppolo.
Anime sparse, moderne e antiche. La mia, per un attimo, l'ho lasciata andare dentro un'ultima onda di fiori tardivi. |
Immagini totali: 32 | Ultimo aggiornamento: 15/09/09 18.56 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |