|
Giovedì 18 agosto 2011.
Se qualcuno pronuncia la parola "Regina", non può altro che riferirsi alla Presolana.
Cima di immensa soddisfazione, regala la sensazione di aver compiuto qualcosa di importante: non è una vetta facile, ma neppure irraggiungibile.
Al Passo della Presolana è ancora buio feroce, per fortuna ho come alleata la luna: illumina debolmente i miei passi che alle 5.30 si avviano sulla sterrata di fianco l'Hotel Spampatti.
Cammino per un bel pezzo sospeso in una chiara oscurità, ma so per esperienza che l'alba si evolve velocemente: in pochi minuti nasce il giorno, mi avvolge non lontano dalla Baita Cassinelli. Oltrepassato il rifugio la stradina lascia il posto ad un sentiero faticoso: per molto tempo gli scarponi salgono cercando appiglio su terriccio e ghiaietti.
Li faccio riposare un po' alla Cappella Savina, poi li metto alla frusta sul ghiaione micidiale che sale alla Grotta dei Pagani.
I fedeli bastonicini che hanno alleviato la fatica ora si fermano, lo zaino li accoglie: le mani si posano sui primi facili balzi bollati della via normale che porta in vetta.
Poi entro in una valletta più dolce che però si trasforma in un imbuto quasi verticale negli ultimi metri: fuoriesco all'altezza di una catena, l'unica di tutta la salita.
E' il passaggio più difficoltoso, un piccolo balzo che richiede però forza nelle braccia: ci si deve tirare sù. Può aiutare tantissimo l'avere le gambe lunghe. Non stò scherzando..!!
Il resto della salita non è certo una passeggiata, si prosegue su terreno alquanto ripido: una specie di gradinata dove le mani raramente si staccano dalle roccette.
Una cengia tranquilla ma da non sottovalutare troppo mi accompagna alla base della paretina centrale: salgo per qualche metro su roccia più liscia e meno generosa di appigli.
Vengo comunque guidato dai provvidenziali bolli che indirizzano verso i punti migliori: attenzione ai massimi livelli, si viaggia quasi in verticale.
Oltrepassato questo punto delicato, mi ritrovo come nel fondo di un grande vallone detritico che salendo si allarga sempre di più.
Ora la salita diventa decisamente più facile, ma bisogna cercare di affrontare questo tratto col passo il più felpato possibile: il terreno è molto ricco di sassi instabili.
La pendenza si mantiene sostenuta fino a quando raggiungo la cresta: mi affaccio sui panorami del nord.
Proseguo a destra verso la croce che dista un centinaio di metri: viaggio quasi sempre sul filo della cresta.
Anche questo cammino non è del tutto privo di difficoltà, i passi non devono essere distratti. Finalmente tocco la croce, 7 anni dopo la prima volta.
Sette anni di esperienze in più che mi hanno permesso di salire la Presolana con maggior sicurezza: allora ero molto intimorito, oggi mi sono emozionato.
Stavolta che potrei godermi di più i bellissimi panorami, ecco che arrivano velocemente le avanguardie delle mitiche nuvolacce della Presolana.
Accidenti: sono solo le 8..!! Ero partito prestissimo per evitarle e invece i panorami sarranno brevi, peccato!
Ma sono felice lo stesso: la Presolana è una bellissima regina...Da rispettare sempre, certo, ma non una di quelle regine fredde, distaccate e inavvicinabili..!!
Quì si và nettamente oltre il semplice escursionismo, ma se siete degli escursionisti molto esperti che non soffrono di vertigini allora potete tentare di renderle omaggio.
Salire lassù è un'esperienza indimenticabile..!! Ma attenzione: non gradisce essere sottovalutata, è sempre e comunque una regina!....Anzi: "La Regina"...!!
|
Immagini totali: 69 | Ultimo aggiornamento: 25/08/11 7.32 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto |