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Domenica 17 Agosto 2014.
Dopo l'incredibile burrascata ferragosta quasi quasi non ci credo, sono a Piazzatorre molto presto e il Monte Secco mi si presenta in un cielo limpido, parcheggio la macchina al Piazzo e mi avvio sul sentiero 118: pochi passi su sterrata e mi immetto sul cordone artificiale che delimita l'enorme vallone ghiaioso causa di tanti guai nell'alluvione dell'87, entro nel bosco e comincia la lunga risalita di interminabili e ripidi tornantini, è il tratto più monotono dell'escursione e viene rallegrato dalla vista di curiose formazioni rocciose, in un colpo solo si vincono quasi 600 metri di dislivello. Il sentiero fuoriesce in campo più aperto e traversa a destra un primo canale, su un masso appare l'unica indicazione presente lungo tutto il percorso che faccia menzione del Monte Secco, con lungo traverso decisamente più riposante mi porto ad un capanno le cui alture offrono il primo vero assaggio dei bellissimi panorami che questa escursione offre: a disposizione degli escursionisti ecco poi la successiva Baita di Monte Secco, resa oggi disponibile a tutti come bivacco incustodito, fornito di brande e camino ma non di acqua, totalmente assente lungo tutto il percorso. Appena dopo la baita resto ammutolito dall'enorme graffiata che la valanga scesa quest'inverno ha lasciato sul terreno: si presenta ferito per centinaia di metri, lunge strisce scorticate hanno cancellato il sentiero, qualche sparuta traccia rimane ma chi non conosce il luogo potrebbe trovarsi in difficoltà nel capire dove deve andare, speriamo che il sentiero venga risistemato. Basta comunque salire e al Passo di Monte Colle si arriva in una manciata di minuti, il sentiero 118 scollina per scendere verso il Monte Colle, e arrivato il momento di cambiare rotta, si gira a sinistra: niente più bolli, solo un sentierino che raggiunge immediatamente la bella sella prativa appena sopra il passo, la pendenza comincia ad aumentare ma si resta per ora su costoloni facili che poi però cominciano a diventare più affilati e scoscesi. Il tracciato si sposta alternativamente sui due panoramicissimi versanti, da una parte Piazzatorre, dall'altra Branzi - Valleve, e proprio da quest'ultima parte si traversa con pendenza più attenuata per un tratto, poi con decisi strappi ecco che raggiungo di nuovo la cresta, saltabecco di quà e di là sul crinale finchè oltrepassato un dosso arrivo alle prime roccette del Monte Secco: saltelli per niente difficili, però gli ambienti attraversati sono alquanto impervi, bisogna prestare attenzione, da qui in avanti il comun denominatore diventa l'esposizione pressochè costante dei pendii. Arrivo ad un intaglio, il Monte Secco propone il passaggio più difficile dell'escursione, attraverso senza perdere dislivello la testata di un canale che precipita verso Piazzatorre e riaggancio subito la cresta che comincio a cavalcare: scavalcando la gobba del breve dosso scendo qualche metro per raggiungere la selletta erbosa posta ai piedi di apparenti magnifici torrioni, la piccola cavalcata è di per se modestamente impegnativa, ma a far la differenza è la notevole esposizione della stessa, il filo di cresta non è sottile però da una parte e dall'altra ci sono salti che potrebbero condizionare persone propense alle vertigini, qui si viaggia a livello di escursionismo per esperti. Continuo a salire con un traverso sul prativo versante di Valleve ed arrivo ad un nuovo intaglio e qui c'è un piccolo saltello quasi verticale di facili roccette, però bisogna stare guardinghi poichè il passaggio è molto esposto sul versante di Piazzatorre. Le difficoltà ora si attenuano parecchio e si perviene alla sella nei pressi del dosso col ripetitore, da non disdegnare per il bel panorama sulla valle di Piazzatorre e soprattutto per il bellissimo colpo d'occhio che offre in direzione del Pegherolo: non mi resta che risalire il filo della breve e facile cresta che tra zolle erbose e sassi mi porta a toccare la vetta del non facile Monte Secco, cima dal panorama bellissimo in ogni direzione, un balcone privilegiato impreziosito dalla magnifica visione del Pegherolo, e qui mi viene spontanea una considerazione al riguardo. Il Pegherolo è giustamente temuto, le difficoltà vanno decisamente ben oltre quelle proposte dal Monte Secco, ma l'esposizione dei pendii che si risalgono per salire il Secco è quella base che si trova lungo tutta la cavalcata che da San Simone porta al Pegherolo: il Secco è una buona palestra per entrare nella categoria degli escursionisti esperti, ci si accorge di quanta prudenza e decisione sia necessario mettere in campo per salirlo una volta che si torna sui propri passi e lo si affronta in discesa, l'esposizione dei pendii diventa nettamente più evidente, un ruzzolone potrebbe costare carissimo, personalmente sconsiglio di avventurarsi lassù se il terreno si presenta bagnato o peggio gelato, astenersi anche in caso di nebbia, i panorami del Monte Secco sono impagabili, inutile salire in loro assenza. Io me li gusto per bene poi porgo i miei saluti, torno a valle con abbondanza di attenzione fino al Passo del Monte Colle, riecco il Bivacco, riecco Piazzo e riecco Piazzatorre: decido di provare a scovare qualcosa di bello nel paese, la presenza massiccia di condomini ha stravolto l'impianto originale, so che è difficile trovare qualcosa che possa rimandare ad un centro storico, però ci provo. E a sorpresa qualcosa di bello lo trovo subito, percheggio sotto lo spalto della chiesa e salgo sul sagrato credendo di poter immortalare uno scorcio interessante del paese, invece la cosa più bella è la chiesa stessa: bella nel suo insieme, ricorda quella vecchia e sconsacrata del mio paese, soprattutto nell'impianto della cupola affrescata, bellissimo anche il Confessionale ligneo risalente alla fine seicento inizio settecento. Davvero una bella sorpresa, mi basta per capire che anche la Piazzatorre delle infinite seconde case cela gioielli degni di visita: piacevolissima conclusione del mio giretto sul Monte Secco, costola montuosa solitaria il cui nome suona perfino irriverente al cospetto di una bagnatissima estate 2014. Ma oggi c'era un bellissimo sole... |
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