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Mercoledì 21 Agosto 2013.
Torno a parlare del Pegherolo, già ampiamente descritto in precedenti servizi (tutti i dettagli tecnici li trovate lì...), so che rischio di stufare, ma questa meravigliosa montagna brembana oggi mi ha regalato un particolare inedito: sono partito in missione speciale con mio cognato, alla sua prima assoluta lassù, per verificare un piccolo segreto custodito dalla vetta. Tralascio perciò tutta la descrizione tecnica, le foto rendono bene l'idea delle difficoltà di questa impegnativa ed impagabile traversata, passo dopo passo le superiamo tutte: io mi diverto un mondo, il Pegherolo mi entusiasma a dismisura e anche mio cognato dimostra di gradire ampiamente, nonostante certi passaggi siano in grado di far rizzare i capelli all'istante..!! La cosa che lo colpisce di più è la costante esposizione dei pendii, bisogna sempre guardare bene dove si mettono i piedi, l'attenzione e la concentrazione non devono mai calare: il Pegherolo ti tiene in tensione fino alla fine, mancano solo trenta metri alla Croce di vetta e sei ancora lì che ti arrampichi su roccette, ma proprio lassù ecco il compimento della nostra missione speciale. Appena usciti dalla verticale catena del torrione finale, l'ultima che si incontra, raggiungiamo un minuscolo poggio, ecco che io e mio cognato usciamo dal sentierino e con estrema cautela ci infiliamo a destra su uno dei terrazzini erbosi che caratterizzano la vetta: una profonda spaccatura si apre sul versante sud a poche decine di metri dalla Croce, ma ne da lassù ne dal sentierino si intuisce la presenza di questa ferita nascosta, se non sai che esiste ci passi vicino senza sospettare nulla. Devo dire grazie ad un amico, se non fosse per la sua soffiata mai avrei scoperto l'esistenza di questa voragine, ci avviciniamo guardinghi al bordo e ci affacciamo, il Pegherolo ci svela il suo recondito segreto bianco: in fondo al piccolo dirupo troneggia un bellissimo cumulo di neve, impossibile scendere e avvicinarsi ma ad occhio e croce sarà alto un paio di metri..!! Nonostante l'estate sia stata generosa di temperature torride la neve c'è davvero, aveva ragione quel mio amico, neve d'agosto e lo abbiamo visto coi nostri occhi, io e mio cognato siamo felicissimi: anche l'arido, scosceso e lunare Pegherolo custodisce un miscroscopico nevaio segreto, sconosciuto alla totalità di quelli (pochini...) che salgono fin quassù. Magari qualcuno potrà sorridere, in fondo è solo un po' di neve non più immacolata: ma quel grande grumo bianco di neve fredda ha il potere di scaldarci il cuore, non è la prima volta che io e mio cognato andiamo alla ricerca di questi reduci invernali nel bel mezzo dell'estate. Una piccola chicca che si aggiunge ai bellissimi panorami a disposizione di chiunque abbia la voglia e le capacità di raggiungere questa fantastica vetta: giornata migliore non potevamo augurarcela, ancora una volta grazie mille Pegherolo e grazie mille Roberto per aver condiviso il segreto..!! |
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