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Lunedì 30 Giugno 2014.
Il Resegone, una garanzia: se tira un po' di venticello teso si può stare sicuri che il sole illuminerà panorami immensi e giustamente apprezzati. Ma oggi io e mio cognato siamo in missione, saliamo lassù per controllare lo stato del nevaio poco sotto la Punta Cermenati: un piccolo e suggestivo angolo bianco che nelle annate migliori riesce a resistere fino al mese di Agosto, un gioiellino però sconosciuto a tanti escursionisti che salgono in vetta. Proprio dalla Cermenati parte un costolone che scende ripido verso nord, all'improvviso un centinaio abbondante di metri di dislivello più in basso la cresta erbosa si lacera in una prodonda ferita, uno stretto canyon spacca la dorsale con alte pareti rocciose: sul fondo ecco adagiarsi il nevaio, il vento riesce ad accumulare all'interno della forra grandi quantità di neve, un po' ne precipita dalle impervie pareti laterali, tantissima è arrivata per conto suo grazie alle straordinarie nevicate dello scorso inverno. Risultato: ecco che alle porte di Luglio resiste una lingua di neve durissima lunga una trentina di metri, larga 5 - 6 e alta al centro più di 2 metri e mezzo..!! Non male, proprio niente male..!! Il nevaio è a soli 1740 metri di altitudine, spettacolo effimero che non sopravviverà all'estate: ma è un regalino che il Resegone è capace di offrire a dispetto della sua quota relativamente bassa e dell'estrema vicinanza alla pianura. Unica nota dolente, purtroppo negli anni passati il canyon è stato vergognosamente e sistematicamente usato per smaltire lattine e bottiglie del vicino Rifugio Azzoni: ora la coscienza ambientale è fortunatamente più rispettosa dell'ambiente, ma restano centinaia e centinaia di reperti che fanno scempio di questo angolo così particolare. Sarebbe una grande bella (e doverosa...) cosa se la S.E.L, proprietaria del rifugio, facesse opera di pulizia. |
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