Up MONTE PRASCAGNELLO - LE MILLE BAITE DI ORNICA... Slideshow

Sabato 13 8bre 2012.
E' la terza volta in una settimana che torno ad Ornica, il Monte Prascagnello ha respinto i miei due tentativi precedenti e ora si profila un imminente peggioramento del tempo, addirittura arriverà la neve, o lo salgo adesso o dovrò rimandare tutto al prossimo anno: il meteo non è che prometta bene, ma i miei scarponi sono testardi e non vogliono mollare l'osso. Faccio subito una precisazione sul nome di questo monte, perché sulle cartine è ufficialmente nominato come Pascaniello: la gente del posto lo chiama Prascagnello e questo è con tutta probabilità il suo vero nome, perciò anche io lo nominerò sempre così. Stavolta parcheggio la macchina al campo sportivo di Fusinetta, nella zona più bassa di Ornica, una gradinata mi porta nel cuore del paese, lo attraverso per salire alla Madonna del Frassino: evito di essere ripetitivo, il percorso fino alla Baita Predù è quello descritto nel precedente servizio dedicato al Pizzo del Giarolo, perciò vi rimando a quel testo. Però una parola la spendo per rimarcare la bellezza di questo itinerario che mi permette di salire alla Valle d'Inferno percorrendo un versante solitamente ignorato dal grosso popolo degli escursionisti: la mulattiera che inizia al ponticello del Santuario si snoda tra boschi e pascoli ricchi di baite, che oggi finalmente si presentano con un po' di quei colori ottobrini che tanto mi attizzano. Come al solito mi attardo a scattare foto, ma non posso tergiversare più di tanto, il cielo si sta annuvolando velocemente: quando arrivo alla Baita Predù esito un attimo, temo che tutto si risolva in pioggia battente come tre giorni fa, ma poi parto deciso, il Prascagnello è vicino e un pezzetto del sentiero lo conosco già, dovrei farcela in una mezz'oretta. Ecco perciò che appena raggiunta la baita taglio subito a destra, attraverso il recinto di sassi che delimita l'attiguo pascolo e prendo un sentierino che sale con poca pendenza in direzione di un evidente cocuzzolo appuntito: risalgo con fatica la breve valletta alla sua sinistra, il sentiero diventa scivoloso per i tanti detriti e ghiaietti, raggiungo un colletto. Ora la traccia diventa alquanto labile, transito dietro un grande pino e alzandomi leggermente di quota mi avvicino alla successiva valletta, dove riesco ad agganciare un sentierino che scende al torrentello con un tratto gradinato. Compiuto il guado mi avvio su un sentierino abbastanza evidente, ma mi rendo conto quasi subito che mi sto allontanando dal Prascagnello, lo vedo chiaramente molto alto alla mia sinistra: perciò risalgo a caso i ripidi pendii in direzione delle pareti rocciose e capisco che non vale la pena scervellarsi a cercare tracce, quelle che incrocio sono sparute e non conducono da nessuna parte. Il Prascagnello si presenta con belle formazioni rocciose e con molta fatica mi porto fin quasi alla loro base, poi taglio a sinistra e mi immetto in un evidentissimo e stretto canalino: risalendo zolle erbose alquanto scoscese mi alzo in un imbuto che si allarga verso l'alto, arrivo finalmente alla forcella sommitale, alla mia destra una traccia conduce alla vicina vetta del Prascagnello, di cui posso già vedere l'omino di vetta. Pochi passi e sono su, io e i miei scarponi finalmente ce l'abbiamo fatta, da sotto sembrava una montagna vera ma in realtà il Prascagnello non è altro che una modestissima elevazione della lunga cresta che scende dal Giarolo: mi fermo in vetta pochissimo tempo, i panorami sono oscurati da nebbie preoccupanti, non voglio correre il rischio di affrontare il canalino sotto la pioggia, il solo pensiero mi mette agitazione. Torno subito alla forcella e buttando lo sguardo dall'altra parte mi accorgo che il canale verso la Valpianella è decisamente più abbordabile del versante sulla Valle d'Inferno appena risalito, oltretutto tra i rododendri che lo ricoprono si distingue nettamente la traccia di un sentierino: rapida decisione, scendo da lì. Il canale punta dritto a valle senza eccessiva pendenza, il sentierino si fa largo tra i cespugli tenendosi sulla sinistra: probabilmente è stato tracciato dai camosci ed è sicuramente molto meno problematico scendere da qui, bastano pochi minuti e arrivo di sbieco in fondo al canale sfiorando delle rocce sulla sinistra. La traccia ora si spiana in un macereto mosso da due onde, che mi danno la netta impressione di essere morene di scomparse vedrette, pochi passi e finisco dritto dritto sul sentiero della Valpianella: molto molto più facile salire al Prascagnello da qui, non c'è paragone col versante della Valle d'Inferno..!! Adesso potrebbe anche mettersi a piovere, non sarebbe più un problema: scendo il bel sentiero della Valpianella, oltrepasso la Baita Nicola e mi tuffo nel bellissimo bosco, finchè un bel pezzo più in basso mi immetto su un largo sentiero. Giro così a sinistra e dopo soli cinque minuti di blanda discesa arrivo alla radura dove trovo l'incrocio col sentiero CAI 107 della Valle Salmurano, ma trovo anche un cartello che mi dice che il sentiero da cui provengo oltre che portare in Valpianella conduce anche alle Cinque Vie: la curiosità è troppa, rapido consulto alla cartina escursionistica del libretto "Al cospetto del Tre Signori" e rapidissimo dietrofront, le Cinque vie mi aspettano sulla strada per Ornica. Torno così al punto dove si stacca il sentiero della Valpianella e tiro dritto arrivando subito alla radura della Baita Baecc, poi attraverso la vallata e dopo esser sceso a lungo di traverso in una pineta sbuco su un costolone dove il bosco si trasforma in faggeta: il sentiero ora mi mette il leggera difficoltà per via delle abbondanti foglie che lo ricoprono, la traccia si trasforma in un canaletto che scende con molta decisione e sembra perdersi in più direzioni, ma il fiuto da fungaiolo navigato mi porta dritto al cartello delle Cinque Vie. Sono alle Piazze Alte e mi basta girare a sinistra per raggiungere in breve il pascolo omonimo, dopo averlo contornato scendo un paio di tornantini e abbandono il largo sentiero delle Cinque vie che fila via a sinistra: dopo aver consultato la dettagliata cartina del libretto prendo una scorciatoia che scende tra le baite. Filo giù dai prati tenendomi un pochino sulla destra, raggiungo la baita più bassa e appena sotto mi immetto su un sentiero ben marcato che si tiene alto sopra altri pascoli con baite: vado a destra e dopo qualche minuto di discesa nel bosco ecco un bivio, qui prendo la traccia di sinistra e in breve mi ritrovo sulla stradina asfaltata che sale da Ornica, sono in località Vadeschi. Riscaldato da belle occhiate di sole seguo la stradina fino alle Baite Cesur, dove un cartello mi indica il sentiero 107, prendo la splendida mulattiera militare selciata che affianca la stradina per un pezzetto restando una spanna più in basso, poi raggiunto l'ennesimo gruppo di baite comincia la dolcissima calata a valle, giusto il tempo di superare un paio di tornanti nei prati quand'ecco che il gorgogliare di un torrente attira la mia attenzione: mi affaccio sul sentiero che scende alle Baite Taine e vengo folgorato dalla visione di una bella cascatella con ponticello incorporato, mi ci fiondo all'istante..!! Un angolino bellissimo, attrezzato pure con tavoli, panche e fresca sorgente, il sentiero prosegue poi con un secondo ponticello che deposita alle Baite Taine: non le raggiungo, faccio merenda in questo angolo di eden, quindi felice e contento percorro i cento metri che mi riportano sul sentiero 107. Il tranquillo viaggio della mulattiera prosegue nei prati dell'Albe, e qui i miei occhi hanno modo di osservare altre belle baite nella dirimpettaia Valle della Cola, poi un ultimo ligneo crocifisso preannuncia l'arrivo a Ornica: è l'ultima radura, è l'ultima baita, ormai ho perso il conto di tutte quelle viste o sfiorate oggi, quante..!! Tralascio la mulattiera che si infila tra le case alte di Ornica, prendo quella che si abbassa a sinistra verso la sottostante e ben visibile Rasega, due minuti e sono al suo bel ponte pedonale: le macchine non hanno accesso a questa minuscola e suggestiva frazioncina, il sentiero 107 finisce nel piccolo parcheggio affacciato sulla cascata scavalcata dal ponte. Scendo sulla strada comunale e la attraverso, l'acciottolato fatto al mattino mi riporta a Fusinetta: anche oggi ho conquistato una cima nuova, ma il mio pensiero viaggia altrove. Viaggia di baita in baita, ripenso a tutte quelle conosciute oggi: nella mia mente si alternano baite rustiche e baite splendidamente ristrutturate, baite che ho toccato con mano e baite che ho ammirato da lontano, baite aggrappate in cima ad un prato e baite rinfrescate da torrenti, di tutte serbo un piccolo ricordo. Verrà la neve, poi verrà una nuova estate, solo allora mi incamminerò per far visita a quelle che non ho incontrato oggi, non tornerò che l'anno prossimo: c'è tutto un universo di sentieri da percorrere quassù e in quell'universo abitano e brillano le mille baite di Ornica...

01 Ornica, ore 8.30...
02 Mi parcheggio in località Fusinetta...
03 Ornica...
04 Baita Giardì...
05 Nel bosco...
06 Località Giardì...
07 Baita la Tagliata...
08 Panorama dalla Baita Tagliata, in primo piano le Baite Paul...
09 Sinfonia autunnale di boschi e montagne...
10 Boschi...
11 Montagne... ( Valletto e Monte Avaro )
12 Baita Ti Olt....
13 Raggiungo le Baite Paul...
14 Alle Baite Paul...
15 Baite Chignoi...
16 La Sfinge...
17 Baite Paul e Tagliata...
18 Baita Fopa Bassa...
19 Arrivo alle Baite Losco...
20 La Val d'Inferno si avvicina...
21 Panorama dalle Baite Losco...
22 Tra pinete e faggete...
23 Il sentierino sfiora numerose baite...
24 Baita Gorlo...
25 Comincia la Val d'Inferno...
26 Val d'Inferno...
27 Agriturimo Ferdy...
28 Panorama da sopra l'agrutrismo...
29 Val d'inferno...
30 Baita Ciaréi...
31 Baita Ciaréi, sulla verticale della punta del tetto ecco il Monte  Prascagnello...
32 Monte Prascagnello...
33 Baita Ciaréi...
34 Raggiungo la Baita Predù...
35 L'aguzzo dentino sulla strada per il Prascagnello...
36 Mi affaccio sul costolone che culmina nel Prascagnello...
37 Ecco il dentino finale del Prascagnello...
38 Omino di vetta...
39 Vetta del Prascagnello...
40 Verso la zona di Valtorta...
41 Ceresola...
42 Dalla Valpianella indico il Prascagnello. Con i puntini ho evidenziato il tracciolino che sale dalla Valpianella...
43 Valpianella...
44 Valpianella...
45 Camoscio sul Prascagnello...
46 La Baita Nicola col suo ricovero sotto il macigno...
47 La Baita Nicola...
48 Indicazione sul sentiero...
49 Raggiungo l'incrocio col sentiero CAI 107 della Valle Salmurano...
50 Casera Valletto, sul sentiero per il Benigni...
51 Indicazioni all'incrocio col 107, io però faccio dietrofront, prendo il sentiero delle 5 Vie...
52 Baita Baècc...
53 Riattraverso la Valpianella...
54 Scendo un bel po' e arrivo alle Cinque Vie...
55 Indicazioni alle Cinque Vie, prendo un sentiero laterale che mi porta alle  Piazze alte...
56 Piazze Alte...
57 Piazze Alte...
58 Vedeschi...
59 Vedeschi...
60 Sbuco sulla sterrata che porta al Colle della Maddalena...
61 Vedeschi...
62 Vado alle Baite Cesur...
63 Baite Cesur...
64 La santella alle Baite Cesur...
65 Dalle Baite Cesur prendo la mulattiera per Ornica...
66 Si scende per larga mulattiera militare
67 Sentiero 107 della Valle Salmurano, ovvero bellissima mulattiera militare...
68 Arrivo al bivio per la Baite Taine...
69 La valle di Salmurano...
70 Il ponticello che attraversa la Valle di Salmurano...
71 La bella cascatella del Salmurano...
72 Grazie dell'invito, sarà per la prossima volta. Torno sul sentiero 107...
73 Le Baite Taine...
74 La Valle della Cola, che scende dal Colle della Maddalena...
75 Santella...
76 Baita Singàl...
77 Eccomi in vista di Rasega...
78 Le tantissime indicazioni di Rasega...
79 Il ponte di Rasega...
80 Ornica ti aspetta...
81 Ornica, paese dei mille sentieri e delle mille baite...

Immagini totali: 81 | Ultimo aggiornamento: 23/01/13 18.48 | Generato da JAlbum & Chameleon | Aiuto